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Twitter vieta gli annunci politici, ecco perché è una scelta sensata

Jack Dorsey, CEO di Twitter, ha annunciato che dal prossimo 22 novembre sulla piattaforma saranno vietati gli annunci pubblicitari politici. Una scelta coraggiosa e sensata che dovrebbero seguire tutte le piattaforme, Facebook in primis.

Si sta molto discutendo, giustamente, della decisione annunciata da Jack Dorsey, CEO e co-fondatore di Twitter, di voler vietare, dal prossimo 22 novembre, la pubblicazioni di annunci pubblicitari politici. Una scelta che a noi appare coraggiosa e sensata, e siamo convinti che anche altre piattaforme dovrebbero seguire questa scelta, Facebook su tutte. Ma, proprio perché il dibattito che si è giustamente generato può sembrare fuorviante, è necessario contestualizzare questa decisione che non arriva a sorpresa o in maniera spontanea.

Come sapete, negli Usa si stanno avvicinando le elezioni presidenziali del 2020, un momento importante che, per i contenuti politici che si propagano da questo avvenimento, interessa tutto il mondo. E ricorderete, certamente, come le precedenti elezioni presidenziali, quelle del 2016, sono passate alla storia come le elezioni pilotate da fake news, specialmente su Facebook. E sappiamo bene tutti cosa ne è scaturito da quel momento come il Russiagate e, soprattutto, lo scandalo Cambridge Analytica che ha travolto Facebook. La piattaforma di Mark Zuckerberg è stata scelta da coloro che volevano pilotare l’elezione di Donald Trump, riuscendoci.

facebook fake news trump
Questo grafico mostra come Facebook sia stata in occasione delle elezioni presidenziali Usa del 2016 la piattaforma attraverso la quale le fake news si sono diffuse in modo particolare

Ebbene, sempre per contestualizzare la decisione di Jack Dorsey, qualche giorno fa, Joe Biden, già ex vice presidente degli Usa durante i due mandati di Barack Obama, e possibile sfidante di Trump da parte dei democratici, aveva rivolto un appello alle piattaforme social media di vietare la pubblicità da parte di politici. Questo perché Biden, fautore della richiesta di impeachment nei confronti di Trump a seguito delle vicende legate all’Ucraina, si è accorto, ma non solo lui, che la macchina delle fake news è già in moto, e il rischio che si possa ripetere quanto già successo nel 2016 è molto alto.

Ecco che, a questo punto, Jack Dorsey risponde all’appello di Biden decidendo di vietare la pubblicità politica dalla piattaforma. Dal 15 novembre verrà condivisa la nuova policy e dal prossimo 22 novembre la pubblicità politica non sarà più possibile su Twitter.

Una decisione che merita applausi per il coraggio. Certo, non è facile prendere una decisione del genere, sapendo benissimo che la piattaforma si regge sulla pubblicità, ma forse è arrivato il momento di prendere decisioni coraggiose nel rispetto degli utenti. “Il consenso va conquistato” – scrive Dorsey nei tweet che hanno annunciato la decisione – “non va comprato“. Questa frase dice molto, perché spesso la politica si è avvicinata a questo tipo di piattaforme con la logica tradizionale, nel senso che “non importa ciò che pensano gli altri l’importante è avere un luogo dove poter acquistare consensi con la pubblicità“. Pensate che due anni fa scrivevamo di questo riferito però alle aziende, quando le invitavamo a “guadagnarsi lo spazio” invece che comprarlo sulle piattaforme, nel senso di essere aperti al confronto e alla conversazione.

jack dorsey twitter politica
Jack Dorsey CEO di Twitter

Jack Dorsey vuole sottrarre la sua piattaforma da quella politica che le vede solo come strumento per “influenzare”, per “deviare” l’opinione degli utenti, e non per informare o per confrontarsi. Dorsey sottolinea il grande lavoro che Twitter sta facendo per contrastare la diffusione di fake news e disinformazione. Da ultima, la decisione di limitare le interazioni dei tweet dei politici che violano le regole di Twitter, una decisione che ha lo scopo di annullare la reach, e quindi di impedire quel contenuto che diffonde odio o disinformazione, contrassegnandolo in grigio. Per ora Twitter non ha mai attivato questa procedura, ma è sicuramente in linea con l’annuncio di vietare annunci pubblicitari da parte dei politici.

Leggi anche: 

Twitter limiterà le interazioni con tweet di leader politici che infrangono le regole

Se Twitter ha deciso di rispondere in questo modo all’appello di Joe Biden, lo stesso non si può dire di Facebook che, rispondendo comunque, ha ribadito la sua idea di non vietarli, anzi. Facebook dice che impedire gli annunci sarebbe come vietare la libertà di espressione. n realtà non è così.

Il gesto di Twitter, anche se per ora non è stato compreso nemmeno dai mercati, è da premiare, contro quella logica che per anni ha guidato le piattaforme, ossia quella dei profitti a tutti i costi, anche al costo di diffondere fake news e disinformazione. Ecco perché il gesto di Twitter è sensato e tutte le piattaforme dovrebbero seguirlo.

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Franz Russo Blogger, Digital Strategist
Franz Russo, fondatore, nel 2008, del blog InTime, ho collaborato con grandi aziende nazionali e internazionali, come consulente per strategie di comunicazione e come divulgatore. Da sempre impegnato nella comunicazione digitale, cerco di unire sempre una profonda passione per l’innovazione tecnologica a una visione olistica dell’evoluzione dei social media e degli strumenti digitali. Il mio percorso professionale in questo campo, iniziato nel 2007, è stato caratterizzato da un costante impegno nel raccontare e interpretare i cambiamenti nel panorama digitale. Il mio approccio si basa su un mix di analisi strategica, creatività e un profondo impegno per il racconto e la divulgazione.
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