Twitter punta a rilasciare sempre più strumenti di controllo agli utenti. Ed è per questo che ha avviato un nuovo test per consentire un controllo più diretto sulle mention.
Twitter negli ultimi due anni ha innovato molto, soprattutto nell’ottica di fornire maggior strumenti di controllo agli utenti. Ora, dopo aver lanciato lo strumento per annullare le mention indesiderate, quindi la modalità per sottrarsi a conversazioni a cui non si vuole essere coinvolti, Twitter conferma di aver avviato un test per controllare le mention. E cosa significa?
Scoperta dalla ricercatrice e ingegnere Jane Manchun Wong, che abbiamo imparato a conoscere ormai, questa modalità permette all’utente il controllo delle citazioni che altri possono fare all’interno di un contenuto.
Dallo screenshot pubblicato dalla Manchun Wong si vede un breve menù di opzioni. In alto si vede “Consenti agli altri di menzionarti“, se disattivata impedisce che altri possano menzionare un account, compresi gli utenti bloccati dallo stesso.L’effetto che si ottiene è quello simile visto nella funzionalità “Abbandona la conversazione”, l’handle resta all’interno del contenuto ma non è linkabile. La funzionalità quindi non impedisce di scrivere l’handle (@account) ma impedisce che si attivi e quindi attivare la notifica.
Poi, più in basso troviamo l’altro opzione “Chiunque può menzionarti” o “Solo le persone che segui possono menzionarti”, da attivare singolarmente.
Twitter is working on letting you control who can mention you on Twitter pic.twitter.com/UemMCGcy70
— Jane Manchun Wong (@wongmjane) October 13, 2022
Questa nuova funzionalità si presenterà, anche se ancora non si sa quando, all’interno del proprio menù Impostazioni.
Come dicevamo prima, Twitter ha confermato l’avvio del test, al punto che Dominic Camozzi, privacy designer di Twitter, lo aveva ufficializzato con un tweet, salvo cancellarlo in un secondo momento.
Quindi Twitter tende a fornire sempre più controlli agli utenti,abbandonando progressivamente quella che era l’impostazione di default, ossia un luogo in cui si conversa con tutti. In realtà un luogo in cui si conversa con tutti lo è ancora, solo che questi strumenti rendono l’utente un po’ più sicuro di poter gestire al meglio il proprio modo di comunicare con l’obiettivo di preservare la salute delle conversazioni.
Uno dei grandi problemi per Twitter è stato sempre questo: dare l’idea di non poter controllare le conversazioni, vivendo una situazione di perenne rischio. Una condizione che ha finito per influenzare gli utenti, spinti ad usare sempre meno la piattaforma in maniera attiva.
E i numeri dicono proprio questo.
A novembre dello scorso anno, lo ricorderete, riportavamo qui un dato che dimostra, per certi versi, quello che stiamo sostenendo. Il Pew Research riportava che solo il 25% degli utenti Twitter genera il 97% dei tweet. E che quel 25% genera solo il 14% di tweet originali, mentre oltre l’80% è costituito da retweet (49%) o da risposte ad altri tweet (33%).
Gli utenti, il 75% di essi, usano Twitter in maniera passiva anche perché avvertono la quasi impossibilità di poter controllare le conversazioni.
Quindi, si tratta di un passaggio quasi epocale, in linea, questo va detto, con quel processo di innovazione tanto richiesto dagli utenti. A quella modalità aperta a tutti e a chiunque andava posta la parole “fine”. E forse se si fosse intervenuti prima tante situazioni si sarebbero potute evitare.
Ora, sarebbe interessante sapere se e come tutto questo possa impattare sull’idea che Elon Musk ha di Twitter, visto che il 28 ottobre si avvicina e un accordo va chiuso.Staremo a vedere.