Secondo i dati di idealo, il mito del Vinile comincia a rivivere grazie all’e-commerce in Europa e anche in Italia. L’interesse verso il vinile negli ultimi anni è cresciuto dell’80%, mentre quello per i giradischi del 28%. In Italia l’interesse da metà 2016 è cresciuto del 70%. E intanto la Sony, dopo 30 anni, aprirà una nuova fabbrica nel 2018.
Che il Vinile stesse riapparendo era cosa abbastanza nota, ma non certo con i numeri e i dati che stiamo per conoscere. Il fenomeno che si credeva defunto con l’avanzare dei CD e con la crescita del fenomeno digitale in realtà sta riprendendosi nuovamente, proprio grazie a Internet e, in particolare, all’e-commerce.
Il 2016, dal punto di vista del mercato, è stato un anno che ha chiuso in positivo, con streaming in continua corsa, cd e download che calano e vinile che acquista maggior importanza in alcuni paesi, soprattutto in Europa. Interessanti sono a questo punto i dati raccolti da idealo, piattaforma internazionale di comparazione prezzi per gli acquisti digitali, che ha analizzato i dati sul tema dai suoi principali portali europei per fotografare la situazione dal punto di vista del consumo online e capire se davvero si può parlare di una ripartenza in questi ultimi anni. I dati raccolti tracciano un quadro che racconta dell’impatto delle nuove abitudini di acquisto dei consumatori digitali, e dei nuovi canali di vendita offerti dall’e-commerce, nel rilancio di un supporto tradizionale che attrae appassionati, nostalgici, puristi e “cultori della vera musica”.
Secondo i numeri analizzati, tra il 2015 e il 2016 l’interesse è aumentato circa dell’80%. Non solo, se il trend si mantenesse costante, questo numero, entro fine anno, potrebbe arrivare ad un +110%, se confrontiamo l’anno appena trascorso con il 2017. idealo ha voluto indagare anche sui generi che più di altri alimentano la cosiddetta “vinil-mania”. Da questo punto di vista il rock emerge come genere più diffuso, con il 33,1% sul totale dei vinili disponibili. Segue il pop, con il 19,1%; buon piazzamento anche per il genere alternative, con l’8,7%; quote più basse per il jazz, attorno al 6%; troviamo poi i dischi per gli amanti di metal & hard rock (5,3%), di musica classica (3,9%), di elettronica & dance (3,5%) e di hip hop & rap (3,4%). Percentuali più basse per gli ultimi posti della classifica, occupati da blues e musica country (rispettivamente con il 2,9 e il 2,7%).
Interessano di più i vecchi album o quelli di artisti più vicini nel tempo? Secondo idealo, la top 3 dei dischi più gettonati vede, al primo posto, gli album che si rifanno all’universo musicale degli anni Ottanta (con il 29,4%); a seguire, le produzioni quasi contemporanee, del primo decennio del 2000 (con il 26,3%); terzo posto per quelle che fanno riferimento agli Anni Settanta, con il 13,5%.
La diffusione del Vinile è anche data dal fatto che i giradischi, da sempre, sono considerati come supporti in grado di riprodurre “un suono più caldo”. Infatti, il giradischi sta generando un interesse sempre maggiore nei consumatori digitali. Per il periodo 2015-2016 si parla di un trend positivo, in Europa, del + 28,2%. Questa tendenza sembra essere in continua crescita e i numeri mostrano una situazione particolarmente interessante per l’Italia: se il paragone tra lo scorso anno e quello in corso mostra, sempre a livello europeo, un +18%, nella sola penisola italiana l’interesse verso i giradischi sembra essere aumentato del 70,10% dalla metà del 2016 ad oggi. È interessante osservare poi come, sia per i vinili, sia per i giradischi, si registrino picchi di interesse di una certa importanza soprattutto nel periodo pre-natalizio.
Le ultime cifre rivelate dall’indagine riguardano il “B-side” del tema, ovvero gli shop che mettono a disposizione vinili sui portali europei di idealo. Anche il loro numero è aumentato del 10,5% tra il 2015 e il 2016. Se si considera poi la quantità di negozi attivi nei primi sei mesi del 2016 a confronto con il numero di quelli attivi da inizio 2017 ad oggi, l’aumento appare ancora più significativo, visto che sfiora il +27%.
E dopo quasi 30 anni la Sony Music torna a produrre vinili in proprio, aprirà infatti una fabbrica in Giappone nel marzo 2018. La multinazionale aveva smesso la produzione casalinga del supporto nel 1989 dopo l’avvento dei cd. La decisione è stata presa per tenere proprio il passo della crescente richiesta di vinili. Secondo i dati della Bpi, l’industria di settore inglese, nel 2016 le vendite di vinili hanno raggiunto i livelli di prima del 1991.
Allora, anche voi state ritornando al vinile? Cosa ne pensate di questi dati?