Schermi Futuri esplora l’interazione tra Gen Z e i social media, evidenziando 8 comunità di auto-percezione. I risultati, raccolti in un Libro Bianco, offrono spunti interessanti.
Osservare, comprendere, agire. Questi sono i tre pilastri che guidano “Schermi Futuri”, l’innovativo progetto di Unieuro, leader del mercato Consumer Electronics italiano. Il primo Osservatorio nato per indagare e comprendere il rapporto tra la tecnologia e le persone. Realizzato in collaborazione con Ipsos e diretto scientificamente dal Dott. Paolo Crepet, questo ambizioso progetto si pone l’obiettivo di esplorare e analizzare la sempre più complessa relazione tra le nuove generazioni e i social media.
La ricerca è stata presentata a Milano, presso il Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia, con la moderazione della giornalista Simona Branchetti, alla presenza di Gianacarlo Nicosanti Monterasteli, CEO di Unieuro; Paolo Crepet, direttore scientifico della ricerca; Enzo Risso, direttore scientifico di Ipsos; Rudy Bandiera, docente e content creator; Federico Roberti, direttore SiamoZeta.
Unieuro, leader del mercato italiano dell’elettronica di consumo, ha sempre sostenuto un utilizzo responsabile della tecnologia. Con l’osservatorio Schermi Futuri, l’azienda intende approfondire la comprensione dei fenomeni che l’innovazione porta con sé, offrendo una fotografia reale dell’impatto che questi fenomeni hanno sulle persone.
Obiettivo principale è esplorare i comportamenti dei giovani sui social media, capire le loro sensazioni all’interno di questi ecosistemi e scoprire la possibile correlazione tra la percezione che i ragazzi hanno di sé stessi nella vita quotidiana e il loro modo di utilizzare le piattaforme online.
La ricerca è stata condotta su un campione di circa 1.200 ragazzi di età compresa tra i 14 e i 19 anni attivi sui principali social media, attraverso sondaggi web e interviste online.
Schermi Futuri, la ricerca
Dall’analisi condotta sui comportamenti e sulle auto-percezioni degli “Zedder” (come vengono chiamati i membri della Generazione Z) sono state identificate otto comunità, ciascuna rappresentante di un diverso stato d’animo o sensazione. Questi gruppi includono:
esuberanti spensierati – 18% del campione, in prevalenza studenti che vivono i social media come una naturale continuazione della reale vita sociale;
audaci per emergere – 15% del campione, caratterizzati da coraggio e bisogno di originalità;
bramosi di ammirazione – il gruppo più presente con il 20% del campione, più giovani della media (14-16 anni 55% v/ 50%), che vivono maggiormente al Sud (36% v/28%) e nelle grandi città (64% v/49%) e per i quali l’obiettivo è apparire;
Da questo grafico emerge come i ragazzi della #GenerazioneZ si posizionano, dal punto di vista della community come bramosi di ammirazione 20%, esuberanti 18%, pacati 15%#SchermiFuturi #socialmedia pic.twitter.com/N8v9qIMAMz
— Franz Russo (@franzrusso) June 12, 2023
genuini concreti – 15% del campione, più partecipi alle dinamiche della vita quotidiana
e familiare, hanno molti amici e si sentono sereni e liberi, non credendo che i social li
aiutino a valorizzare pienamente i propri sentimenti;
pacati riflessivi – 18% del campione, abituati a procedere con cautela, che fanno dei
social un uso “passivo” e vivono nel mondo reale, dove si esprimono al meglio;
poetico-passionali – 16% del campione che si definiscono sensibili, a volte timidi e
spaventati, e sono in maggioranza ragazze fra i 17 e i 19 anni. Vivono i social come un
luogo di continuità con gli affetti della vita reale;
introversi taciturni – 14% del campione, persone solitarie e schive che non amano
folla e parole, sono più grandi di età – 17-19 anni;
tenebrosi isolati – 5% del campione, ragazzi cupi ed insicuri, anche loro più grandi di
età (17-19 anni) e che provano emozioni negative sui social.
Giancarlo Nicosanti Monterastelli, CEO di @unieuro, sottolinea come questa ricerca sulla #genZ è il rapporto con i #socialmedia e la rete possa fornire un quando utile anche per chi é interessato a comprendere il comportamento dei più giovani#SchermiFuturi pic.twitter.com/LwbwOiFb2g
— Franz Russo (@franzrusso) June 12, 2023
L’indagine ha messo in luce quattro macro-aree di attenzione: la percezione distorta del proprio corpo a causa di confronti con standard non realistici, la dipendenza dai social media, la solitudine e la noia e infine i cambiamenti nella comunicazione e nelle relazioni, inclusi fenomeni come il ghosting e il cyberbullismo.
