C’era molta attesa per i risultati del Q3 2015 di Twitter, i dati finanziari del terzo trimestre, il primo dopo la nomina di Jack Dorsey come nuovo CEO permanente. La fotografia che si può fare è che, nonostante tutto, le finanze sono più positive dei dati della base utenti, cresciuta solo di 4 milioni in tre mesi. Adesso la base è di 320 milioni.
Sinceramente non ci si aspettava certo i fuochi di artificio dalla pubblicazione dei dati relativi al Q3 2015 di Twitter, il terzo trimestre di quest’anno e il primo da quando Jack Dorsey è stato nominato CEO permanente della società. Dai dati emerge dunque che la situazione finanziaria della società è più positiva rispetto a quella della base utenti. I ricavi, adesso di 569 milioni di dollari, sono cresciuti del 58% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno (361 milioni di dollari, Q3 2014), battendo le previsioni che davano una cifra tra i 545 e 560 milioni di dollari.
Twitter continua ad essere un’azienda in rosso, le perdite adesso sono di 132 milioni di dollari, situazione comunque migliore se paragonata a quella dello scorso anno quando le perdite erano di 175,5 milioni di dollari. Le previsioni, per quanto riguarda i ricavi del prossimo trimestre sono di 695/700 milioni di dollari, in calo rispetto alle previsioni degli analisti.
Ma il dato che interessava davvero era quello relativo alla base utenti, e infatti da questo punto di vista i dati rivelano che permane ancora una condizione problematica. Ad oggi gli utenti attivi su Twitter sono 320 milioni, crescono di 4 milioni rispetto all’ultimo trimestre, quando erano 316 milioni. Un dato molto deludente. E le previsioni erano di 324 milioni, cioè 8 milioni in più. Il risultato è stato solo della metà. Lo scorso trimestre gli utenti erano stati + 8 milioni.
Risale ad appena un mese fa la notizia che Instagram ha superato proprio Twitter raggiungendo i 400 milioni di utenti attivi.
Gli utenti crescono dunque di 33 milioni in un anno, cioè 2,75 milioni di utenti al mese, quindi una crescita dell’11%. E la base di utenti dagli Usa resta immobile per il terzo trimestre consecutivo.
Resta quindi il problema della crescita e il sospetto è che anche le ultime novità legate a Moments o a Twitter Poll non risultino efficaci fino in fondo. La sensazione è che sia necessario intervenire con altre modifiche per riportare gli utenti su Twitter. Anche perchè esiste un grande potenziale che guarda Twitter dal di fuori ma evita di registrarsi, per colpa della piattaforma ancora difficile da usare. Infatti l’introduzione di Moments dovrebbe (condizionale d’obbligo) servire proprio a questo, a convertire quei potenziali utenti in utenti registrati.
Altri dati interessanti riguardano il Mobile:
- l’86% dei ricavi totali di Twitter proviene proprio dal mobile advertising;
- l’80% degli utenti attivi di Twitter arriva proprio dal Mobile.
Ad oggi Dorsey sta lavorando più su una riorganizzazione della società, ricordiamo il taglio dell’8% circa dei lavoratori, allo scopo di rendere più efficiente la società. Ma adesso è il momento di lavorare sulla piattaforma, e non è escluso che vengano introdotte anche soluzioni impopolari, che farebbero discutere come l’eliminazione del limite dei 140 caratteri esistente per i tweet, non esiste più per i DM.
Vedremo cosa succederà nei prossimi mesi.
Risultati poco incoraggianti, in effetti; la cosa forse più esasperante, dal mio punto di vista, è la percepita mancanza di interesse di Twitter nei confronti delle opinioni degli utenti, sia attivi sia potenziali.
Per quel che vale, penso che eliminare il limite dei 140 caratteri possa essere controproducente, Twitter è proprio caratterizzato dalla sua concisione: un buon compromesso potrebbe essere escludere dal computo immagini e link.
Staremo a vedere…