UniCredit abbandona Facebook. Con un post sulla propria pagina, il gruppo bancario milanese annuncia che dal 1° giugno di quest’anno “non sarà più su Facebook, Messenger e Instagram” per “valorizzare i canali digitali proprietari”. Abbiamo chiesto alla banca quale sia stata la motivazione alla base, confermandoci che resteranno aperti i profili su Twitter e LinkedIn.
UniCredit abbandona Facebook. Una notizia che non sta passando inosservata sui social media e su Facebook in particolare. Una decisione che, come vedremo, non arriva a sorpresa, ma, come è normale pensare, è una scelta che arriva dopo un certo periodo di tempo. Per cercare di capirne di più, abbiamo raggiunto la banca milanese che ha cordialmente risposto alla nostra richiesta di delucidazioni su una scelta come questa e chiedendo anche quali fossero questi canali digitali che la banca adotterà una volta dichiarata chiusa l’esperienza su Facebook.
Come detto, abbiamo chiesto a UniCredit quale sia stata la motivazione alla base della decisione di abbandonare Facebook, Messenger e Instagram, come si legge nel post pubblicato oggi. Abbiamo chiesto cosa non avesse funzionato rispetto a quelle che erano le aspettative e quali saranno i canali digitali che resteranno “aperti”. Dal post pubblicato sulla pagina si legge: “Valorizzare i canali digitali proprietari per garantire un dialogo riservato e di alta qualità. In linea con questo impegno, UniCredit annuncia che a partire dal 1° giugno non sarà più su Facebook, Messenger e Instagram“.
E questa è la risposta che abbiamo ottenuto dalla banca milanese:
UniCredit aveva sospeso tutte le attività pubblicitarie su Facebook a partire da Marzo 2018, a causa delle preoccupazioni emerse sulla gestione di alcuni episodi da parte dell’azienda americana riportati dai media. Tali questioni sono rimaste irrisolte, pertanto UniCredit ha deciso, a partire dal 1 giugno 2019, di disattivare tutti i suoi profili su Facebook e sui canali social di proprietà dello stesso (Facebook, Messenger e Instagram).
UniCredit ritiene che i canali di contatto presenti nelle piattaforme di proprietà, coordinati attraverso un modello di servizio che offre assistenza a 360 gradi, rappresentino la miglior modalità di fornire un servizio adeguato ai propri clienti e manterrà attivi a livello di gruppo i propri profili su altri social media, come ad esempio Twitter e LinkedIn.
Quando UniCredit “dialogo riservato e di qualità“, intende un dialogo che sia orientato al servizio da offrire ai propri clienti, un servizio a “360 gradi”. La motivazione di chiudere la propria presenza su Facebook è data dal fatto che UniCredit non ha ottenuto da Meno Park quello che chiedeva, ossia dei chiarimenti su “alcuni episodi”. Il trascorrere del tempo senza che nulla accedesse nel frattempo, ha spinto il gruppo milanese alla decisione di chiudere, a partire dal prossimo mese, tutti i profili che fanno riferimento a Facebook, quindi la pagina, Messenger e Instagram.
E restano aperti i canali Twitter e LinkedIn. Proprio la piattaforma a 280 caratteri resta congeniale per questa nuovo corso social che UniCredit vuole intraprendere.
UniCredit non è la prima azienda che abbandona Facebook, il mese scorso aveva fatto molto discutere la decisione di Lush, brand molto conosciuto del settore beauty.
E’ senza dubbio una decisione che farà discutere, perché mette al centro un tema da non sottovalutare. La banca abbandona la piattaforma dopo aver atteso che l’azienda di Mark Zuckerberg intervenisse per risolvere delle questioni che avevano destato qualche preoccupazione nel gruppo. E’ questo l’elemento su cui bisognerà riflettere, e intervenire, prima che qualche altra azienda decida di seguire UniCredit.
Ma le motivazioni quali sono? Un articolo di 300 parole e alla fine non si spiegano le motivazioni. Boh!
La dichiarazione che ci ha rilasciato UniCredit è quella che leggi, la considerazione è che alla base ci sia una motivazione, non specificata esplicitamente, come avrai certamente capito, che vada oltre. Il problema non è tanto la relazione con l’utente, il problema è lo strumento.
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