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Gli italiani sempre più appassionati di Smart Home

Data:

Nell’ultimo anno si è registrato una crescita di interesse degli italiani verso tutto ciò che riguarda la smart home, la casa connessa. I dati recenti del Politecnico di Milano evidenziano bene questo trend rilevando anche che l’intero mercato cresce del 52% con un valore di 380 milioni di euro. Il 41% degli italiani possiede un oggetto smart, è boom di vendite per gli smart speaker.

Gli italiani sono sempre più appassionati di Smart Home, della casa connessa. Un trene che sta esplodendo in questo periodo, ma che si stava manifestando già nel 2016. I recenti dati dell’Osservatorio Internet of Things della School of Management del Politecnico di Milano ci dicono che il mercato è cresciuto in un anno del 52% e che nel 2018 ha raggiunto un valore di 380 milioni di euro. Sono dati che trovano forte traino nell’arrivo sul mercato italiano di quella tipologia di prodotti che si sono affacciati in Italia proprio nel 2018 come gli smart speaker, in particolare si parla di Google Home e di Amazon Echo. Il mercato italiano cresce molto anche se, paragonato ad altri mercati, risulta ancora un po’ indietro, ma non vi è dubbio che possa recuperare e anche presto.

In termini assoluti, l’Italia si colloca davanti solo alla Spagna (300 milioni di euro, +59%), mentre è ancora ampio il divario con Germania (1,8 miliardi, +39%), Regno Unito (1,7 miliardi, +39%) e Francia (800 milioni, +47%).

Insieme al mercato crescono anche il livello di conoscenza e la diffusione degli oggetti connessi nelle case degli italiani: il 59% ha sentito parlare almeno una volta di casa intelligente e il 41% possiede almeno un oggetto smart, con le soluzioni per sicurezza (come sensori per porte e finestre) in prima posizione. Il boom degli assistenti vocali (smart speaker) ha favorito soprattutto i retailer online e offline, che insieme incidono per il 40% del mercato (in crescita del 160% rispetto al 2017), a scapito della filiera tradizionale, produttori, architetti, costruttori edili, distributori di materiale elettrico e installatori, che mantiene un ruolo di primo piano ma perde terreno in termini di quote di mercato (dal 70% del 2017 al 50% di quest’anno).

[pinterest-image message=”Nell’ultimo anno si è registrato una crescita di interesse degli italiani verso tutto ciò che riguarda la smart home, la casa connessa. I dati recenti del Politecnico di Milano evidenziano bene questo trend rilevando anche che l’intero mercato cresce del 52% con un valore di 380 milioni di euro. Il 41% degli italiani possiede un oggetto smart, è boom di vendite per gli smart speaker.” image=”https://www.franzrusso.it/wp-content/uploads/2019/02/smart-home-italiani-franzrusso.it-2019.jpg”]

Un ruolo importante, infine, continua a essere giocato dalle startup che sviluppano soluzioni di “casa connessa”: si moltiplicano le collaborazioni con i grandi player e continuano a crescere i finanziamenti erogati dagli investitori istituzionali. Sono 141 le nuove imprese censite a livello internazionale, di cui 102 finanziate, per un totale di 1,5 miliardi di dollari di investimenti raccolti.

Ma vediamo qualche dato più in dettaglio.

La quota maggiore di mercato è legata alle soluzioni per la sicurezza, che vale 130 milioni di euro, pari al 35% del mercato. In seconda posizione troviamo la principale novità del 2018, gli smart speaker, che oltre a generare vendite per 60 milioni di euro (16% del mercato), hanno direttamente o indirettamente trainato buona parte della crescita complessiva. Di poco inferiori le vendite degli elettrodomestici, pari a 55 milioni di euro e al 14% del totale, fra cui spiccano le lavatrici – connesse, controllabili via App e dotate in alcuni casi anche di assistente vocale – che continuano a trainare le vendite del comparto.

