Il doodle che vediamo oggi sulla home di Google, quasi a livello globale, è dedicato ai 100 anni dalla nascita di Claude Shannon, meglio conosciuto come il padre dell’Informazione e padre del Bit. Il doodle lo presenta come un giocoliere, in riferimento alla sua passione.
Chissà quante volte vi sarete chiesti da dove nasce la parola “bit” e chi ma l’avrebbe coniata. Ecco, il doodle che vediamo oggi sulla home, quasi a livello globale, è la risposta. Il doodle di Google oggi è dedicato a Claude Shannon, in occasione dei 100 anni dalla nascita, ossia il padre dell’Informazione e il padre del Bit.
Google lo rappresenta in un doodle animato come un giocoliere tra i numeri, un chiaro riferimento alla sua passione, usava infatti, alle volte, girare per i laboratori con il suo monociclo.
Claude Elwood Shannon, questo il suo nome per esteso, nasce il 30 aprile del 1916 a Petoskey, nel Michigan (Usa). A 20 anno si laureò in matematica, ha lavorato presso i Laboratori Bell, è stato anche professore ordinario presso il Massachussets Institute of Technology, il MIT. Il suo saggio più conosciuto è certamente “Una teoria matematica della comunicazione“, da qui deriva il fatto che Shannon viene indicato come il padre della moderna teoria dell’informazione. Fu in questa ricerca che Shannon coniò la parola bit (il binary digit), per designare l’unità elementare d’informazione. Un concetto che usiamo quotidianamente navigando su internet o utilizzando un PC.
La sua teoria dell’informazione pose le basi per progettare sistemi informatici, partendo dal presupposto che l’importante era cercare di memorizzare le informazioni in modo da poterle trasferire e collegare tra loro. In pratica la sua idea era che per trasmettere le informazioni non bastava un sistema che aprova e chiudeva il sistema, ma era sufficiente suddividere le informazioni in pacchetti.
Era un lontano parente di Thomas Edison e lavorava, e insegnava, soprattutto a memoria, raramente infatti usava prendere appunti.
In altre parole, se oggi viviamo nell’era del digitale, di internet, sicuramente lo dobbiamo anche a Claude Shannon.