Il Welfare Index PMI 2020 ci ha mostrato come il welfare aziendale è oggi per le aziende una grande leva per crescere e durante la pandemia si è trasformato in un aiuto concreto per i collaboratori delle aziende per le loro famiglie e per tutta la collettività.
Il Welfare Index PMI è stato l’occasione per conoscere tutte quelle imprese, aziende e PMI, che nel periodo della pandemia hanno saputo sfruttare il welfare aziendale come occasione di crescita e come momento per rafforzare il welfare aziendale e farlo diventare un aiuto concreto per i propri collaboratori, per le loro famiglie e per tutta la collettività.
Le PMI, come sappiamo da sempre, sono il cuore pulsante della nostra economia, ma lo sono anche dal punto di vista sociale. Mi ha molto colpito una frase ascoltata durante la premiazione dei 78 “Welfare Champion 2020”, e cioè: “Le comunità nelle difficoltà si uniscono. Ci si salva insieme“. Queste poche parole dimostrano la resilienza che le PMI hanno saputo dimostrare durante la più grande crisi che l’Italia abbia mai conosciuto, dal dopoguerra ad oggi, caratteristica colta anche dal presidente Giuseppe COnte durante il suo intervento finale.
Il Rapporto Welfare Index PMI 2020 ha voluto analizzare quale sia stato l’impatto del Covid sulle imprese e sul welfare aziendale. Quello che emerge è che le aziende hanno compreso che il welfare è un fattore di crescita economico e sociale. Due sono i fattori principali emersi: le imprese sono diventate un punto di riferimento per le collettività; le politiche messe in atto si sono concentrate sulla salute e la sicurezza dei propri collaboratori e sui giovani, la loro formazione e sulla mobilità sociale.
Le imprese sono state un punto di riferimento nel momento di grande crisi. Nel 95,8% dei casi, le iniziative messe in atto hanno riguardato la salute e la sicurezza dei collaboratori e nel 78,7% hanno riguardato i cambiamenti all’interno dell’organizzazione del lavoro per soddisfare le esigenze di vita familiare dei dipendenti e di sostegni economici.
A proposito dell’organizzazione del lavoro, nel 40,5% dei casi le aziende hanno esteso la flessibilità degli orari e aumentato l’erogazione di permessi. Nel momento in cui è scoppiato la grande crisi, a seguito del lockdown, nel nostro paese lo smart working non era molto diffuso. Ebbene, 4 aziende su 10 lo hanno introdotto per la prima volta e un altro 8,8%, di quelle che già lo praticavano, lo hanno potenziato.
Un altro elemento che coglie il rapporto e quello della formazione a distanza: il 22,5% delle imprese hanno gestito webinar e sviluppato progetti formativi a distanza.
Marco Sesana, Country Manager & Ceo Generali Italia e Global Business Lines:
“In questo nuovo contesto del Covid-19, attraverso Welfare Index PMI, abbiamo osservato come le imprese hanno agito come soggetto sociale, oltre che economico e di mercato, per la loro diffusione nel territorio e per la vicinanza ai lavoratori e alle famiglie, dando vita a un nuovo welfare di sussidiarietà. Sono straordinarie storie di resilienza delle nostre PMI e ringrazio il Presidente del Consiglio dei Ministri, Giuseppe Conte, e il Sottosegretario di Stato per il Lavoro e le Politiche Sociali, Stanislao Di Piazza, per aver premiato le 78 imprese Welfare Champion 2020. Le imprese con un welfare più maturo sono state punto di riferimento delle comunità e hanno avuto maggiore capacità di reazione durante l’emergenza Covid”.
Lucia Sciacca, Direttore Comunicazione e Social Responsibility Generali Italia e Global Business Lines e membro del Comitato Scientifico di Welfare Index PMI:
“Quello che abbiamo notato nel Rapporto Welfare Index PMI 2020 è che il Covid ha accelerato il salto di qualità del welfare e ha fatto sì che molte aziende si siano messe al centro della comunità applicando iniziative di welfare aziendale. Quest’anno sono 78 le welfare champion, una crescita evidente rispetto al primo anno con 11. Fattore principe per la vincita è l’attenzione ai bisogni reali per affrontare il momento. Quest’anno abbiamo rilevato che le imprese che applicano il welfare aziendale hanno risultati di bilancio in termini di produttività e occupazioni superiori alla media”.
Come dicevamo, un altro dei caratteri evidenziati dal rapporto è quello della consapevolezza del ruolo sociale delle aziende. Le iniziative messe in atto per dare sostegno ai propri dipendenti, alle famiglie e alla collettività in generale sono state molteplici. Si è trattato di donazioni monetarie, donazione di beni o erogazione di servizi, di iniziative a sostegno del sistema sanitario, di formazione.
Insomma, le aziende italiane di fronte ad un momento di grande crisi hanno dimostrato grande resilienza e capacità di guardare sempre avanti, con una grande attenzione agli altri.
La presentazione del Rapporto Welfare Index PMI 2020, promosso da Generali Italia insieme a Confindustria, Confagricoltura, Confartigianato Imprese, Confprofessioni e Confcommercio, con il patrocinio della Presidenza del Consiglio dei Ministri, ha visto la partecipazione del presidente del Consiglio, Giuseppe Conte che, insieme a Marco Sesana, Country Manager & Ceo Generali Italia e Global Business Lines, ha premiato i 78 Welfare Champion 2020, aziende di tutta Italia che si sono adoperate per far crescere le loro organizzazioni puntando sul welfare aziendale.
Ecco, il rapporto fotografa L’Italia che più ci piace, quella che non si abbatte mai.
[In collaborazione con Generali Italia]