A proposito di Smart City, vi proponiamo questa interessante intervista con Mauro Sammaritani, Ufficio Statistica della Repubblica di San Marino, che ci parla del progetto SMaC e di come esso si sia evoluto in un vero progetto smart che coinvolge tutto il territorio.
In questa intervista a Mauro Sammatirani, dell’Ufficio Statistica della Repubblica di San Marino, parliamo del progetto SMaC, nato nel 2008 per cercare di fronteggiare l’emorragia di consumi che si stava verificando dal territorio di San Marino verso i comuni limitrofi. Il progetto nel corso degli anni si è evoluto e oggi può essere certamente definito un bel progetto di Smart City.
Quali sono le caratteristiche del progetto e quali, se ne avete avute, le criticità incontrate sul vostro percorso?
Non in realtà non siamo partiti subito con un progetto di Smart City, è arrivato naturalmente, ed è un elemento questo che ci ha agevolato molto. Tieni presente che il nostro è un territorio molto piccolo e quindi, per il nostro progetto di Smart City, questo ha giocato senz’altro a nostro favore. Noi ci siamo trovati di fronte nel 2008 ad una emorragia di consumi che andava al di fuori del nostro piccolo territorio , con la nascita di megastore e outlet, nelle zone limitrofe, che hanno creato qualche disagio al commercio sammarinese. SMaC quindi nasce proprio di fronte a questa esigenza, con l’obiettivo di trattenere i consumatori sammarinesi all’interno del nostro territorio e questo già dall’inizio ha dato degli ottimi risultati. E ci siamo resi conto nel tempo che con SMaC siamo risultati competitivi anche per il territorio confinante al nostro, al punto che i cittadini di altri paesi trovavano interessante acquistare prodotti all’interno del nostro comune grazie proprio a SMaC. E questo ha fatto sì che le transazioni negli anni aumentassero notevolmente e adesso riusciamo a rilevare dati interessanti con 3 milioni di transazioni nel primo anno a oltre 6 milioni di transazioni del 2015. Dai di una certa dimensione per un territorio come il nostro di 60 chilometri quadrati.
Da qui in poi si sono sviluppate tutte le idee attorno al progetto di Smart City, col tempo abbiamo infatti deciso di geolocalizzare tutti gli esercenti presso i quali avvenivano le transazioni, da qui l’idea di disegnare i flussi di traffico relativi ai giorni della settimana e agli orari. Abbiamo sfruttato appieno il modo in cui viene utilizzata questa carta, SMaC, che è diventato ormai un utilizzo massivo, per riuscire ad ottenere dei dati. Questi dati, e questo fa parte del progetto che abbiamo ora in essere, li stiamo incrociando con dei dati che già venivano raccolti in precedenza, i quali si sono ben implementati con questa nostra idea. E mi riferisco ai dati sull’incidentalità stradale, un dato su cui San Marino sta svolgendo un lavoro importante dal 2008. La raccolta di questa tipologia di dati era nata precedentemente per comprendere quali fossero le arterie stradali più rischiose all’interno del territorio, poi era nato anche per valutare il costo sociale della stessa incidentalità stradale. E la raccolta era già iniziata geolocalizzando gli incidenti. Quindi, il nostro obiettivo è quello di incrociare questi dati sull’incidentalità stradale con quelli relativi ai flussi di traffico che registriamo in relazione al progetto SMaC. La nostra idea è quindi di mettere in relazione i due dati e di tirar fuori, già entro la fine di quest’estate, le relazioni che da qui possono nascere.
Il progetto di Smart City è quindi venuto di conseguenza grazie alle buone basi che avevamo gettato prima e questo ci ha molto aiutato.
Qual è stata la reazione dei cittadini sammarinesi all’avvio del progetto di Smac e di tutto quello che ne è conseguito?
In realtà non abbiamo fatto una grande pubblicità da questo punto di vista, siamo ancora un cantiere aperto e contiamo di pubblicizzare la cosa al momento opportuno. Tutto questo vuoi anche per un problema di privacy che è sorto, un aspetto che stiamo già curando in base ai vari feedback che abbiamo ricevuto. Nel frattempo stiamo lavorando nel rendere fruibile il dato SMaC anche agli esercenti. Vale a dire, gli esercenti che prenderanno parte al circuito SMaC avranno in dotazione dei dati di mercato, delle statistiche che faranno comprendere l’atteggiamento dei cittadini di San Marino verso i suoi prodotti, daremo statistiche relative anche all’atteggiamento dei consumatori che arrivano dai comuni limitrofi, con dati demografici. Questo lo sviluppo immediato. E dai test fatti finora gli esercenti sono molto contenti di avere in mano dei dati in modo assolutamente gratuito. E’ una sorta di ringraziamento che lo stato di San Marino, promotore della Smac, ha voluto dare a quegli esercenti che aderiscono alla statistica.
L’opinione pubblica in generale, anche se ancora in piccola parte, risponde con un minimo di titubanza per il problema di privacy di cui parlavo prima, l’esercente invece ha una reazione diversa, quindi positiva, anche se siamo ancora in una fase di test.
Di sicuro il passaggio successivo sarà quello di mirare ai cittadini che spesso, specialmente in situazioni di maggiore sicurezza, sono disposti ad accettare il fatto di essere osservati di più.
