back to top

TikTok interrompe il servizio dell’app a Hong Kong

TikTok, la popolare app cinese, ha deciso di interrompere il servizio dell’app a Hong Kong, dopo l’approvazione della nuova legge sulla sicurezza. Anche Google, Facebook e Twitter hanno annunciato l’accesso ai dati alle autorità locali.

I social media ormai riflettono quelli che sono i problemi sociali e politici delle società di oggi. Non sono strumenti a sè stanti, sono strumenti di comunicazione che fanno parte del nostro quotidiano, frase che può sembrare scontata, ma non lo è. E i fatti di questi giorni ne sono una ulteriore prova, con TikTok come protagonista,.

I fatti ci dicono che TikTok, app cinese di proprietà di Bytedance, ha deciso di interrompere il servizio a Hong Kong, la regione amministrativa della Cina, in cui ormai da mesi è teatro di una protesta da parte dei cittadini, timorosi di poter perdere la loro autonomia prima del previsto.

tiktok hong kong

La decisione di TikTok arriva dopo l’approvazione della nuova legge sulla sicurezza che da maggiori poteri proprio alla Cina. ByteDance, proprietaria anche di Douyin, la versione di TikTok per il mercato cinese, ha deciso quindi di interrompere il servizio, per evitare di trovarsi costretta a cedere i dati dell’app alla Cina, cosa che la proprietà ha comunque sempre negato di fare.

Abbiamo raggiunto TikTok per una dichiarazione e un portavoce della società di ha confermato la decisione, senza però andare oltre con le spiegazioni: “Alla luce dei recenti avvenimenti, abbiamo deciso di interrompere il servizio dell’app TikTok a Hong Kong“.

E sempre a seguito dell’approvazione della nuova elegge sulla sicurezza, anche gli altri big tecnologici che operano ad Hong Kong, come Google, Facebook e Twitter, hanno cessato di elaborare dati delle proprie piattaforme per le autorità locali.

Ma non è tutto, perché nei giorni scorsi TikTok, insieme ad altre decine di app, è stata messa al bando in India, uno dei mercati più grandi dell’app dove operano oltre 1 milione influencer. La decisione della autorità indiane nasce dall’inasprimento delle relazione tra India e Cina per via dei problemi sorti per la Valle di Galwan, al confine tra i due paesi, già teatro di una guerra tra i due paesi negli anni ’60. Adesso l’India vuole forzare la mano.

La creazione di team a livello locale nei paesi in cui TikTok è disponibile, inclusa l’India, è stata fondamentale per il nostro successo a livello mondiale. In questo momento in cui il governo indiano ha emesso un’ordinanza provvisoria per bloccare 59 app, il team ByteDance, composto da circa 2000 persone in India, è impegnato a collaborare con il governo per dimostrare la nostra dedizione per garantire sicurezza agli utenti e il nostro impegno verso il Paese. Siamo orgogliosi di fornire a centinaia di milioni di utenti in India – e in tutto il mondo- una piattaforma creativa per le loro storie, performance, per l’apprendimento e, spesso, fonte di guadagno.” Questo è quanto rilasciato al nostro blog da un portavoce di TikTok.

Ma per TikTok non finisce qui. Da tempo l’app cinese è nel mirino delle autorità Usa che starebbero pensando ad un possibile ban nel territorio americano. Questo è quanto affermato dal Segretario di Stato, Mike Pompeo.

Nel tardo pomeriggio di oggi è arrivata la risposta da parte dell’azienda cinese: “TikTok è guidata da un CEO americano (Kevin Mayer, ex capo dei servizi di streaming di Disney), con centinaia di impiegati e figure chiave per quanto riguarda la sicurezza, la protezione, il prodotto e le politiche pubbliche, che operano negli Stati Uniti. La nostra priorità assoluta è promuovere un’esperienza sicura e un luogo protetto per i nostri utenti. Non abbiamo mai fornito dati degli utenti al governo cinese, né lo faremmo in caso di richiesta“.

Insomma, la questione TikTok è tutt’altro che risolta. Resta da capire quanto durerà il ban indiano e, soprattutto, è da capire quale sarà la mossa Usa nei prossimi giorni.

È molto probabile che l’amministrazione Trump voglia dare un ulteriore segnale alla Cina, dopo la guerra dei dazi, le accuse sul Coronavirus. E questo segnale potrebbe passare proprio da TikTok. Anche in vista delle prossime elezioni presidenziali.

Staremo a vedere e vi terremo aggiornati.

avatar dell'autore
Franz Russo Blogger, Digital Strategist
Franz Russo, fondatore, nel 2008, del blog InTime, ho collaborato con grandi aziende nazionali e internazionali, come consulente per strategie di comunicazione e come divulgatore. Da sempre impegnato nella comunicazione digitale, cerco di unire sempre una profonda passione per l’innovazione tecnologica a una visione olistica dell’evoluzione dei social media e degli strumenti digitali. Il mio percorso professionale in questo campo, iniziato nel 2007, è stato caratterizzato da un costante impegno nel raccontare e interpretare i cambiamenti nel panorama digitale. Il mio approccio si basa su un mix di analisi strategica, creatività e un profondo impegno per il racconto e la divulgazione.
La tua iscrizione non può essere convalidata.
La tua iscrizione è avvenuta correttamente.

InTime Blog Newsletter

Abbonati alla newsletter e resta aggiornato su articoli e approfondimenti 

Utilizziamo Brevo come piattaforma di marketing. Inviando questo modulo, accetti che i dati personali da te forniti vengano trasferiti a Brevo per il trattamento in conformità all'Informativa sulla privacy di Brevo.

Scrivimi

Se ti piace quello che scrivo e se vuoi conoscermi meglio, clicca il bottone qui di fianco.

1 commento

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui

Ultimi articoli

InTime Podcast

spot_img

Articoli correlati
Related

Spotify Wrapped 2024: dieci anni di musica e connessioni

Spotify Wrapped 2024 segna il decimo anniversario con una campagna celebrativa che unisce fan e artisti, evidenziando trend globali, successi italiani

Culligan apre il suo headquarter italiano a Bologna

Culligan inaugura il nuovo headquarter italiano a Bologna: sostenibilità, innovazione e rebranding per il leader globale nel trattamento dell'acqua.

L’Australia e il divieto di usare i social media sotto i 16 anni

L’Australia vieta i social media ai minori di 16 anni, primo paese al mondo a farlo. La normativa approvata dal Senato ha sollevato dibattiti e critiche.

Amazon rafforza la collaborazione con Anthropic per il futuro dell’IA Generativa

Amazon investe altri 4 miliardi di dollari, portando ad 8 l'investimento complessivo, in Anthropic. Si rafforza la competizione nell’IA generativa con AWS e modelli avanzati per rivoluzionare il mercato.