Questo è il momento della voce e la notizia che riporta Bloomberg lo conferma. Twitter, mentre stava già lavorando su Twitter Spaces, ha provato ad acquisire Clubhouse per 4 miliardi di dollari.
La notizia di fatto conferma che questo è il momento della voce. Bloomberg, secondo le proprie fonti, riporta che Twitter, mentre stava già costruendo il suo format per la voce, aveva provato ad acquisire Clubhouse. La cifra che era stata messa sul tavolo è importante, si parla infatti di 4 miliardi di dollari, quando, forse, ancora la stessa Clubhouse non vale va nemmeno 1 miliardo. Ricordiamo, come scritto già ieri qui sul nostro blog, che Clubhouse sta per ricevere un nuovo finanziamento che potrebbe far lievitare il suo valore a 4 miliardi, proprio quella cifra che Twitter era disposta a pagare per inserirla tra le forme di contenuto da usare all’interno della piattaforma da 280 caratteri.
In realtà, non si sa perché poi le trattative si siano arenate, non si conoscono tutti i dettagli rispetto a questa notizia. Di certo è la conferma che Twitter, tra le concorrenti di Clubhouse, è quella che più sente lo strumento voce come affine alla sua natura. Come se sentisse il bisogno, già prima del fenomeno Clubhouse, di offrire ai suoi utenti uno strumento più per esprimersi.
E infatti, Twitter in questi giorni ha cominciato ad estendere Twitter Spaces, la sua risposta a Clubhouse, anche agli utenti Android e che in questo mese di aprile sarà disponibile davvero per tutti. E infatti cominciano a comparire con una certa frequenza, e anche una certa costanza, “spazi” (così si definiscono su Twitter, a differenza delle “room” o “stanze” di Clubhouse) nella sezione dei Fleets i contenuti simili alle Stories. Senza dimenticare che presto arriverà anche la versione web, quindi anche per desktop.
Ricordiamo che nell’arco di un anno, l’arrivo Clubhouse è stato capace di innovare il panorama dei social media come non avveniva da tempo. Di fatto, tutte le atre piattaforma social media, a partire da Twitter, fino ad arrivare a Spotify e anche a LinkedIn, si stanno preparando a lanciare ognuna il proprio format che vede al centro la voce dal vivo.
La vera differenza che queste piattaforme, includiamo anche Facebook (anche se ancora non si sa davvero nulla di più che un intenzione), hanno rispetto a Clubhouse è che l’audience è sicuramente più alta. Infatti gli utenti che usano Twitter Spaces partono già da una proprio audience costruita nel corso del tempo, mentre su Clubhouse si parte praticamente da zero.
Insomma, la notizia che Twitter volesse acquisire Clubhouse conferma che il trend della voce è di assoluto interesse. Chiaro che l’intento di Twitter fosse quello di provare ad annullare la concorrenza e provare ad affrontare il mercato con un vantaggio competitivo non da poco. Ma, non è detto che questo non possa avvenire comunque.
[…] Avevamo anticipato qualche giorno fa la notizia, ma ora arriva la conferma ufficiale. Clubhouse ha ricevuto un nuovo round di finanziamenti, di serie C, che permetterà alla società di Paul Davison e Rohan Seth di “attrarre nuovi utenti, scalare la nostra infrastruttura e raddoppiare il nostro supporto ai creator”, si legge sul sito dell’app di social media audio. Questo finanziamento, più ambito per le società che puntano a confermare il proprio progetto di business, permetterà a Clubhouse di raggiungere il valore di 4 miliardi di dollari, quella stessa cifra che Twitter, secondo le indiscrezioni riportate qualche giorno fa, era ormai pronta a pagare 4 miliardi di dollari pur di accaparrarsi l’app del momento. […]