L’app segnala le scontistiche sui prodotti alimentari che rischiano di essere invenduti nei punti vendita più vicini agli utilizzatori di EcoFood Prime. Il negoziante riesce a recuperare il costo d’acquisto, mentre l’acquirente risparmia, a vantaggio dell’ambiente e del portafoglio.
Da oggi c’è una via in più per combattere lo spreco di cibo, si chiama EcoFood Prime ed è un’app che mette insieme consumatori, esercenti e associazioni solidali per contrastare lo spreco alimentare a partire da semplici scelte quotidiane di acquisto, di vendita di prodotti e di condivisione di ciò che non si mangia.
Ogni volta che buttiamo nel cestino dell’umido della frutta andata a male, del pane raffermo, della pasta scaduta e così via, magari ci dispiace, ma ci consoliamo pensando alle piccole quantità. Eppure, questo gesto replicato in 25 milioni di famiglie italiane, a livello nazionale produce una perdita economica di 12 miliardi di euro, a cui ne vanno aggiunti altri 3 derivanti dallo spreco alimentare di filiera, cioè dalla produzione alla distribuzione (dati Rapporto Waste Watcher 2019).
Che fare? EcoFood Prime propone un meccanismo semplice: sullo smartphone l’utente riceve, dai punti vendita più vicini, le offerte di cibi che rischiano di rimanere invenduti e può acquistarli a un prezzo scontato con vantaggi per entrambe le parti, da un lato il consumatore risparmia sull’acquisto, di contro il punto vendita recupera il costo d’acquisto ed evita lo smaltimento dell’invenduto.
Come funziona l’app
EcoFood Prime è un’applicazione gratuita disponibile per smartphone iOS e Android, dopo averla scaricata ed essersi registrati si può iniziare a usare. Al momento è attiva su Palermo, ma a breve sanno coinvolte altre città. L’utente riceve dai negozi di distribuzione e somministrazione di alimenti, come supermercati, botteghe, rosticcerie, pasticcerie, ristoranti e così via gli annunci sui prodotti scontati, che possono essere acquistati fisicamente in negozio – fino a esaurimento scorte – nelle apposite aree antispreco e mostrando l’annuncio al negoziante. Si tratta di prodotti prossimi alla scadenza, o che sono in eccedenza oppure hanno dei difetti estetici/di confezionamento, ma sono idonei a esser consumanti.
Il tutto si basa su un algoritmo di matching utente/categoria di prodotto, che permette di offrire un’elevata esperienza d’acquisto al consumatore, al quale saranno proposti con maggiore frequenza gli alimenti che consulta di più.
L’app ha anche altre funzioni antispreco. “Dona”, con cui si individuano le Onlus più vicine per donare cibo ai più bisognosi; “EcoFrigo”, che permette di comporre una sorta di frigo virtuale, con illustrazioni degli alimenti che si vogliono regalare ai propri contatti, invitandoli a concordare un incontro per il ritiro; “Memo”, per impostare dei promemoria che aiutano a ricordare la scadenza dei propri prodotti grazie alle notifiche che evitano le classiche dimenticanze all’ordine del giorno.
Obiettivi
L’app è nata per produrre meno sprechi possibili e favorire il modello dell’economia circolare e positiva dove a vincere sono tutti i destinatari dell’iniziativa: gli imprenditori, i consumatori e l’ambiente.
“Davanti a un problema di proporzioni planetarie come lo spreco alimentare, crediamo che il cambiamento possa arrivare da semplici gesti che compiamo ogni giorno. Basta averne consapevolezza. Per questo, EcoFood Prime, ha l’obiettivo di educare le persone a un consumo più sostenibile, ma anche a uno stile di vita rispettoso del nostro ambiente che consenta di distribuire al meglio le risorse”, spiegano Martina Emanuele e Giuseppe Blanca, giovani ideatori di EcoFood Prime.
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