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Twitter e la censura, il caso di Nicolas Sarkozy

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Sta facendo molto discutere in Francia, e non solo, la chiusura da parte di Twitter di due account, @_nicolassarkozy e @SarkozyCaSuffit. La chiusura pare sia stata richiesta dallo staff del presidente francese appena sbarcato sul popolare sito di microblogging. Ma perchè? Era necessario?

twitter-censoredDi recente si parla sempre più spesso di censura in riferimento a Twitter in particolare. Proprio nei giorni scorsi ha suscitato molte polemiche ma anche molte perplessità, l’annuncio da parte di Twitter della possibilità di procedere a censura in alcuni stati. Un annuncio che ha sorpreso proprio perchè proviene da uno dei siti al momento più in forte ascesa e perchè fino ad ora su questo sito la libertà di espressione o comunque la libertà di dire ciò che si pensa era sempre stata salvaguardata. A patto di non incorrere in qualche violazione grave del regolamento. E sembra tanto evidente che la messa in pratica di quell’annuncio non si è fatta attendere. Infatti, in Francia Nicolas Sarkozy, presidente e candidato alle prossime presidenziali da poco sbarcato su Twitter, fa chiudere 2 account, di cui uno in particolare, @_nicolassarkozy, attivo già da un anno, l’altro è @SarkozyCaSuffit.

Cosa è successo? Il 15 febbraio viene attivato l’account ufficiale del presidente francese, @NicolasSarlozy, proprio qualche giorno prima dell’inizio della sua nuova campagna elettorale per le prossime elezioni presidenziali in Francia. Il 16, quindi il giorno dopo l’arrivo di Sarkozy sul popolare sito di micorblogging, Twitter sospende i due account che abbiamo citato prima insieme a @mafranceforte e @fortefrance, una evidente parodia dello slogan scelto da presidente per la sua campagna “La France Forte”.

SarkozyParodyLa motivazione, confermata anche da Twitter, è che c’è stata una richiesta da parte dello staff di Sarkozy di sospendere quegli account indicati. E infatti, nel giro di poche ore, Twitter da esecuzione alla richiesta. @_nicolassarkozy, come dicevamo, era attivo già da un anno ed era gestito da Kaboul.fr, un sito di satira. Ma pare che Twitter abbia motivato la sospensione “in quanto il profilo in questione è una impersonazione non parodistica“. In sostanza, secondo twitter il profilo sembrava troppo simile a quello ufficiale. Ma basta guardare l’avatar dell’account per rendersi conto che altro non era che un account satirico.

Per gli altri account, contrari alla politica e al movimento di Sarkozy, si fa sempre più insistente di una richiesta di sospensione a sfondo politico.

Ora, era necessario tutto questo? Ma non esistono anche per Obama account fake? Vi immaginate lo staff di Obama che cerca di stare dietro a tutti gli account satirici o anche contrati per poi a chiedere a Twitter di sospenderli. E non è stato anche il primo ministro inlgese, David Cameron, oggetto di una storia simile quando veniva preso in giro da sito Mydavidcameron.com? Non si conosce nessuna richiesta di censura da parte di Cameron.

C’è da dire che Sarkozy in questi giorni soffre l’avanzata nei sondaggi del suo rivale socialista, Francois Hollande. Ma non ci pare questo il modo giusto per far parlare di sè e soprattutto quando si è appena avviato un percorso di comunicazione sulla rete.

Ma lascia ancora più stupiti l’operato di Twitter. Se questo è il modo di operare, anche a fronte di evidenti non assenze di violazioni del regolamento, dovrà pur dare delle spiegazioni, per evitare l’incidente avuto con Murdoch quando fece diventare account verificato quello della moglie quando in realtà era stato aperto da un inglese per divertirsi un pò.

Infine l’hashtag #SarkoCensure è in questo momento il primo trending topic in Francia.

Franz Russo
Franz Russo
Franz Russo, fondatore, nel 2008, del blog InTime, ho collaborato con grandi aziende nazionali e internazionali, come consulente per strategie di comunicazione e come divulgatore. Da sempre impegnato nella comunicazione digitale, cerco di unire sempre una profonda passione per l’innovazione tecnologica a una visione olistica dell’evoluzione dei social media e degli strumenti digitali. Il mio percorso professionale in questo campo, iniziato nel 2007, è stato caratterizzato da un costante impegno nel raccontare e interpretare i cambiamenti nel panorama digitale. Il mio approccio si basa su un mix di analisi strategica, creatività e un profondo impegno per il racconto e la divulgazione.
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