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X cederà i contenuti degli utenti alla IA senza possibilità di scelta

I nuovi Termini di uso di X, che entreranno in vigore dal prossimo 15 novembre, permettono l’uso dei contenuti degli utenti per l’IA senza possibilità di scelta. Suscitando non poche preoccupazioni.

X ha annunciato i nuovi Termini di uso e condizioni. Già modificati lo scorso settembre, la nuova modifica sta facendo molto discutere soprattutto per un aspetto e riguarda la IA.

A molti non è sfuggito il fatto che, a partire dal prossimo 15 novembre 2024, tutti i contenuti condivisi sulla piattaforma possono essere utilizzati per addestrare modelli di intelligenza artificiale.

All’interno del documento infatti si legge che gli utenti che pubblicano, inviano o visualizzano contenuti sulla piattaforma X ora concedono automaticamente alla piattaforma una “licenza mondiale, non esclusiva e royalty-free“.

Concessione dei contenuti con licenza royalty free

Vuol dire che un contenuto può essere utilizzato da chi concede la licenza (in questo caso, X) e da altri. Senza che X riconosca alcun compenso all’utente per l’uso del contenuto. L’utente non riceve royalties, cioè percentuali sulle entrate o pagamenti periodici, per l’uso dei propri contenuti da parte di X.

X cederà i contenuti degli utenti alla IA senza possibilità di scelta

Alle nuove condizioni, che partiranno dal prossimo 15 novembre, gli utenti concedono a X il diritto di “utilizzare, copiare, riprodurre, elaborare, adattare, modificare, pubblicare, trasmettere, visualizzare, caricare, scaricare e distribuire tali contenuti su tutti i media o metodi di distribuzione attualmente noti o sviluppati in seguito, per qualsiasi scopo“.

La cessione dei contenuti alla IA

A destare preoccupazione tra gli utenti è la parte dedicata alla Intelligenza Artificiale.

Sui Termini adesso si legge: “Accetti che questa licenza includa il diritto per noi di analizzare il testo e altre informazioni che fornisci e di fornire, promuovere e migliorare in altro modo i Servizi, incluso, ad esempio, per l’uso e la formazione dei nostri modelli di apprendimento automatico e intelligenza artificiale“.

Questa situazione include anche il diritto per X di cedere i contenuti della piattaforma in sublicenza. Significa che gli sviluppatori di intelligenza artificiale potrebbero acquistare i contenuti degli utenti da X. Ma gli utenti stessi non sapranno mai chi li sta utilizzando, e come.

Attualmente, la sezione “Privacy e sicurezza” nelle Impostazioni consente agli utenti di attivare o disattivare la condivisione dei dati con Grok di xAI e con altri “partner commerciali”.

Solo che i partner sono descritti come aziende con cui X potrebbe collaborare per “gestire e migliorare i propri prodotti”. Non come altri fornitori di IA.

Questo potrebbe far pensare all’aggiunta di una specifica a partire dal 15 novembre. Vedremo, anche se resta molto improbabile.

La questione dei Danni liquidati e la “multa”

E poi, c’è dell’altro.

Nella sezione che viene chiamata “Danni liquidati” si dichiara che qualsiasi organizzazione che estragga i suoi contenuti sarà ritenuta responsabile per i danni. Nello specifico, “per aver richiesto, visualizzato o avuto accesso a più di 1.000.000 (1 milione) di post (inclusi post di risposta, post video, post di immagini e qualsiasi altro post) in un periodo di 24 ore“, X afferma che all’organizzazione verranno addebitati 15 mila dollari (circa 13.800 euro – n.d.r.) per 1 milione di contenuti.

In pratica, la “multa” punta a scoraggiare l’accesso automatizzato non autorizzato ai dati della piattaforma. Pratica che può includere lo scraping di contenuti per vari scopi. Come l’addestramento di modelli di intelligenza artificiale da parte di terze parti.

Ora, ricordiamo tutti cosa combinò Musk lo scorso anno quando si scagliò contro lo scraping dei contenuti, riducendo la possibilità di visualizzare i contenuti a 600, poi a 800 contenuti; poi chi era premium e chi no. Una confusione che poi indusse X a ritornare sui suoi passi.

Le modifiche del blocco che allontanano gli utenti da X

Anche questa voce rientra nel tentativo di monetizzare e di realizzare entrate che per ora languono. Con aziende investitrici che ormai sono sempre di meno e con il valore della piattaforma che, rispetto ai 44 miliardi di valore iniziale ad ottobre 2022, è calato dell’80%.

Anche questa novità rischia di allontanare gli utenti dalla piattaforma. E non è affermazione tanto lontana da quello che sta già avvenendo.

Come sapete, qualche giorno fa X ha annunciato che gli utenti bloccati potranno avere accesso ai contenuti degli utenti senza però avere possibilità di interazione.

Una novità che ha spinto circa mezzo milione di utenti verso Bluesky, la piattaforma che ormai da mesi sta vivendo momenti di crescita ogni qual volta X apporta qualche modifica.

update: half a million new people in the last day 🤯welcome, いらっしゃいませ, 환영, bem-vindo! 🦋🎉

Bluesky (@bsky.app) 2024-10-17T17:00:19.693Z

Una questione, quella del blocco, che non ha precedenti su altre piattaforme. Soprattutto per come è stata annunciata: “Novità per i bloccati”. E da quando una piattaforma decide di riservare novità e attenzione per gli utenti bloccati.

Il blocco di un account è sempre un’azione estrema per maggiore avere sicurezza. In questo modo, gli utenti possono proteggersi e condividere i propri contenuti in modo sicuro.

Una piattaforma, come X, ha la responsabilità di fornire agli utenti tutti gli strumenti necessari per proteggere la propria privacy e agire in modo sicuro. Servono più opzioni, non meno.

É evidente che Musk decide di rendere disponibili i contenuti anche ai bloccati per aumentare le visualizzazioni su X.

Ecco, tutto questo sta avvenendo su X. Di conseguenza non è da criticare la decisione di abbandonare la piattaforma. Specie, come abbiamo visto, la stessa piattaforma finisce per offrire sempre meno opzioni di scelta e sempre meno sicurezza.

 

 

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Franz Russo Blogger, Digital Strategist
Franz Russo, fondatore, nel 2008, del blog InTime, ho collaborato con grandi aziende nazionali e internazionali, come consulente per strategie di comunicazione e come divulgatore. Da sempre impegnato nella comunicazione digitale, cerco di unire sempre una profonda passione per l’innovazione tecnologica a una visione olistica dell’evoluzione dei social media e degli strumenti digitali. Il mio percorso professionale in questo campo, iniziato nel 2007, è stato caratterizzato da un costante impegno nel raccontare e interpretare i cambiamenti nel panorama digitale. Il mio approccio si basa su un mix di analisi strategica, creatività e un profondo impegno per il racconto e la divulgazione.
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