Dopo il grande interesse sull’articolo relativo alle differenze tra Signal e WhatsApp, in questa occasione vediamo quelle tra Telegram e l’app di Facebook.
Dopo il grande interesse suscitato dal nostro articolo sulle differenze che esistono tra Signal, l’app di messaggistica del momento, e WhatsApp, sono state tante le richieste riguardo ad un raffronto anche con Telegram.
Quell’articolo era stato pensato proprio per fare un breve raffronto tra le due app in quel momento molto discusse, vuoi anche per il grande edorsement che Elon Musk ha fatto a Signal. Non era previsto un raffronto anche con Telegram, in quella occasione, che invece vogliamo fare qui, rispondendo appunto alle richieste che ci sono arrivate.
Allora, partiamo subito col dire che, come Signal (che tra l’altro in questi giorni sta incontrando diversi problemi proprio per l’alto numero di iscritti), anche Telegram trova il suo grande punto di forza proprio sula gestione della privacy, anche se è un gradino più in basso. E comunque è più avanti rispetto a WhatsApp.
La differenza sostanziale è che Telegram garantisce una crittografia end-to-end (E2E), come le altre due app, ma solo per le chat segrete. Quindi, se usate la normale chat, sappiate che quella non è crittografata. provando a spiegarla meglio, significa che i messaggi sono criptati sul vostro dispositivo e vengono poi decriptati sul server di Telegram. Le conversazioni sono quindi conservate attraverso i backup sui server dell’applicazione. WhatsApp effettua i backup su cloud, di fatto è considerato il sistema meno sicuro.
Rispetto alla crittografia, quindi quella che copre le chat segrete, il sistema utiizzato da Telegram si chiama MTProto ed è una tecnologia nativa, che molti considerano non sicura come Open Whisper Systems, utilizzato da Signal. Infatti, quello di Telegram è un sistema chiuso, mentre quello di Signal è un sistema open source. Gli esperti sostengono che il sistema di Signal sia migliore in quanto monitorabile.
Un punto a sfavore per Telegram è che le chat di gruppo non sono crittografate, lo sono solo le chat segrete tra due utenti. E poi, la versione desktop dell’app non supporta la crittografia E2E su qualsiasi piattaforma, a differenza di macOS.
Uno dei punti di forza di Telegram è certamente quello che riguarda le funzionalità. Se è vero che WhatsApp offre tante funzionalità, allora Telegram non è da meno, e addirittura rilancia.
Su tutte, la possibilità di poter aprire un gruppo sull’app che può raccogliere fino a 200 mila, mentre WhatsApp si ferma a 256. E poi ci sono i canali (qui il nostro che vi invitiamo a seguire https://t.me/InTimeBlog), bot, quiz, e davvero tanto altro da rendere l’app una forma di intrattenimento, oltre che di comunicazione e informazione.
Telegram consente l’autodistruzione dei messaggi, una funzionalità molto apprezzata dagli utenti che non vogliono che quel dato messaggio resti nel dispositivo del destinatario. Si possono inviare anche immagini o video non compressi. Da tenere in considerazione il fatto che l’app permette l’invio di file fino a 1,5 Gb. E sì, l’app supporta anche le videochiamate.
Per quanto riguarda le origini dell’app, Telegram viene lanciata nel 2013 dai fratelli Durov: Nikolai, il maggiore, e Pavel, il minore. L’app ha saputo imporsi da subito come alternativa a WhatsApp, incontrando non poche difficoltà sulla sua strada. La crescita però è stata costante, anche perché l’app immediatamente incontrato il favore degli utenti, come anche in questo periodo.
Come nell’altro articolo in cui abbiamo paragonato Signal e WhatsApp, mettendo in luce le differenze, anche in questo caso la scelta dell’app da usare deve rispondere sempre a ciò di cui avete davvero bisogno. Dopo questo raffronto più completo, è chiaro che Signal è quella che dal punto di vista della privacy e della sicurezza offre di più. Come già ricordato, il livello di crittografia E2E di WhatsApp è buono, ma resta il nodo delle condizioni d’uso.
Tuttavia, Telegram, nonostante non supporti un livello di sicurezza come quello di Signal, resta comunque una valida alternativa a WhatsApp in fatto di funzionalità offerte.
Insomma, resta sempre valido il suggerimento di scegliere l’app in base alle proprie esigenze, pur consapevoli dei rischi.
Allora, quale app scegliete?
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