Si allarga l’offerta (alcuni produttori hanno già più di metà della gamma “connessa”), ma l’utilizzo delle funzionalità smart è un’abitudine solo per il 25% degli utenti che posseggono un elettrodomestico connesso (in crescita rispetto al 15% del 2017). Caldaie, termostati e condizionatori connessi per la gestione del riscaldamento e della climatizzazione incidono per il 12% del mercato (circa 45 milioni di euro), con un incremento dovuto alla crescente integrazione con gli assistenti vocali e alla possibilità per il consumatore di ottenere benefici importanti in termini di risparmio energetico e comfort. Tra le rimanenti soluzioni spiccano con una crescita del +50% le soluzioni per la gestione dell’illuminazione (lampadine connesse).

Leggi anche:

Ecco Amazon Echo Show, lo smart speaker con schermo da 10 pollici

Il traino degli Smart Speaker

Il lancio degli smart speaker ha portato a una progressiva evoluzione delle abitudini dei consumatori, sempre più disposti ad acquistare in autonomia i dispositivi per la Smart Home (online o nei negozi) e a richiedere eventualmente in un secondo momento l’aiuto di un professionista per l’installazione: soltanto il 19% del campione, infatti, ha acquistato di l’oggetto connesso tramite il proprio installatore di fiducia, contro il 33% del 2017. Si consolida la diffusione di oggetti smart nelle case, presenti nel 41% delle abitazioni (+3%), anche se una buona fetta degli utenti non usa ancora le funzionalità smart di questi oggetti (42%), soprattutto a causa della scarsa utilità percepita (per il 41% è poco utile, il 34% non ne ha l’esigenza) e a volte per l’eccessiva complessità del prodotto (14%). Chi invece non possiede oggetti connessi non ne sente il bisogno (41%), li considera troppo futuristici (19%), non ne comprende appieno i benefici (12%) o non ne ha ma sentito parlare (8%).

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Il mercato è in crescita, ma sono ancora pochi i consumatori che si dichiarano interessati ad acquistare prodotti per la Smart Home in futuro, poco più di uno su tre (35%), e fra questi il solo il 10% prevede di comprare nei prossimi dodici mesi, mentre il 25% entro tre anni. Le soluzioni che riscuotono maggiore interesse per il 2019 riguardano la gestione dell’illuminazione (20% del campione) e gli smart home speaker (14%). Proprio gli assistenti vocali possono essere un volano per l’intero mercato, perché i consumatori più che per ottenere informazioni o gestire i propri impegni quotidiani vorrebbero usarli per gestire altri oggetti smart, come elettrodomestici (23%), caldaie e termostati (23%), luci (21%) e antifurto (16%).

La conferma che gli smart speaker siano, ormai ovunque e non solo in Italia, un volano per la “casa connessa”, arriva anche dai recenti dati diffusi da Strategy Analytics che ha rilevato che le vendite degli smart speaker sono quasi raddoppiate in un anno, ne sono stati venduti 38,5 milioni.

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Amazon e Google sono le aziende che hanno fatto registrare una crescita molto più solida nell’ultimo trimestre dello scorso anno, grazie alla forte domanda degli altoparlanti economici Echo Dot e Home Mini. Buon andamento anche per l’HomePod di Apple: consegne a +45%, ma la quota di mercato scende al 4,1% e non dà alla Mela un posto in top five.

Amazon è regina con 13,7 milioni di speaker Echo consegnati (+91%) nel quarto trimestre, ha oltre un terzo del mercato mondiale (35%). Segue Google, con 11,5 milioni di dispositivi Home (+123%). La classifica prosegue con le cinesi Alibaba (2,8 milioni, +30%), Baidu (2,2 milioni, +19%) e Xiaomi (1,8 milioni, -5%). Apple è sesta a 1,6 milioni di speaker.

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Franz Russo Blogger, Digital Strategist
Franz Russo, fondatore, nel 2008, del blog InTime, ho collaborato con grandi aziende nazionali e internazionali, come consulente per strategie di comunicazione e come divulgatore. Da sempre impegnato nella comunicazione digitale, cerco di unire sempre una profonda passione per l’innovazione tecnologica a una visione olistica dell’evoluzione dei social media e degli strumenti digitali. Il mio percorso professionale in questo campo, iniziato nel 2007, è stato caratterizzato da un costante impegno nel raccontare e interpretare i cambiamenti nel panorama digitale. Il mio approccio si basa su un mix di analisi strategica, creatività e un profondo impegno per il racconto e la divulgazione.
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