Luca Tremolada ci racconta che il suo mentore è stata la sua insegnante delle medie, una persona tanto dura, severa ma allo stesso tempo una persona onesta, pulita e sincera. Fino al 30 settembre è possibile donare due euro inviando un sms al numero 45507 o cinque euro dal telefono fisso a sostegno di “Cambia la vita di un bambino” iniziativa di Mentoring Usa Italia Onlus
La ricordo come la professoressa Cichero. Insegna italiano alle scuola media di Camogli. O forse insegnava, quando e’ entrata in classe per la prima volta mi sembrava vecchissima: il viso scavato, rughe sottili, pelle abbronzata e due occhi azzurri da alpino.L’ho avuta solo un anno, poi mi sono trasferito a Milano. La professoressa Cichero mi ha fatto sputare sangue. Era stata l’insegnante di mia sorella che è sempre stata la secchiona di famiglia, brava bravissima, la prima della classe. Pretendeva che lo fossi anche io. Mi stava addosso, oh se mi stava addosso. I temi letti a voce alta, le domande di storia, e tutta quell’ossessione per i libri.
Sosteneva che lo sport fa gonfiare i muscoli e rende stupidi. Che le mamme rompono. Che il rosa e´ un colore che fa schifo. Aveva le sue convinzioni, era una vecchia sciroccata che non aveva paura di nessuno. Ci sfidava in continuazione. In quell’anno sono cresciuto. La ricordo come una persona onesta e pulita.
Quando incrocio finti maestri e dispensatori di massime penso a lei. Al mio supereroe di paese, a quelli sopra le righe, a chi è sincero in quello che fa. E ogni volta che mi accade mi domando perché non ho mai trovato il tempo di tornare a Camogli per fare due chiacchiere con lei.