Ed eccoci qui a riportarvi quello che è “Lo Stato di Internet nel terzo trimestre del 2013” di Akamai, cercando di capire come e se evolve il nostro paese da questo punto di vista. Ebbene, nel terzo trimestre dello scorso anno la velocità di connessione raggiunta è inferiore del 4.9% rispetto allo scorso anno e del 22% rispetto al trimestre precedente
Certo non ci volevano questi dati a ricordarci che la velocità di connessione a Internet in Italia è ancora lenta e che gli altri paesi europei ci superano, ma è sempre opportuno conoscere questi dati, importanti, che vengono dal rilascio, oggi, de “Lo Stato di Internet” nel terzo trimestre del 2013, il quarter 3 (Q3), realizzato da Akamai, azienda leader nell’offerta di servizi cloud per l’erogazione sicura e ottimizzata di contenuti online e applicazioni business e quotata a Wall Street (Nasdaq: AKAM).
Del resto proprio la puntata di ieri di Presa Diretta ha mostrato quanto ancora il nostro paese sia davvero indietro da questo punto di vista con intere aree con velocità di connessione ferma a 10 anni fa, più o meno, e quanto questo tipo di arretramento faccia male alla nostra economia, lasciando aziende senza la possibilità di potersi giocare la carta del web per provare ad internazionalizzarsi e ad entrare in nuovi mercati. Ma vediamo allora un po’ di dati da questo interessantissimo report.
Velocità di Connessione
E cominciamo proprio dalla velocità di connessione che in Italia, nel terzo trimestre 2013, si conferma intorno ai 4.9 Mbps, più veloce del 24% rispetto allo stesso periodo lo scorso anno. Ma il picco medio di velocità di connessione raggiunto nel nostro Paese è pari a 18.2 Mbps, inferiore del 4.9% rispetto allo scorso anno e del 22% rispetto al trimestre precedente. L’Italia è l’unico Paese europeo ad aver registrato un picco di velocità di connessione al di sotto dei 20 Mbps.
In Europa cresce la velocità media di connessione globale che, con un incremento del 10% rispetto al trimestre precedente, si attesta intorno ai 3.6 Mbps. In particolare, sono i Paesi Bassi ad aver registrato la crescita maggiore del trimestre (pari al 23%), con una velocità di connessione media di 12.5 Mbps.
Il picco medio della velocità di connessione ha invece visto un leggero declino nel trimestre in esame, scendendo del 5.2% a 17.9 Mbps. Tuttavia, considerando le variazioni anno su anno, il picco medio europeo è aumentato di oltre il 20%. Qualche esempio: i Paesi Bassi (con un picco in aumento del +29% raggiungono i 39.6 Mbps), la Repubblica Ceca (+28%, 34.8 Mbps), Regno Unito (+27%, 35.7 Mbps), Svezia (+23%, 33.1 Mbps), Austria (+23%, 30.4 Mbps), Romania (+22%, 45.4 Mbps), Norvegia (+22%, 28.2 Mbps) e Irlanda (+20%, 31.8 Mbps).
Connettività high broadband, Italia e Turchia adozione sotto il 50%
Rispetto allo scorso trimestre, in Italia, l’adozione di high broadband è aumentata dello 0.5%: ad oggi il 3.7% degli italiani utilizza connessioni al di sopra dei 10 Mbps, una crescita del 40% rispetto allo stesso periodo lo scorso anno.
Nonostante l’adozione della banda larga sia aumentata del 93% rispetto al 2012, essa è comunque diminuita del 6.4% rispetto al trimestre precedente, stabilizzandosi al 49%. Italia e Turchia sono le uniche nazioni europee a registrare un tasso di adozione broadband inferiore al 50%.
In Europa il trend è positivo e tra i Paesi Europei ad aver registrato il maggiore incremento rispetto al trimestre precedente vi sono i Paesi Bassi (+45%), seguiti da Danimarca (+38%), Belgio (+36%), Repubblica Ceca (+31%), Svizzera (+6.7%) e Lettonia (3.7%)
Attacchi informatici: la minaccia cinese
Rispetto al precedente, nel trimestre in esame, è aumentato di oltre 3 punti percentuale il numero di attacchi provenienti dall’Europa che, in totale, ha generato il 13.5% degli attacchi osservati, 0.7% dei quali originati in Italia. Ma è la Cina, con il 35% degli attacchi generati, ad essere la principale fonte di minaccia al mondo, scalzando l’Indonesia che scende in seconda posizione con il 20% degli attacchi. Permangono in terza posizione gli Stati Uniti con l’11% degli attacchi.
Penetrazione Internet a livello globale
A livello globale, il numero di indirizzi IPv4 unici connessi ad Akamai è salito di 123 milioni rispetto al 2012. L’Italia permane in nona posizione nella top ten globale nonostante una diminuzione del 5% rispetto allo scorso trimestre, assestandosi a poco più di 19 milioni di indirizzi connessi.
E per la prima volta il Rapporto sullo Stato di Internet include dati relativi all’adozione di indirizzi IPv6: nella top ten globale figurano ben sette nazioni europee mentre in Asia solo una, il Giappone. Nel corso del terzo trimestre 2013, i livelli di traffico IPv6 sulla Akamai Intelligent Platform sono cresciuti da 176.000 hit al secondo a più di 277.000. Il traffico IPv6 mostra inoltre una certa ciclicità, in quanto i volumi tendono a diminuire ogni sabato, a indicare un maggior livello di adozione di indirizzi IPv6 da parte delle aziende che non a livello di singoli utenti.
Connettività mobile
In Italia, dal punto di vista della connettività mobile, esiste un divario di circa 1.6 Mbps tra il provider che offre la velocità di connessione mobile media maggiore (4.5 Mbps) e quello che offre la velocità media minore (2.9 Mbps). Le velocità di connessione massime offerte dagli operatori italiani vanno dai 25.6 Mbps ai 19.0 Mbps.
Comunque sia, in questo report relativo al terzo trimestre del 2013, Akamai rileva una velocità media di connessione mobile tra i 9.5 Mbps e gli 0.6 Mbps, con picchi tra i 49.8 Mbps e i 2.4 Mbps. Circa il 38% delle richieste globali su reti cellulari connesse alla Akamai Intelligent Platform sono state originate da dispositivi che utilizzano l’Android Webkit, seguiti da Safari Mobile (24%). Se invece analizziamo tutti i network (non solo quelli cellulari), da Safari Mobile sono giunte circa il 47% delle richieste e da Android Webkit circa il 33%.
In Europa, il provider che ha offerto la velocità di connessione maggiore si trova in Russia, con 9.1 Mbps, seguito da un operatore ucraino (8.7 Mbps) e uno austriaco (7.1 Mbps).