Su Twitter la richiesta per ottenere la spunta blu di verifica ritorna il prossimo anno, con nuove regole. Ma prima di renderle definitive, la piattaforma di Jack Dorsey chiede agli utenti un feedback.
Dopo una sospensione durata tre anni, la richiesta per ottenere la spunta blu di verifica ritorna su Twitter il prossimo anno. La piattaforma di Jack Dorsey ha pubblicato un post in cui annuncia l’intenzione di avviare di nuovo la possibilità per gli utenti di richiedere la celeberrima spunta blu, introducendo però nuove regole. Ma prima di renderle definitive, Twitter chiede agli utenti un feedback.
Negli anni la spunta blu è diventata sinonimo di “vanity metric“, ma per Twitter, e non solo per Twitter, pensiamo anche ad Instagram, si tratta di un modo per identificare specifici account e renderli riconoscibili, perché rispondenti ad una serie di requisiti.
Ora, se le regole dovessero restare quelle che Twitter ha diffuso in un post sul blog ufficiale, con l’intento di affermare che “il badge blu verificato su Twitter fa sapere alle persone che un account di interesse pubblico è autentico“, sono 6 i tipi di account che potranno richiederlo:
- Governo
- Aziende, marchi e organizzazioni non profit
- News
- Intrattenimento
- Sport
- Attivisti, organizzatori e altre persone influenti.
We're planning to relaunch verification in 2021, but first we want to hear from you.
Help us shape our approach to verification on Twitter by letting us know what you think. Take a look at our draft policy and submit your #VerificationFeedback here: https://t.co/0vmrpVtXGJ
— Twitter Support (@TwitterSupport) November 24, 2020
Twitter, per rendere più chiaro chi può richiedere il badge di verifica, ha, come dicevamo, stilato una serie di regole che potete trovare a questo link. Da notare la specifica per quanto riguarda l’ultima categoria, quella degli “Attivisti, organizzatori e altre persone influenti”. In questo caso, possono richiedere la spunta blu coloro che “utilizzano Twitter in modo efficace per condividere informazioni su una causa e per sensibilizzare e stimolare i membri della comunità in merito alla stessa, per realizzare cambiamenti socioeconomici, politici o culturali o per incoraggiare altrimenti la comunità“. E tra i requisiti, oltre a quello di dimostrare un “uso coerente nei 6 mesi che precedono la richiesta“, c’è anche quella di soddisfare uno nelle due colonne della tabella che vedete in basso:
Oltre a questo, Twitter specifica anche, con una serie di nuove regole, come la spunta blu potrebbe essere rimossa. E quindi nel caso in cui l’utente dovesse cambiare il nome che viene visualizzato o la bio con l’intenzione di non rivelare la sua vera identità, o anche nel caso di una reitirata violazione dei termini d’uso.
Cosa succede da oggi in poi? Gli utenti, visionate le nuove regole, potranno esprimere la propria opinione usando l’hashtag #VerificationFeedback fino all’8 dicembre. A quel punto verranno visionati tutti i suggerimenti e poi, il 17 dicembre prossimo verranno rese pubbliche in maniera definitiva.
Ecco, sicuramente questa nuova modalità per la richiesta di verifica, per ottenere la fatidica spunta blu, va nella direzione di continuare a migliorare la piattaforma e, soprattutto, provare ad inviare un messaggio molto chiaro ed è cioè quello di far sapere a tutti che la piattaforma oggi è sicura. Ricorderete tutti lo scandalo di questa estate, quando la piattaforma venne violata e furono presi di mira proprio gli account verificati per mettere in atto una frode sfruttando i bitcoin che mai si era vista prima sulla piattaforma.
Un violazione che aveva gettato seri dubbi sull’efficacia della sicurezza della piattaforma, al punto che Twitter ha dovuto nominare, qualche giorno fa, uno degli hacker più famosi sulla scena, come è appunto Peiter Zatko, noto con il suo nome di hacker “Mudge”.
[…] Annunciato a novembre dello scorso anno, Twitter ha rilasciato il nuovo modo per ottenere la spunta blu, la spunta di verifica che spesso viene solo indicata come elemento “vanity”, ma che invece, spesso, aiuta molto. Ebbene, a distanza di 4 anni, era infatti il 2017, la società guidata da Jack Dorsey si è decisa a riattivare la procedura per ottenere l’ambita spunta, considerando che, qualche anno fa, proprio Dorsey auspicava di attivare un processo al contrario, cioè dare a tutti la spunta in modo da individuare subito bot, account troll e via discorrendo. Un’idea che poi non è mai stata messa in pratica. Ma veniamo alla novità del momento. […]