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Twitter Spaces, ecco i co-host per aiutare la moderazione

Twitter Spaces introduce la possibilità di aggiungere fino ad un massimo di due co-host. Una funzionalità che era stata annunciata e che era molto attesa.

La funzionalità era stata annunciata a maggio di quest’anno, quando si seppe che Twitter Spaces sarebbe stato attivato per tutti gli utenti con più di 600 follower, e adesso c’è l’annuncio. In uno spazio organizzare dall’account ufficiale di Twitter Spaces sono state annunciate alcune interessanti novità tra cui, la più importante, quella che introduce la funzione di co-hosting, molto attesa da tutti gli utenti che tengono spazi audio.

Come attivare i co-host su Twitter Spaces

La possibilità di avere uno o più co-host si era resa subito necessaria e ora Twitter spinge in questa direzione anche per creare un ulteriore vantaggio competitivo sul competitor Clubhouse che di certo non se la passa bene in questo periodo.

L’host su Twitter Spaces, colui che apre lo spazio, può adesso invitare alla gestione dello spazio fino a due co-host. L’invito può avvenire solo una volta che lo spazio è stato avviato e non prima, nemmeno se programmato.

Cosa possono fare i co-host su Twitter Spaces

Cosa può fare il co-host? In realtà può fare tutto quello che fa l’host, e quindi parlare,  invitare i relatori, gestire le richieste a parlare, rimuovere i partecipanti, appuntare i tweet nella parte alta dello spazio. Ma ci sono alcune cose che non può fare.

Twitter Spaces ecco co-host moderazione franzrusso.it

Ad esempio, solo l’host può invitare gli utenti a prendere parte allo spazio come co-host, infatti un co-host non può invitarne un altro. E poi, cosa importante, solo l’host può terminare lo spazio, non il co-host. Questo è un grosso limite, perché in molti casi, purtroppo, sarebbe stato utile che lo spazio potesse continuare in presenza del solo co-host. Vedremo se questa possibilità sarà introdotto più avanti.

E ancora, altro aspetto interessante, il numero dei co-host, abbiamo detto fino ad un massimo di due, espande il numero delle persone che possono parlare contemporaneamente in uno spazio. Quindi, se prima a parlare erano l’host e 10 speaker partecipanti, adesso il numero aumenta con i due co-host.

L’introduzione del co-host è una bella notizia, soprattutto perché quella figura può essere molto utile in presenza di spazi molto “affollati”, dove c’è necessità di avere una mano nella moderazione. Ma può essere utile anche per le aziende che vogliono provare a sperimentare Twitter Spaces, potendo contare su una figura che può essere utile a gestire meglio lo spazio.

Come sapete, Twitter questa settimana ha detto addio ai Fleets, le stories di Twitter, un addio che non ha sconvolto più di tanto gli utenti (segno che quel formato non era effettivamente apprezzato) e ha eletto lo spazio in alto come “Space bar“, lo spazio dedicato agli spazi una volta che sono live, per renderli più visibili.

Ovviamente, anche questa è solo una posizione temporanea (o almeno di questo si parla) in attesa di vedere attiva la sezione dedicata a Twitter Spaces, in test su iOS, dove vedere gli spazi live del momento in un colpo solo, che è quello che ci vorrebbe.

Tutto questo sottolinea quanto Twitter stia investendo in Twitter Spaces e nella modalità audio, trovandosi adesso più avanti rispetto a Clubhouse che, nonostante l’estensione ad Android e all’eliminazione degli inviti, fatica a fare breccia tra gli utenti.

Sarà interessante quindi verificare quanto Twitter Spaces sarà in grado di “resistere” come modalità di contenuto integrata all’interno di altre funzionalità che Twitter già permette. Anche alla luce del superamento della situazione pandemica, con i vaccini che procedono un po’ ovunque a passo spedito, aprendo di nuovo alla possibilità di dare vita ad incontri in presenza.

Come usare Twitter Spaces e organizzare uno spazio coinvolgente

Siamo convinti che Twitter Spaces potrà trovare un suo “spazio” anche all’interno degli eventi live in presenza, come momento di “debriefing” dopo un evento, come possibilità di incontrare gli ospiti, gli speaker, i relatori di un evento e metterli a contatto in uno spazio audio su Twitter con tutte quelle persone che non sono riuscite ad essere in presenza. Insomma, le possibilità ci sono.

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Franz Russo Blogger, Digital Strategist
Franz Russo, fondatore, nel 2008, del blog InTime, ho collaborato con grandi aziende nazionali e internazionali, come consulente per strategie di comunicazione e come divulgatore. Da sempre impegnato nella comunicazione digitale, cerco di unire sempre una profonda passione per l’innovazione tecnologica a una visione olistica dell’evoluzione dei social media e degli strumenti digitali. Il mio percorso professionale in questo campo, iniziato nel 2007, è stato caratterizzato da un costante impegno nel raccontare e interpretare i cambiamenti nel panorama digitale. Il mio approccio si basa su un mix di analisi strategica, creatività e un profondo impegno per il racconto e la divulgazione.
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