E’ stata presentata al Campus di Pesaro “Sophia”, la piattaforma IoT di Biesse realizzata in collaborazione con Accenture che permette alle aziende di semplificare e razionalizzare la gestione del lavoro. Un esempio di come la tecnologia e l’innovazione possano ottimizzare anche settori industriali “tradizionali”.
E’ stata presentata al Campus di Pesaro “Sophia”, la piattaforma IoT di Biesse realizzata in collaborazione con Accenture che permette alle aziende di semplificare e razionalizzare la gestione del lavoro. Ecco un altro esempio di azienda d’eccellenza che, grazie alla tecnologia e all’innovazione, scommette sul suo futuro e cresce, che ci piace raccontarvi.
Biesse è un’azienda che opera nel mercato delle macchine e dei sistemi destinati alla lavorazione di legno, vetro, pietra, fondata a Pesaro nel 1969 da Giancarlo Selci. E’ leader assoluta nel nostro paese e la seconda al mondo, stiamo parlando di un’azienda che solo qualche anno fa ha conosciuto un grave momento di crisi con perdite di fatturato considerevoli. Ma, dopo un periodo negativo, l’azienda di Pesaro, grazie ad investimenti sempre più mirati a cogliere le opportunità che le nuove tecnologie offrono, ha nel giro di quattro anni raddoppiato il proprio fatturato, che oggi supera i 120 milioni di euro, e quintuplicato il proprio valore in borsa. Biesse crede molto nell’innovazione e nella ricerca, tanto da investire, da questo punto di vista, 14 milioni di euro l’anno.
E durante l’evento più importante per l’azienda, “Inside Biesse“, con 190 mila metri quadri di innovazione a disposizione dei clienti, ha presentato ufficialmente “Sophia”, una piattaforma tecnologica che grazie all’IoT (Internet Of Everything) permette di predire eventuali anomalie all’interno della macchina. Un sistema connesso che permette alle aziende di risparmiare in termini di manutenzione, la macchina avvisa in modo automatico dell’anomalia, di risparmiare in termini di risorse ed essere più efficienti. Tutto questo grazie ad un sistema di sensori collocate sulle macchine che inviano i dati sul cloud, in questo modo il sistema è in grado di prevedere i malfunzionamenti della macchina. Esiste poi Parts, un altro elemento di Sophia, che permette di avere subito il ricambio che serve all’azienda.
Sophia è stato sviluppato con Accenture, leader mondiale nella consulenza di direzione e strategica, la più grande società di consulenza del mondo che in Italia conta 12 mila collaboratori. Accenture ha avuto il ruolo di accompagnare Biesse verso questa evoluzione strategica che trova proprio in Sophia la sua base che sfrutta l’IoT Connected Platforms as a Service (CpaaS), il sistema di Accenture che connetterà ed elaborerà i dati provenienti da oltre 20 mila macchine.
Abbiamo avuto l’occasione di intervistare Stefano Porcellini, Direttore Generale di Biesse, che ci ha un po’ spiegato il ruolo strategico di Sophia ma ci ha dato anche qualche dato sul mercato italiano, il mercato che ad oggi cresce meno rispetto ai mercati dei paesi europei in cui Biesse opera.
Come nasce Sophia e come nasce la partnership con Accenture?
Noi volevamo portare in una industry ancora un po’ arretrata sulle tematiche IoT, volevamo portare il nostro livello di servizio su un livello non comparabile a quello della nostra concorrenza. E quindi abbiamo pensato che attraverso l’IoT, l’elettronica, la sensoristica che già era presente sulle nostre macchine, noi potevamo raccogliere dei dati molto utili sia per noi che per i nostri clienti. Per noi, per servire meglio, per aumentare il service level sulla macchina aumentando la produttività, quindi velocizzare il ritorno degli investimenti. Per i nostro clienti, per poter veramente misurare quanto la macchina lavora, quanto è produttiva, vedere in maniera oggettiva i tempi di reazione e tutta una serie di preziose informazioni. Quindi, l’accordo col cliente si trasforma, si evolve. Prima era legato solo al fatto che ti vendo la macchina e poi mi chiami quando non funziona, adesso è legato ad un supporto continuo per poter davvero creare un livello di esperienza diverso. Noi siamo quindi al fianco del cliente, per supportarlo e avere successo e questo è possibile con le nuove tecnologie. Queste, come Sophia, sono piattaforme abilitanti anche perchè domani potranno arricchirsi si ulteriori elementi..
Accenture è leader mondiale di queste tecnologie, un player che conta più di 12 mila collaboratori in Italia e quindi per un’azienda come la nostra, che esporta l’85% del suo fatturato all’estero è evidente che avevamo bisogno di un player internazionale al nostro fianco ed è realtà in grado di fornire consulenza e anche di realizzare le cose.
Due vantaggi concreti che avete visto implementando Sophia e proponendola ai vostri clienti.
Intanto è bene dire subito che i nostri clienti hanno compreso da subito che Sophia non è un “grande fratello”, non è un modo per andare a vedere e a copiare le loro tecnologie. I nostri clienti hanno compreso, con Sophia, che siamo lì per aiutarli, in un rapporto basato su elementi oggettivi: numeri, dati e fatti. Il cliente si è tanto evoluto in questi anni e vuole dati, informazioni concrete, KPI perchè ha investito in maniera notevole su un impianto e vuole sapere quanto funziona, senza filtri, vuole avere i dati oggettivi dalla macchina, dal sistema. L’altro aspetto importante è che quando davvero avremo migliaia di macchine connesse, tutti i dati sul Cloud, analizzati attraverso gli analytics con algoritimi di selezione, non saranno solo utilizzati per fare assistenza specifica su un dato cliente, ma saranno utilizzati anche dai nostri uffici, dai nostri software per migliorare le macchine. E quindi andremo ad ottenere tanti benefici da tutta questa mole di dati che saranno utilizzati in questo modo.
In questi ultimi anni avete quintuplicato il vostro valore in borsa e avete raddoppiato il vostro fatturato negli ultimi quattro anni. Ma che tipo di indicazione avete avuto dal mercato italiano?
Nell’ultimo anno e mezzo abbiamo notato un grande risveglio, diciamolo una volta tanto. Ha aiutato molto il provvedimento Calenda prevedendo tutta una serie di incentivi fiscali (“piano nazionale Industria 4.0, n.d.r.), ha svegliato molto le coscienze, perchè con l’iper ammortamento i nostri clienti le macchine le pagano un 40% in meno, col recupero fiscale. E la tecnologia IoT è uno degli elementi qualificanti per poter coprire i requisiti del “decreto Calenda”. Quindi c’è un forte clima di attenzione, ci sono incentivi, c’è un risveglio e questo va detto.
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