Twitter crede nelle chat room audio e per sviluppare Spaces acquisisce l’app di podcasting Breaker. Ancora una volta, dopo Vine e Periscope, si trova a gestire un vantaggio competitivo. Ma finirà come le altre volte? Di certo l’impresa non è facile da gestire.
A fine anno scorso vi avevamo dato notizia che Twitter aveva deciso di lanciare, sotto forma di test, Spaces, la chat audio che si appresta a diventare la vera rivale di Clubhouse.
E Twitter adesso fa un passo in più, deciso, che è la conferma che la società guidata da Jack Dorsey voglia scommettere nel 2021 sulle chat audio. Il passo ulteriore è l’acquisizione di Breaker, app molto nota tra i podcaster, infatti si tratta di una applicazione di podcasting che ha introdotto le dinamiche tipiche dei social media. Nata nel 2016 quando i podcast non erano ancora molto diffusi, ha conosciuto il suo momento di massima diffusione quando, durante il lockdown, molti si sono accorti, e hanno scoperto, i contenuti in audio.
Al momento, non si conoscono i dettagli dell’operazione che, secondo alcuni, non dovrebbe essere stata molto costosa. Di certo si sa che il team di Breaker, così come spiegato dal CEO, Erik Berlin, e dalla CTO, Leah Culver, confluirà nel team Spaces di Twitter per continuare a sviluppare la funzionalità e che l’app chiuderà i battenti il prossimo 15 gennaio.
In work news, I’m joining Twitter to help build @TwitterSpaces! 🥳 While I’ll very much miss @breaker, I’m so excited to help create the future of audio conversations. https://t.co/0Y8fkbCIFm
— Leah Culver (@leahculver) January 4, 2021
Some professional news… https://t.co/geBETSgmK2
— Erik Berlin (@sferik) January 4, 2021
La considerazione che si può fare, come già rilevata nelle occasioni, recenti, in cui vi abbiamo parlato di Spaces, è che Twitter stavolta vuole investire in un formato nuovo, che va oltre la sua stessa natura dei 280 caratteri. Dopo aver abbracciato il contenuto effimero sotto forma di Fleets, altra forma che va oltre la natura della piattaforma, adesso è il turno delle chat room in audio, ponendosi come diretta rivale di Clubhouse.
Ora, di fronte a questa scommessa, resta comunque la perplessità espressa nelle altre occasioni. E cioè, questa funzionalità avrà successo se Twitter sarà davvero in grado di superare il grande problema legato alla sicurezza delle conversazioni e a come tenere a bada troll e hate speech. In poche parole, resta l’arduo compito di preservare le conversazioni in audio, che si svilupperanno nelle varie stanze, anche di gruppo. Impresa ardua.
Ma Twitter vuole scommetterci, in un momento in cui il fenomeno podcasting sta conoscendo il suo momento più alto e, soprattutto, in un momento in cui cui, a parte Clubhouse, nessuna piattaforma social ha ancora investito su questa forma di contenuto.
Twitter, potremmo quasi dire, si trova tra le prime a dover sperimentare, con non poco coraggio, in una impresa che è quasi sconosciuta. E non è la prima volta che questo accade.
Come certamente ricorderete, è capitato con Vine, quando i video brevi non era affatto usati come oggi, ed è successo con Periscope, quando il live broadcasting non si era ancora diffuso come oggi.
Due situazioni in cui Twitter si trovò a gestire un vantaggio competitivo notevole rispetto alle altre piattaforme sociale. Un vantaggio, col tempo, gestito male. Al punto che le due app sono state poi chiuse definitivamente.
Ecco, Space nasce con i buoni auspici, ma la storia di Twitter è inclemente quando si tratta di essere in vantaggio. Vedremo come andrà questa volta.