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Startup, tra angeli e unicorni ma con i piedi per terra

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Angeli e unicorni. No, non sono favole, parliamo di startup, in qualche caso di startup “da favola”, gli unicorni per l’appunto, ma pur sempre di imprese. Imprese innovative che a volte riescono a conquistare il mercato con una velocità che va oltre ogni ragionevole previsione. A volte.

C’è chi parla di “bolla”, chi di innovazione “disruptive”, certo è che alcune di queste imprese sono riuscite a conquistare un pubblico vastissimo, generando profitti attraverso l’ideazione e lo sviluppo di soluzioni a problemi diffusi e, non di rado, inducendo nuovi bisogni, creando nuovi consumatori. Un sogno partito dalla Silicon Valley dove, nel secolo scorso, le visioni di pochi sono diventate realtà, quelle realtà che oggi trainano il mercato del web e della tecnologia e fanno ormai parte della nostra quotidianità.

Startup. Una realtà ma anche una suggestione che alimenta ogni giorno sogni e polemiche che possono trovare conferme o smentite solo nei numeri.
Ed è proprio dalla ricerca di questi numeri che nasce l’infografica realizzata da Coupofy.com. L’analisi è stata condotta consultando 38 fonti (per chi volesse approfondire sono indicate in fondo all’infografica stessa) e ha portato alla luce dei fatti interessanti.
Qual è il paese più imprenditoriale al mondo? L’Uganda, con il 28,1% di popolazione adulta impegnata in attività imprenditoriali.
In Nigeria ci sono tante startup quante in Germania.
L’India, per numero di startup, sembra essere seconda solo agli Stati Uniti.
In Cile le startup possono richiedere $40.000,00 di finanziamento pubblico a fondo perduto.

Se da un lato alcuni di questi dati sorprendono, ce ne sono altri che confermano tendenze ormai note a chi si interessa di questo settore, come ad esempio il costante e risoluto impegno di Israele nello sviluppo di un ecosistema capace di attirare startup da paesi stranieri, con uno stanziamento di ben $450.000.000,00.

Scorrendo l’infografica ci si imbatte nel capitolo “unicorni”. Già, gli unicorni esistono ma, come tali, sono la minima parte della scuderia mondiale delle startup. Anche se per essere considerate “unicorni” queste imprese devono superare il miliardo di dollari di valutazione da parte delle società di venture capital, nella top ten illustrata da Coupofy.com, al decimo posto troviamo Dropbox, con una valutazione di ben 10 miliardi di dollari, “solo” un miliardo in meno di Pinterest. Risalendo la classifica troviamo nomi come Snapchat e Airbnb, rispettivamente al quinto e terzo posto con valutazioni di 16 e 25,5 miliardi, per raggiungere l’Olimpo con i 51 miliardi di dollari di Uber. Se la top ten è quasi a totale appannaggio degli Stati Uniti, anche se non si possono non notare i dati di Cina e India, tra i nuovi unicorni troviamo l’europea BlaBlaCar, con una valutazione di 1,6 miliardi di dollari.

(Cliccando sull’immagine si può consultare l’infografica sul sito Coupofy.com)

startup unicorni

Fiumi di dollari anche per le acquisizioni. Nella top ten in questo caso troviamo Facebook sia al decimo sia al primo posto, rispettivamente per l’acquisizione di Instagram per un miliardo di dollari a quella di WhatsApp per 19 miliardi!

Tra le startup più influenti sul web troviamo invece Prezi al decimo posto, Hootsuite al sesto e sul podio Mailchimp, Behance ed Eventbrite rispettivamente al primo, secondo e terzo posto.

Vi invito a scorre questa interessante infografica per scoprire tutti i dati della ricerca condotta da Coupofy.com.
Dopo la consultazione dei dati riferiti all’Italia, indicati nell’infografica, vi consiglio un confronto e un approfondimento dei dati pubblicati dalle fonti ufficiali nazionali, come ad esempio il Report delle startup innovative del Registro Imprese [qui il Report in PDF].

Dati curiosi e interessanti e cifre da capogiro. Voi cosa ne pensate?

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Franz Russo Blogger, Digital Strategist
Franz Russo, fondatore, nel 2008, del blog InTime, ho collaborato con grandi aziende nazionali e internazionali, come consulente per strategie di comunicazione e come divulgatore. Da sempre impegnato nella comunicazione digitale, cerco di unire sempre una profonda passione per l’innovazione tecnologica a una visione olistica dell’evoluzione dei social media e degli strumenti digitali. Il mio percorso professionale in questo campo, iniziato nel 2007, è stato caratterizzato da un costante impegno nel raccontare e interpretare i cambiamenti nel panorama digitale. Il mio approccio si basa su un mix di analisi strategica, creatività e un profondo impegno per il racconto e la divulgazione.
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