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Huawei e il 5G, l’Italia al centro della strategia del colosso cinese

Huawei è presente in Italia da ormai 15 anni e con il 5G punta decisamente sul nostro paese. La connessione veloce abiliterà lo sviluppo di progetti orientati alla crescita del business di aziende e PMI, ma anche all’espansione di progetti smart city.

Huawei è un colosso cinese, fondato a Shenzhen (Guangdong, la provincia situata sulla costa meridionale della Cina) nel 1987, ed è oggi uno dei leader del mercato degli smartphone, sempre più sulla strada per diventare il primo produttore al mondo. Ma Huawei è altro, anzi forse è soprattutto altro, non solo smartphone o altri dispositivi. L’azienda cinese, presente ormai in Italia dal 2004, quindi una presenza lunga ormai 15 anni, è leader di mercato per quanto riguarda le nuove tecnologie di comunicazione 5G, quella che sta arrivando in effetti è una vera rivoluzione per gli effetti che sprigionerà in ogni ambito. Un futuro che per Huawei è già presente.

Una giornata passata nel quartier generale di Milano è servita per prendere contatto e conoscere da vicino questo colosso che è ormai ben radicato nel nostro paese. E l’Italia, all’interno di una strategia orientata fortemente alla diffusione e allo sviluppo delle tecnologie 5G, è assolutamente al centro.

huawei italia 5G franzrusso 2019

Huawei in Italia è presente con due quartier generali, uno a Milano Lorenteggio e l’altro a Roma e complessivamente contano oltre 800 dipendenti, di cui l’85% italiani. Ma, forse per spiegare il grande successo di Huawei in questi ultimi anni, val la pena dare risalto al fatto che in 10 anni, dal 2008 al 2018, il colosso cinese ha investito 75 miliardi di dollari in ricerca e sviluppo. Un investimento tale che ha permesso all’azienda di Shenzhen di imporsi sul mercato degli smartphone e, soprattutto, di imporsi come leader assoluto per quando riguarda il 5G.

Huawei 5G, l’Italia al centro della strategia

L’Italia dal punto di vista del 5G, nella strategia di Huawei ricopre un ruolo di primo piano, possiamo dire, senza esagerazione, che ne è al centro. Intanto vanno ricordati casi belli e concreti come quello del “progetto 5G Bari Matera” portato avanti con il Ministro dello Sviluppo Economico, progetto che attraverso l’uso di tecnologie 5G permette di sperimentare tante soluzioni che si rifanno alla smart city, in modo da rivalutare, salvaguardare e promuovere il territorio. Altri progetti come questi sono allo studio, ma è un esempio che vogliamo mettere in risalto perchè si trova al Sud.

E se guardiamo la cartina dello stato dell’arte del 5G in Italia, dopo l’avvio in città come Roma, Milano, Torino, Napoli, Bologna, a breve saranno anche altre città del Sud ad essere avviate alla connessione veloce come appunto Bari, Matera, L’Aquila. E poi ancora Verona, Firenze e Prato.

Huawei e la rivoluzione 5G nelle aziende

Il 5G porterà quindi una rivoluzione, non è esagerato dire neanche questo, nel senso che abiliterà tutta una serie di azioni che finora non era possibile fare. Si potranno attivare progetti che apporteranno un concreto sviluppo per i territori e anche per le aziende che potranno sperimentare soluzioni di realtà virtuale e aumentata applicata all’industria come quello di Isotta Fraschini, una piattaforma che consente, attraverso speciali visori, di fornire formazione e assistenza remota agli addetti impegnati nelle attività di montaggio e di smontaggio di un motore navale.

Ma c’è spazio anche per il gaming, grazie proprio al 5G il nostro smartphone diventerà una vera e propria console di gioco che permetterà di giocare anche alla tv, proprio come una normale console. Anche questo è un passaggio epocale.

Huawei, no il 5G non fa male

Forse la domanda che più riecheggia quando si parla di 5G è sempre: “Ma il 5G fa male? Provoca malattie incurabili?”. In realtà, attorno a questi argomenti, spesso e volentieri vengono generate fake news allo scopo di confondere e di montare notizie artefatte, nascondendo quella che è una verità tra l’altro conclamata, senza bisogno di fare uno sforzo particolare.

Anzi, l’occasione della visita al quartier generale di Huawei ci ha permesso di approfondire un po’ di più questo aspetto, per dare delle risposte più concrete. Intanto si può ben affermare che il 5G non fa male e che non provoca malattie, al pari di tutte le altre tecnologie precedenti. Semplicemente perché, come già fatto in riferimento del 2G/3G/4G ci sono delle norme a livello europeo e locali che limitano il range delle onde elettromagnetiche (EM).

Nel caso specifico italiano, siamo ben al di sotto della soglia consentita, tra l’altro uno dei paesi in Europa con un livello  molto basso, e, di conseguenza si può dire che al momento sono più che rispettati i parametri di legge. Certo, man mano che il 5G si estenderà, il livello di onde EM aumenterà, ma resterà sempre al di sotto dei valori di legge. Di conseguenza non è corretto parlare di rischi altissimi quando questi non sono rilevabili con i dati alla mano.

E’ chiaro che, aumentando la sperimentazione e i casi di utilizzo del 5G aumenteranno anche i rischi di eventuali “data breach”, anche questo tema molto discusso. Huawei è ben consapevole di questi rischi, come è altrettanto consapevole che questi rischi vanno affrontati e risolti, lavorando su nuovi sistemi di difesa e rafforzandoli. E gli sforzi stanno andando in questa direzione.

Infine, ma non è certamente ultimo caso in termini di interesse, Huawei sta collaborando con alcune città italiane per portare avanti progetti di smart city, per sperimentare progetti smart safety, di smart parking. Per dare una migliore organizzazione al territorio, una migliore sorveglianza e una migliore efficienza anche dal punto di vista energetico. Uno dei casi più belli su cui sta lavorando il colosso cinese è quello della città di Cagliari, ma altri ne arriveranno a breve.

Insomma, Huawei dimostra di meritare il ruolo di leader nel settore del 5G e dimostra chiaramente come il nostro paese sia davvero importante in questa fase storica. E siamo sicuri che da questa collaborazione verranno fuori grandi benefici per tutti.

[In collaborazione con Huawei Italia]

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Franz Russo Blogger, Digital Strategist
Franz Russo, fondatore, nel 2008, del blog InTime, ho collaborato con grandi aziende nazionali e internazionali, come consulente per strategie di comunicazione e come divulgatore. Da sempre impegnato nella comunicazione digitale, cerco di unire sempre una profonda passione per l’innovazione tecnologica a una visione olistica dell’evoluzione dei social media e degli strumenti digitali. Il mio percorso professionale in questo campo, iniziato nel 2007, è stato caratterizzato da un costante impegno nel raccontare e interpretare i cambiamenti nel panorama digitale. Il mio approccio si basa su un mix di analisi strategica, creatività e un profondo impegno per il racconto e la divulgazione.
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