Abbiamo avuto il piacere di intervistare Ander Michelena, uno dei due co-fondatori e CEO di Ticketbis, giovane startup spagnola e presente anche in Italia nel settore della compravendita di biglietti online. E Michelena ci traccia un profilo dell’azienda e ci parla anche dei progetti per il futuro
Sempre continuando il nostro viaggio nel mondo delle startup, oggi ci soffermiamo su Ticketbis, di cui vi abbiamo parlato, startup nel settore della compravendita di biglietti per spettacoli ed eventi online che nasce in Spagna ma che oggi è presente in diversi paesi tra cui l’Italia. L’occasione è l’intervista che uno dei co-fondatori e CEO, Ander Michelena, ci ha gentilmente rilasciato, nella quale si traccia un profilo dell’azienda, si parla di come anche in Spagna il fenomeno delle startup sia in crescita, anche se non abbastanza, e soprattutto del futuro, con il lancio di nuovi progetti e nuovi paesi da conquistare. Ma leggiamo l’intervista.
Come e quando nasce Ticketbis?
Io e il mio socio Jon Uriarte, abbiamo fondato Ticketbis a fine 2009. Lavoravamo entrambi in investment banking, però abbiamo sempre avuto uno spirito imprenditoriale e tanta voglia di creare il nostro proprio business. Per questo motivo, durante gli ultimi anni a Londra, abbiamo analizzato il mercato per definire le opportunità esistenti e studiare esempi di compagnie di successo in vari settori. Giunti alla conclusione che era arrivato il momento di dare corpo alla nostra idea, ci siamo dimessi e siamo tornati a Bilbao per cominciare a lavorare al nostro nuovo progetto, Ticketbis.com, una piattaforma di compravendita di biglietti per tutti i tipi di spettacoli.
Perchè creare una piattaforma per non solo per acquistare ma anche vendere biglietti?
Per riprendere il discorso di prima, durante l’ultimo periodo di permanenza a Londra, abbiamo studiato bene il mercato spagnolo del ticketing, e ci siamo resi conto della grande opportunità che il settore della compravendita offriva e che offre tuttora. Fino ad allora, la rivendita di biglietti veniva eseguita fuori dagli stadi o arene, in maniera illegale e con molti rischi. Per questo abbiamo deciso che Ticketbis sarebbe stata un’ottima soluzione, tanto per gli utenti che vogliono assistere ad un evento ma non trovano biglietti, quanto per coloro che, dopo aver comprato, non possono partecipare all’evento e vogliono recuperare i soldi investiti.
Quali sono ad oggi i numeri di Ticketbis e dove siete presenti?
Durante la nostra breve esistenza, siamo riusciti a moltiplicare il nostro fatturato anno dopo anno. Nel 2010, il primo anno di vita nella compagnia, abbiamo raggiunto il milione di euro di fatturato e nel 2011 lo abbiamo moltiplicato fino a cinque milioni e mezzo di euro. Al momento speriamo di chiudere il 2012 con 13 milioni di euro e, di fatto, a giugno di quest’anno abbiamo già superato il fatturato di tutto l’anno precedente.
Queste cifre si devono, tra gli altri fattori, a una solida strategia di internazionalizzazione che si è realizzata già nel primo anno operativo della start-up. Al momento, Ticketbis è attivo in dieci paesi (Spagna, Italia, UK, Portogallo, Germania, Russia, Messico, Cile, Brasile e Argentina) e prevede di espandersi in questa linea nei mesi a venire.
In Italia in questo periodo l’argomento startup è molto discusso negli ambienti interessanti ma anche di recente dalla politica che ha adottato dei provvedimenti in questo senso. Come li giudicate soprattutto qual è la situazione in Spagna?
Abbiamo letto di come i politici stiano rivolgendo crescente attenzione all’incremento di impiego e dello spirito imprenditoriale. Essendo, però, una compagnia spagnola, non veniamo influenzati direttamente da questi cambi.
Anche in Spagna crescono l’interesse e il numero di iniziative, ma non abbastanza. Crediamo manchi ancora molta strada da percorrere, a livello di entità pubbliche e private. In Spagna siamo molto indietro a tale proposito, soprattutto rispetto ad altri paesi come gli Stati Uniti: fortunatamente, riusciamo a trarre beneficio dagli accorgimenti del governo dei Paesi Baschi.
Pensate anche voi di andare negli Usa per sviluppare il vostro progetto?
Assolutamente: di fatto, questa settimana abbiamo lanciato un ambizioso progetto negli Stati Uniti. Si tratta di Tixabroad, una piattaforma di vendita di biglietti per eventi internazionali. Da oggi in poi, gli statunitensi itineranti potranno assistere a qualsiasi evento durante la loro permanenza all’estero grazie a Tixabroad.
In soli tre anni avete raggiunto traguardi importanti, quali sono i prossimi passi che avete in cantiere
Al momento, vediamo come prioritario il consolidamento nei mercati nei quali siamo presenti, con l’obiettivo di trasformarci in un vero e proprio punto di riferimento nel mondo del ticketing.
Parallelamente, ci dedicheremo ai mercati conquistati di recente, quali Russia, Germania, oltre al nuovo progetto Tixabroad negli USA. Per il 2013, speriamo di poter continuare ad esplorare nuovi mercati ai quali presentare Ticketbis.