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Social Media e Istituzioni. L’esempio dell’Islanda

Poco meno di un anno fa vi avevamo parlato dell’Islanda a proposito della decisione di avviare il processo di scrittura della nuova Costituzione avvalendosi del web e dei social media. Oggi il paese fa di più, usa i Social Media per far ripartire anche l’economia

In un momento in cui si parla sempre di più e in maniera convincente di cittadinanza attiva sfruttando le potenzialità del web è ancora un volta dall’Islanda, paese dei ghiacciai, dei vulcani e dei vichinghi, che arriva un esempio da seguire. Lo scorso anno vi avevamo segnalato il progetto di scrivere la nuova costituzione islandese attraverso l’uso dei social media che ha visto una massiccia partecipazione della cittadinanza che attivamente ha partecipato fornendo il suo contributo. Oggi prendendo spunto da un articolo su Mashable, vediamo che il processo di partecipazione attiva dei cittadini è andato avanti con notevole successo, ricordiamo che il paese è stato profondamente colpito dalla crisi economica nel 2008 che lo ha portato alla bancarotta. Da quel momento il paese ha deciso di ripartire puntando sulle nuove tecnologie. E oggi l’economia comincia a respirare grazie anche al web.

Va anche segnalato che l’Islanda di fronte alla grave crisi del 2008 decise di non salvare le aziende che avevano portato il paese al fallimento decidendo di ripartire da zero sfruttando i finanziamenti del Fondo Monetario Internazionale, con un nuovo progetto di rilancio. Una scelta coraggiosa. E’ notizia di questi giorni che l’Islanda sta cominciando a ripagare i suoi debiti con l’FMI e inoltre ha deciso di processare l’ex Primo Ministro Geir Haarde indicato come maggiore responsabile della bancarotta del 2008. Due segnali che indicano che il paese ha ritrovato il modo di uscire dalla crisi e vuole giustamente punire i responsabili.

E la ricetta è stata possibile realizzarla grazie al web che ha riportato fiducia ai cittadini, voglia di partecipare e di ricostruire un paese che sembrava ormai indirizzato verso un tunnel senza uscita. E in poco meno di 4 anni il paese comincia già a tirare qualche somma. Il processo di scrittura della Costituzione ha contribuito a creare un più forte spirito di collaborazione e fiducia. E l’economia comincia a risalire. Il turismo, il principale settore di traino dell’intera economia del paese, comincia a crescere del 20%. Attraverso il sito  InspiredbyIceland.com i turisti possono programmare visite guidate, partecipare a eventi coi rseidenti e anche visitare la casa del Presidente.

Con la partecipazione alla campagna, si è voluto trasmettere il messaggio che tutti sono un amici fino a prova contraria e che possiamo lavorare tutti insieme con consapevolezza”, dice Ólafur Ragnar Grímsson. “E ‘stato un grande successo e ha contribuito a promuovere l’Islanda senza costi enormi”.

Il presidente Ólafur Ragnar Grímsson è stato alla guida del paese dal 1996 per poi decidere, in seguito alla crisi, di non servire più il paese. Ma i cittadini isalndesi lo hanno convinto a gran voce a ripensarci anche alla luce degli avvenimenti ddegli ultimi e del suo sostegno per il rinnovamento del paese. E in questi giorni ha riproposto la sua candidatura.

Certo il fatto che l’Islanda sia abitata solo da 300 mila abitanti può far pensare che tutto questo sia stato possibile grazie proprio alle piccole dimensioni del paese. Forse è così, ma ciò non toglie che questo sia un grande esempio di come i cittadini possono essere coinvolti nella vita pubblica e partecipare attivamente sfruttando i social media e le nuove tecnologie. E sicuramente può essere un modello che potrebbe funzionare anche in contesti più ampi, anche con tempi più lunghi ma può funzionare.

E voi che ne pensate? Qual è la vostra esperienza a riguardo e cosa ne pensate del modello Islanda?

(image credits: Mashable)
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Franz Russo Blogger, Digital Strategist
Franz Russo, fondatore, nel 2008, del blog InTime, ho collaborato con grandi aziende nazionali e internazionali, come consulente per strategie di comunicazione e come divulgatore. Da sempre impegnato nella comunicazione digitale, cerco di unire sempre una profonda passione per l’innovazione tecnologica a una visione olistica dell’evoluzione dei social media e degli strumenti digitali. Il mio percorso professionale in questo campo, iniziato nel 2007, è stato caratterizzato da un costante impegno nel raccontare e interpretare i cambiamenti nel panorama digitale. Il mio approccio si basa su un mix di analisi strategica, creatività e un profondo impegno per il racconto e la divulgazione.
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