Il direttore scientifico del progetto Schermi Futuri, il Dott. Paolo Crepet, ha sottolineato che la ricerca ha permesso di esplorare in profondità le varie forme di auto-percezione e rappresentazione di sé che i ragazzi hanno, così come quello che desiderano mostrare di sé sui social media.
Importanti le riflessioni di Crepet, sul fatto che obbiamo considerare le diverse generazioni e come queste si avvicinano al digitale e ai social media, che in alcuni casi costituisce un vero e proprio cambiamento epocale.
Con @RudyBandiera facciamo una sorta di viaggio, cercando di comprendere come le generazioni approcciano al digitale e ai #socialmedia. Un cambiamento epocale tra le diverse generazioni#SchermiFuturi pic.twitter.com/OQCcFyGdhj
— Franz Russo (@franzrusso) June 12, 2023
Il professor Crepet, ovviamente con la sua interpretazione, di fronte a certi fenomeni, sottolinea che i social vanno considerati come strumenti individuali. E, ancora, che l’insicurezza si manifesta quando un follower segue con bramosia un influencer.
Quando i social media diventano per i ragazzi della GenZ un luogo di identità e sicurezza, è necessario rafforzare le relazioni familiari per contrastare l’isolamento. “Bisogna vivere e trovare motivazioni“.
Il Libro Bianco Schermi Futuri
I risultati dell’indagine sono confluiti nel Libro Bianco “Schermi Futuri. Generazione Z e social fra legami liquidi e nuove comunità”. Questo testo evidenzia le aree di attenzione e vulnerabilità per i giovani di oggi, offrendo un quadro completo del loro rapporto con la tecnologia e i social media.
Come sottolinea il prof @CrepetPaolo é importante parlare coi ragazzi di come usano e approcciano ai #socialmedia "vivono la loro età evolutiva e dobbiamo abbandonare le generalizzazioni"#SchermiFuturi pic.twitter.com/E5cJGspBbp
— Franz Russo (@franzrusso) June 12, 2023
Quello che dice @CrepetPaolo è che i #social sono strumenti individuali e che un follower che segue un influencer con bramosia, denota insicurezza#SchermiFuturi #GenZ pic.twitter.com/IKysvTLNbz
— Franz Russo (@franzrusso) June 12, 2023
La ricerca non è solo descrittiva, ma offre anche un contributo propositivo e formativo. Grazie alla consulenza del Dott. Crepet, il Libro Bianco si conclude con un decalogo di consigli e buone pratiche rivolto a educatori, genitori e insegnanti, con l’obiettivo di fornire strumenti utili per affrontare le criticità del rapporto della Generazione Z con la tecnologia.
Il Libro Bianco rappresenta un primo passo verso la creazione di tavoli di lavoro dedicati a scuola, istituzioni e specialisti del settore, come psicologi e psichiatri, volti ad approfondire le aree di attenzione individuate dalla ricerca.
Un elemento che non dobbiamo mai sottovalutare è che la #genZ vuole essere ascoltata, vuole parlare, vuole essere parte attiva di questa epoca di cambiamento#SchermiFuturi #socialmedia pic.twitter.com/ZrvCYJvgHX
— Franz Russo (@franzrusso) June 12, 2023
Il Libro Bianco “Schermi Futuri. Generazione Z e social fra legami liquidi e nuove comunità” è disponibile per il download gratuito su www.schermifuturi.it, senza la necessità di fornire alcun dato personale per accedere al download. Questa scelta insolita, ma fortemente voluta da Unieuro, si propone di condividere conoscenza e competenze in maniera trasparente e totalmente priva di risvolti commerciali diretti o indiretti.
Il rapporto tra la Generazione Z e la tecnologia è un tema di grande rilevanza nell’era digitale. L’Osservatorio Schermi Futuri di Unieuro offre uno sguardo dettagliato e approfondito su questa questione, fornendo un contributo significativo alla comprensione delle dinamiche attuali e suggerendo possibili percorsi per affrontare le sfide che ci attendono.
Ma c’è un elemento, in conclusione, che no p affatto secondario e che va tenuto in forte considerazione, alla luce di quanto visto finora. La Generazione Z vuole essere ascoltata e coinvolta attivamente in questa epoca di cambiamento.