Un’indagine di McAfee, “The Age of Consent”, dedicata alle problematiche relative alla pubblicazione online delle foto di bambini, ha rilevato che il 30% dei genitori pubblica sui social media una foto o un video del proprio bambino almeno una volta al giorno.
L’indagine di McAfee, nota azienda specializzata nella sicurezza informatica, tocca un tema spesso al centro del dibattito sui social media, sulla opportunità o meno di pubblicare foto o video dei propri figli e delle conseguenze che ne conseguono. Dal titolo The Age of Consent, l’indagine è stata pubblicata qualche giorno fa, quando ormai manca pochissimo alle riaperture delle scuole per il nuovo anno scolastico nel nostro paese, proprio per sensibilizzare i genitori, e l’opinione pubblica, su quelli che possono essere i rischi che comporta la scelta di pubblicare liberamente foto e video dei propri figli. E’ anche utile per conoscere quale sia, ad oggi, l’atteggiamento dei genitori riguardo a questo tema. Nonostante l’indagine sia stata condotta negli Usa, crediamo che sia molto utile per i contenuti e i dati che sono emersi.
Prima di tutto, crediamo che vada sottolineato il dato che dice che il 30% dei genitori pubblica sui social media una foto o un video del proprio bambino almeno una volta al giorno. Esiste poi un 12% di essi che pubblica addirittura più volte al giorno. Sono dati, questi ultimi che preoccupano circa la eccessiva esposizione di minori sui social media, mettendoli a grave rischio.
La maggior parte dei genitori ha identificato i seguenti problemi associati alla condivisione di immagini online, tra cui pedofilia (49%), stalking (48%), rapimento (45%) e cyberbullismo (31%). Ma molti genitori (58%) non considerano nemmeno se il figlio è d’accordo sulla pubblicazione online della propria immagine, altro tema molto importante. Infatti, il 22% dei genitori ritiene che il figlio sia troppo giovane per decidere se la propria immagine debba essere condivisa online, un altro 19% ritiene che debba sempre essere il genitore a decidere.
Al di là di queste che sono le preoccupazioni che affliggono, in ogni caso i genitori, la ricerca evidenzia anche come le stesse preoccupazioni non portano i genitori ad agire di conseguenza, anzi. Molti, infatti, ammettono di includere ancora le informazioni personali e i dati personali dei bambini nelle immagini online.
Ad esempio, la metà dei genitori intervistati ammette di avere o di voler condividere una foto del proprio figlio sui banchi di scuola, nonostante il rischio di esporre le informazioni personali. Conforta, però, vedere che la maggior parte dei genitori, il 70%, condivida foto di bambini solo su account di social media privati. Si tratta certamente di un buon primo passo, ma c’è ancora molto da fare affinché i genitori proteggano l’identità dei loro figli.
La ricerca mette in rilievo come i genitori ritengano che le pubblicazioni di foto e video sui social media non comportino disagi emotivi per i propri figli. Solo il 23% dei genitori teme che la pubblicazione di un’immagine del proprio figlio online possa turbare o suscitare ansia nel minore, e solo il 30% ritiene che il proprio figlio possa essere imbarazzato dall’immagine. Gli effetti collaterali sull’emotività dei bambini non devono essere sottovalutati. Un sondaggio condotto da ComRes ha rilevato che più di un bambino su quattro tra i 10 e i 12 anni si sente imbarazzato, ansioso o preoccupato quando i genitori pubblicano le loro foto online. È interessante notare che le mamme sembrano considerare la possibilità di imbarazzare i bambini più dei papà, con il 45% di papà che ritiene che i loro figli passeranno sopra qualsiasi contenuto imbarazzante rispetto a solo il 14% delle mamme.
Sono dati che destano una certa preoccupazione e che è necessario che si parli sempre di più dei rischi che questo tipo di pubblicazioni possa comportare per i nostri figli. Bisogna che siano proprio i genitori i primi a proteggerli e che siano ben consapevoli delle conseguenze. Ecco perchè abbiamo ritenuto necessario condividere con voi questa ricerca.
The Age of Consent offre anche qualche suggerimento utile, come questi, che dovrebbero già essere applicati:
Attenzione alla geolocalizzazione. Molti social network taggano la posizione di un utente quando viene caricata una foto. I genitori devono assicurarsi che questa funzione sia disattivata per evitare di rivelare la propria posizione. Questo è particolarmente importante quando si pubblicano le foto fuori casa.
Impostare regole di riservatezza. I genitori devono condividere le foto e gli altri post sui social media solo con il pubblico a cui sono destinate. Anche se servizi come Facebook e Instagram hanno caratteristiche che permettono di condividere i messaggi solo con connessioni confermate, tutto ciò che viene postato su un social network deve essere trattato come se fosse pubblico.
Stabilire regole di base con amici, familiari e bambini. Essere chiari con amici e familiari sulle linee guida quando si pubblicano le immagini dei minori. Queste regole possono aiutare a evitare situazioni indesiderate come se un parente che condivide le foto senza autorizzazione esplicita. Non dimenticate che queste regole di base dovrebbero applicarsi anche ai genitori per proteggere i bambini ritratti nelle immagini da imbarazzo, ansia e anche cyberbullismo.
Prendere il controllo delle proprie informazioni personali. Il numero di violazioni dei dati segnalate continua ad aumentare, così come la possibilità di furto di identità. Per i bambini che sono troppo piccoli per una carta di credito, i genitori dovrebbero bloccare il proprio accesso al conto per evitare qualsiasi uso non autorizzato. Una soluzione di protezione contro il furto d’identità come McAfee Identity Theft Protection può aiutare a proteggere in modo proattivo l’identità e i dati personali da un uso improprio.
E voi che ne pensate di questa indagine? Siete anche voi tra quelli che pubblicano foto e video dei propri figli? Che regole vi siete dati? Raccontateci la vostra esperienza.