Twitter ha presentato i dati della sua trimestrale, la seconda del 2022 e non poteva essere diversamente. I ricavi sono in calo, per colpa anche di Elon Musk, spiega la società. Timido aumento del numeri degli utenti giornalieri.
Comunque la vogliamo vedere, la trimestrale di Twitter, la seconda dell’anno, non ha certamente nulla di sorprendente. Era già abbastanza chiaro che i dati finanziari della società di San Francisco fossero influenzati dall’acquisizione, poi ritirata, da parte di Elon Musk. Sarebbe stata la stessa cosa per qualsiasi azienda, figurarsi per un’azienda come Twitter.
Questo è il riassunto, in sintesi,, di ciò che è stato presentato oggi. Presentazione a cui non è seguita nessuna call e nessuna previsione per il prossimo trimestre, proprio per via della causa legale tra la società e Elon Musk, sulla mancata acquisizione da 44 miliardi di dollari, che sarà discussa a partire dal mese di ottobre presso la Corte del Delaware.
- Utile per azione: in calo di 8 centesimi, rettificata, contro un utile previsto di 14 centesimi, secondo un sondaggio Refinitiv;
- Entrate: 1,18 miliardi di dollari contro 1,32 miliardi di dollari;
- Utenti attivi giornalieri monetizzabili (mDAU): 237,8 milioni contro i 238,08 milioni previsti, sempre secondo Refinitiv. Anche se Zack Consensus prevedeva 236 milioni.
Twitter’s Q2'22 results are now available. Read about it here: https://t.co/k5Wbvok9QW $TWTR
— Twitter Investor Relations (@TwitterIR) July 22, 2022
I ricavi sono in calo dell’1% rispetto allo steso periodo dello scorso anno, fermandosi, appunto, a 1,18 miliardi di dollari nel secondo trimestre 2022.
Nello spiegare la situazione finanziaria che si è creata, Twitter ha imputato il calo dei ricavi in parte al calo generalizzato legato al settore pubblicitario, in parte al difficile contesto macroeconomico generale e, quindi, all'”incertezza legata all’acquisizione di Twitter da parte di un affiliato di Elon Musk“.
La spiegazione non è lontana dalla realtà e non fugge da essa. Il complicato contesto economico a livello globale che stiamo vivendo, l’inflazione galoppante, la guerra in Ucraina e i suoi effetti a livello mondiale influenzano la vita anche della grandi aziende tecnologiche. Un esempio è anche la trimestrale di Snap, la società proprietaria della piattaforma Snapchat che ha presentato risultati deludenti al punto da far crollare il titolo in borsa del 25%.
E il tiolo Twitter non poteva reagire in maniera diversa anche oggi. Il TWTR è in calo dello 0,7% attestandosi intorno ai 39,2 dollari per azione.
Twitter poi elenca come la società ha visto, nel secondo trimestre, aumentare i costi e le spese di ben il 31%, raggiungendo la cifra di 1,52 miliardi di dollari. I costi relativi ai licenziamenti, e qui la mano di Elon Musk è evidente, sono stati pari a 19 milioni di dollari. Ricordiamo che Twitter in questi tre mesi ha licenziato un terzo del team delle acquisizioni dei talenti.
La perdita netta registrata da Twitter è di 270 milioni di dollari, in calo rispetto all’utile di 66 milioni di dollari rispetto allo stesso trimestre dell’anno scorso.
Il dato relativo agli utenti giornalieri monetizzabili è in crescita rispetto ai 229 milioni dello scorso trimestre. Adesso sono 237,8 milioni. Un dato che Twitter spiega essere conseguenza dei “continui miglioramenti del prodotto”. Non si è riusciti ad agganciare la previsione degli analisti ma, comunque, si registra un timido aumento, anche se è +16% in un anno. Un segnale, sebbene piccolo, che dovrebbe essere messo in evidenza proprio a Elon Musk.
Cosa ne sarà dei dati finanziari per i prossimi tre mesi? Davvero rispondere ad una domanda come questa, quando mancano poco meno di tre mesi all’inizio della discussione della causa a Elon Musk presso la Corte del Delaware, è quasi impossibile.
Di certo, saranno tre mesi molto duri che coincideranno con l’avvicinarsi a questa data molto importante. E c’è da scommettere che la voce di Elon Musk su Twitter, forte dei suoi 102 milioni di follower, si farà sentire.