TikTok apre il suo primo data center in Europa per proteggere la privacy e rispettare le normative UE sulla trasparenza dei dati degli utenti. Un passo avanti importante per TikTok a pochi giorni dall’entrata in vigore nel nuovo DSA.
TikTok ha recentemente preso una mossa significativa per adempiere ai regolamenti europee aprendo il suo primo data center nell’Unione Europea, a Dublino. Questo nuovo centro rappresenta un passo importante nella protezione dei dati degli utenti europei della piattaforma cinese.
Nell’ambito di questa iniziativa, TikTok ha iniziato a instradare i dati degli utenti europei attraverso il suo data center . Inoltre, l’azienda cinese, ByteDance, ha annunciato piani per aprire altri due data center in Europa, uno in Norvegia e un secondo sempre in Irlanda, entro breve tempo.
La decisione di TikTok di stabilire un data center proprio in Irlanda è avvenuta in un momento in cui l’Unione Europea ha implementato il Digital Services Act, che ha posto restrizioni significative sulle grandi piattaforme online.
Questa nuova normativa ha obbligato TikTok a rendere il suo algoritmo facoltativo per gli utenti nell’UE, al fine di garantire maggiore trasparenza e privacy.
Per garantire la massima sicurezza dei dati, TikTok sta collaborando con la società di sicurezza britannica NCC Group, che verifica i controlli e le protezioni dei dati, monitora i flussi di dati e fornisce verifiche indipendenti. Va comunque sottolineato che solo i dipendenti autorizzati possono accedere ai controlli e alle operazioni del sistema.
Questi nuovi data center fanno parte dell’iniziativa “Project Clover” di TikTok, finalizzata a localizzare l’archiviazione dei dati europei. Questo approccio è paragonabile ad un altro progetto, il “Progetto Texas”, portato avanti negli Stati Uniti, che mira a garantire la privacy dei dati degli utenti instradando i dati attraverso server di proprietà dell’azienda americana Oracle.
Con crescenti preoccupazioni riguardo ai legami di TikTok con la Cina, i governi in tutto il mondo hanno adottato misure per regolamentare l’app. Ad ogni modo, l’azienda sta adottando azioni concrete per rispettare le norme locali e proteggere la privacy degli utenti. Si tratta, da qualsiasi punto lo si guardi, di un passo significativo mentre TikTok continua a operare in un contesto globale in evoluzione.
Ricorderete, di recente, come l’Unione Europea e altri paesi abbiano vietato ai funzionari di usare TikTok all’interno del proprio smartphone. Proprio in occasione di questo andamento, avevamo riportato, sempre qui su InTime Blog, uno studio di Gizmodo il quale spiegava il perché di tanta preoccupazione verso TikTok.
In pratica, lo studio ha dimostrato come TikTok raccolga i dati da oltre 28 mila applicazioni. Si tratta di app che utilizzano l’SDK (il kit di sviluppo dell’app) usato da TikTok. Si tratta di strumenti che integrano le app con i sistemi di TikTok e inviano i dati degli utenti di TikTok per funzioni come annunci all’interno di TikTok, accesso e condivisione di video dall’app.
Ma le app non sono l’unica fonte di dati di TikTok. Esistono tracker TikTok distribuiti anche su tantissimi siti web. Va poi detto che il tipo di condivisione dei dati che TikTok sta praticando è altrettanto comune a quello che fanno altre app, web e mobile.
Con piacere, riporto ancora qui il mio breve intervento all’interno del podcast dell’amico Marco Maisano “Ma Perché?”.