Threads di Meta sarà lanciato in UE il 14 dicembre. Nonostante manchi l’annuncio ufficiale, si può ipotizzare una versione ridotta a causa del DMA.
A fine novembre avevamo riportato l’indiscrezione, lanciata dal Wall Street Journal. Si trattava del lancio di Threads in UE che sarebbe avvenuto entro il mese di dicembre 2023. E così sarà. Anzi, più precisamente lo sbarco è previsto per giovedì 14 dicembre alle ore 12, a ora di pranzo quindi.
Non c’è un annuncio ufficiale da parte di Meta, ma i “biglietti” sono disponibili. Già, perché è possibile prenotare il “biglietto” nelle Impostazioni di Instagram. Una trovata per confermare che lo sbarco avverrà per davvero. E poi sul sito Threads.net è attivo il conto alla rovescia. Ormai manca più o meno 1 giorno.
E così, dopo il lancio avvenuto lo scorso luglio in 100 paesi (Stati Uniti e altri 99 paesi, esclusi, appunto, Unione Europea, Cina, Iran, Russia e altri 63 paesi), Threads si appresta ad approdare anche in UE. Con un carico di oltre 100 milioni di utenti attivi.
Ma in che versione la potranno usare gli utenti dei 27 paesi che aderiscono alla UE?
Threads, lancio in Ue in versione ridotta
E questa è la domanda che tutti si stanno ponendo in queste ore. Come detto, non vi è ancora l’annuncio ufficiale da parte di Meta. E, quindi, non è spiegato come Threads sarà disponibile.
Come si scriveva in paio di settimane fa, riportando i rumors (poi verificati) del WSJ, Threads dovrebbe essere disponibile in UE in una versione aderente a ciò che richiede il DMA, il Digital Markets Act. Questo potrebbe comportare che Meta offrirà agli utenti dell’UE la possibilità di utilizzare Threads esclusivamente per il consumo senza un profilo che consenta loro di creare i propri post. Significa che gli utenti non dovranno necessariamente creare un profilo per visualizzare i post. Ma potrebbero doverne creare uno per la pubblicazione.
Siamo nell’ordine delle ipotesi. Molto probabili, ma sempre ipotesi.
Val la pena di sottolineare che Meta, insieme ad altri giganti tecnologici come Microsoft e Apple, sono stati formalmente designati come “gatekeeper” ai sensi della legge a luglio. Sottoponendoli a nuove regole relative al consenso dell’utente e alla protezione dei dati. Fino ad oggi, non è chiaro se sono state apportate modifiche all’esperienza di Threads nella UE in seguito all’osservazione di queste regole.
Per chi non fosse particolarmente informato sul significato di “gatekeeper” ecco una breve spiegazione.
Cosa significa “gatekeeper”
Il termine “gatekeeper”, nel contesto del Digital Markets Act (DMA) dell’UE, si riferisce a grandi piattaforme tecnologiche che hanno un ruolo dominante nel mercato digitale e che possono controllare l’accesso a determinati mercati o servizi online.
Queste piattaforme agiscono come “custodi del cancello” (ecco da dove nasce il termine gatekeeper), determinando quali aziende e servizi possono raggiungere i consumatori e come.
Questo ruolo di gatekeeper può portare a pratiche anticoncorrenziali, come favorire i propri servizi a discapito di quelli dei concorrenti o imporre condizioni ingiuste agli sviluppatori di app e ad altri operatori del mercato.
La normativa DMA mira a regolamentare queste grandi piattaforme. Stabilendo regole eque per garantire la concorrenza. Al fine di proteggere i consumatori e le piccole imprese dall’abuso di posizione dominante da parte dei gatekeeper.