Il valore di X (precedentemente Twitter) cala del 71,5% in seguito all’acquisizione di Elon Musk. Lo rileva Fidelity che aveva investito 19,2 milioni di dollari nell’ottobre del 2022. Quali le conseguenze e le sfide impossibili della piattaforma di Musk.
Comunque la si pensi, l’acquisizione di Twitter da parte di Elon Musk, nell’ottobre 2022 ha rappresentato un punto di svolta significativo nel panorama dei social media. Ognuno poi, alla luce dei fatti, può formulare la sua opinione su questa svolta.
Musk ha comprato Twitter per 44 miliardi di dollari, in parte grazie al finanziamento fornito, tra gli altri, da Fidelity. L’acquisizione di Twitter da parte di Musk ha segnato l’inizio di una serie di cambiamenti radicali. Sia nella gestione che nella strategia dell’azienda, che hanno avuto un impatto considerevole sul suo valore di mercato. E sulla percezione da parte degli utenti.
X, oggi Twitter, e il calo del valore
A proposito del valore di Twitter, divenuta ormai X, Fidelity ha ridotto drasticamente il valore stimato delle sue partecipazioni in X, posseduta da Elon Musk. La valutazione è stata ridotta del 71,5% rispetto al valore originale delle azioni.
In particolare, Fidelity aveva investito 19,2 milioni di dollari in X nell’ottobre 2022. Ma ha poi ridotto la valutazione del 65% nell’ottobre 2023. E ulteriormente del 71,5% nel novembre 2023.
Questo significa che la piattaforma vale circa 12 miliardi di dollari. Valeva circa 35 miliardi di dollari nell’aprile del 2022.
La riduzione di valore di novembre 2023 fa seguito al famoso “go fu@ç yourself” indirizzato da Musk alle aziende che avevano deciso di non investire più in pubblicità sulla piattaforma.
Come conseguenza, questo calo si traduce in una significativa perdita di fiducia nell’investimento di Fidelity in X.
Le grande sfide quasi impossibili di X
Come dicevamo, la piattaforma di Musk ha subito numerosi cambiamenti nell’ultimo anno. Inclusa la nomina di Linda Yaccarino, ex dirigente di NBCU, come CEO. Con l’obiettivo di rendere l’azienda profittevole entro il 2024.
Nonostante ciò, X si trova di fronte a una sfida più che ardua per riconquistare la fiducia degli inserzionisti. Grandi aziende pubblicitarie come Apple, Comcast/NBCUniversal, Disney e Warner Bros si sono ritirate dalla piattaforma a seguito di commenti controversi di Elon Musk e di un suo sostegno a una teoria cospirazionista antisemita.
Musk, inoltre, ha affrontato il boicottaggio pubblicitario con commenti controversi, esprimendo la sua frustrazione e attribuendo agli inserzionisti la responsabilità del declino di X.
Al momento, la strategia di X per affrontare l’impatto del boicottaggio degli inserzionisti include l’attrazione di piccole e medie imprese sulla piattaforma. Musk ha inoltre preso decisioni discutibili riguardo al ripristino di utenti precedentemente bannati dalla piattaforma, scatenando ulteriori discussioni e indagini sulle politiche di moderazione dei contenuti di X.
La drastica riduzione della valutazione di Fidelity ha sollevato interrogativi sulla sostenibilità a lungo termine di X. Anche se va detto che forse non ha sorpreso tutti.
La trasformazione e il futuro di X
La trasformazione della piattaforma di Musk si inserisce in un panorama di generale cambiamento del settore. E, nelle difficoltà che incontra nel ristabilire la fiducia degli inserzionisti, possiamo dire che la proprietà non aiuta.
Risulta essenziale un piano accurato per ristabilire la credibilità di X e riconquistare la fiducia degli inserzionisti, costruendo un solido e coinvolgente bacino di utenti e moderando efficacemente i contenuti.
Una strategia che, anche alla luce delle ultime esternazioni di Musk sembra sempre più una chimera.
In conclusione, la valutazione di Fidelity pone in evidenza le enormi difficoltà che X deve affrontare per dimostrare il suo impegno nel sostenere una comunità online davvero sana e sicura. Soprattutto in vista di un anno, come il 2024, che si presenta denso di insidie.