E’ proprio questo il motivo per cui non abbiamo ancora pubblicizzato molto il progetto. Finché siamo in una fase di semplice lettura del dato SMaC, il cittadino non sarà molto interessato. Ma quando faremo conoscere altri dati in relazione all’aspetto privacy, farà registrare un altro tipo di reazione.
Andando nello specifico della Smac, voi praticamente la distribuite a tutti i vostri cittadini. Ci può spiegare come funziona il meccanismo?
La SMaC viene data ai cittadini sammarinesi ma anche agli stranieri, è una carta che può sottoscrivere chiunque. In pratica, è una carta che ha un costo di attivazione di 10 euro e immediatamente diventa un borsellino elettronico. Il costo iniziale serve per ottenere la carta. Man mano che la si utilizza diventa proprio un borsellino elettronico. L’esempio classico è quello della benzina, con SMaC lo sconto applicato è di 15% centesimi a litro, significa che se faccio un rifornimento di 50 litri, pago in cash e poi fornisco la carta al benzinaio, il quale passa la carta. In quel momento viene caricato l’importo pari a 15% per ogni litro di carburante acquistato: si ricarica quindi di 7,5 euro. Quindi quello che permette Smac è un vero e proprio borsellino elettronico che ricarica il cittadino di soldi veri da spendere. Il nostro obiettivo era quindi quello di dare la possibilità al cliente di incrementare e fidelizzare il cliente verso le attività del territorio. E una volta che si è raggiunta una certa cifra la carta può essere utilizzata anche per pagare. E’ possibile anche ricaricarla in banca. Tra gli esercizi convenzionati abbiamo diverse categorie, dal benzinaio ai supermercati, ai negozi di elettronica. Se un esercente volesse entrare nel programma SMaC formula una richiesta in base alla sua collocazione merceologica, verrà poi inserito in un categoria relativo. Con la SMaC, ripeto, avevamo l’obiettivo di fidelizzare il cliente.
Ma come avviene la raccolta del dato in relazione a questo progetto?
I dati che trattiamo sono dati POS e vengono raccolti da un centro servizi, è quindi un dato bancario mensile. A quel punto riceviamo il dato presso il nostro ufficio statistico, da quel momento inizia un lavoro molto importante che facciamo proprio con SAS. Partiamo quindi con l’operazione di “pulizia” del dato anagrafico, utilizzando un Data Quality di SAS e poi lo colleghiamo alla transazione. Da questa fase iniziano le elaborazioni con un Visual Analytics SAS che viene messo a disposizione degli interni, quindi all’ufficio Smac ogni mese. Tra un po’ inizierà anche la fase statistica per gli esercenti e anche lì i dati verranno resi disponibili mensilmente.
Abbiamo visto come è nato il progetto, come si è sviluppato e anche come funziona. Ma cosa manca per completare l’idea?
Sicuramente entro l’anno vorremmo completare l’analisi dei dati relativi ai flussi, per quanto riguarda l’incidentalità stradale mettendo in relazioni con i dati sulle movimentazioni di SMaC. Stiamo correlando anche i dati SMaC con i dati meteorologici, un aspetto che ci interessa molto soprattutto per comprendere quanto il meteo possa incidere sul dato Smac. Le faccio un esempio della nevicata che ha colpito il nostro territorio nel 2012, una nevicata piuttosto pesante. In quel caso il paese si è praticamente fermato, di conseguenza anche i dati SMaC si sono fermati. Tutto questo ha avuto conseguenze economiche piuttosto violenti. Gli spostamenti erano impossibili per diverse settimane. Ecco, attraverso quest relazione siamo interessati a capire quale sia il costo della neve. Quindi entro l’anno vorremo completare la parte relativa al meteo.
Esiste poi un ultimo aspetto che riguarda la SMaC e cioè quello fiscale. Dal 2015 la SMaC viene utilizzata come scontrino elettronico, obbligatorio per l’esercente, è quello che rappresenta lo scontrino fiscale italiano. Le transazioni saranno sicuramente più alte.
Ma vi siete un attimo fermati a pensare a quanto avete risparmiato in tutti questi anni?
Nella prima fase di vita della SMaC in realtà non c’è stato un grande risparmio, anche perchè all’inizio veniva usata quasi esclusivamente come carta carburante e quindi venivano tagliate fuori tutte le altre categorie. Anche perchè il 15% di sconto sulla benzina ce li mette tutti lo stato. Successivamente abbiamo rivisto la carta e aumentando i consumi sul territorio e si è visto un certo risparmio, anche se non le so dire nei numeri quanto sia stato. Adesso stanno partendo i concorsi a premi in relazione al numero di transazioni e i premi sono ricariche sulla carta. In questo modo di cerca ulteriormente di incentivare i consumi all’interno del territorio. L’investimento è abbastanza alto visto l’intervento dello stato e continua in questo opera, incentivandola. Anche se al momento non abbiamo fatto una lavoro per quantificare tutte le attività di analisi ed elaborazione dei costi risparmiati.
Avete riscontrato degli effetti anche dal punto di vista occupazionale?
Al momento no, ma una risposta a questa domanda la potremmo avere all’inizio del prossimo anno. Questo è un anno in cui a San Marino ci sono diversi investimenti, tra l’altro una grande catena di distribuzione sta per aprire le sue attività sul territorio, e altre ne stanno nascendo. Sarà interessante quindi osservare le evoluzioni dal punto di vista SMaC ma anche dal punto di vista occupazionale perchè realtà come queste incidono molto su un territorio come il nostro.