Neuron Guard si è aggiudicata la terza edizione del Premio Cuore Digitale, iniziativa che quest’anno aveva come tema la scienza e la tecnologia al servizio delle persone raccontate dalle donne. Ma a vincere sono tutte le startup che hanno presentato le loro idee e i loro dispositivi e vince anche l’associazione che con il presidente Gianluca Ricci lancia l’idea di una “Casa digitale”.
Il Premio Cuore Digitale cresce e appassiona sempre di più proponendo idee e startup che davvero sono da considerare un vanto per il nostro paese. Il Premio è giunto alla terza edizione ma la qualità delle idee e delle startup viste ieri nella Sala Zuccari di Palazzo Giustiniani a Roma è davvero di altissimo livello.
Ad aprire l’evento è stato il “padrone di casa”, il presidente del Senato Pietro Grasso che si è anche intrattenuto poco prima dell’evento incontrando le startup in lizza per il premio. Grasso ha partecipato con molta emozione è ha tenuto a sottolineare come la tecnologia e l’innovazione oggi siano utili per migliorare la vita dei malati. Queste le parole di Grasso aprendo la terza edizione del Premio Cuore Digitale:
Hanno tutta la mia ammirazione le donne e gli uomini che mettono al servizio della collettività, in particolare di chi è più fragile – la loro creatività, le loro competenze e il loro ingegno. Grazie al loro impegno, e’ cambiata in meglio la vita di molte persone per le quali sono cadute molte barriere, molti ostacoli prima considerati insormontabili. (…) Sono invenzioni geniali (riferendosi alle startup n.d.r.) che utilizzano la tecnologia per migliorare la vita delle persone che si trovano in situazioni di difficoltà. Ringrazio tutti voi che vi adoperate a migliorare la vita degli altri”.
Il primo premio è andato a Neuron Guard, la startup che ha realizzato un dispositivo che ha realizzato un dispositivo tecnologico che aiuta a ridurre il rischio di danni cerebrali in caso di ictus. E’ una nuova conferma, insieme alle tante ricevute finora anche a livello internazionale, di quanto la tecnologia possa davvero essere di aiuto in situazione impensabili solo fino a poco tempo fa.
Vince Neuron Guard ma a vincere sono davvero tutte le startup che hanno presentato idee e dispositivi davvero di altissimo livello. Come Robomate, il robot che aiuta i bambini affetti da autismo ad interagire meglio con l’esterno e con gli altri; Endo-Sight, un sistema basato su Realtà Aumentata che aiuta i chirurghi a intervenire con precisione nella rimozione dei tumori; PD Watch, il dispositivo indossabile che aiuta nella diagnosi del morbo di parkinson; e di IntendiMe un sistema basato su tecnologia indossabile che offre un aiuto a tutte le persone che soffrono di disabilità uditiva. Tutte queste startup hanno comunque vinto, per la passione che mettono per realizzare soluzioni davvero utili.
Durante la tavola rotonda “Il valore dell’interazione uomo-macchina – le protesi tecnologiche”, moderata dalla giornalista Roberta Ammendola, i ricercatori Lorenzo De Michieli dell’Istituto Italiano di Tecnologia e Daniele Mazzei del “Centro E. Piaggio” dell’Università di Pisa, hanno eseguito la dimostrazione del funzionamento di mani robotiche realizzate grazie alla collaborazione tra i due istituti di ricerca, dimostrazione a cui si è prestata anche l’atleta paralimpica Giusy Versace, madrina della manifestazione. E la Versace, con carisma e passione, ha sottolineato il fatto che oggi l’innovazione deve essere attenta alle persone e deve essere più diffusa, invitando a creare spazi di confronto tra startup, aziende, istituzioni e associazioni.
In apertura del premio, subito dopo Grasso, era stato proprio Gianluca Ricci a parlare di “Casa digitale”, richiamando il nostro paese ad uno scatto culturale:
La cultura in Italia negli ultimi anni ha passato diverse fasi, sono nate nel tempo la Casa del Cinema, la Casa dell’Architettura, la Casa della Musica; è il momento di far nascere una Casa del Digitale. erve un luogo comune che favorisca l’incontro tra i giovani talenti, le aziende, le istituzioni, la stampa e la cittadinanza, un luogo dove i problemi e i bisogni reali delle persone possano trovare nell’innovazione tecnologica una soluzione concreta, per far sì che la smart city, di cui tanto si parla, possa diventare una città realmente inclusiva, una città per tutti”.
E la terza edizione del premio Cuore Digitale è stata molto seguita sui social media. Grazie a Talkwalker abbiamo potuto rilevare 980 risultati da 221 autori unici, con una reach di 14,5 milioni e un coinvolgimento netto di 1.600 utenti. Interessante notare come le fasce di età più coinvolte siano state quelle tra i 25 e i 44 anni.
C’è davvero voglia e interesse a condividere innovazioni e tecnologie che siano utili a tutti, senza alcun tipo di distinzione e Cuore Digitale ne è la dimostrazione chiara.
Qui trovate una gallery con le foto dei protagonisti del premio.