Diamo uno sguardo al panorama dei Social Media per il 2022 con questa mappa, dalla quale si nota che le principali piattaforme sono in mano a 3 aziende.
Il 2022 è iniziato da pochi giorni e, come sempre, è bene dare un’occhiata al panorama esteso dei social media, per meglio comprenderne le dimensioni. Da qui si potranno fare delle considerazioni, perché è indubbio che le piattaforme sono cambiate e cambieranno ancora. Ma è necessario, viste le ultime vicissitudini, cambiare anche approccio.
Bene, allora osserviamo più da vicino questo panorama dei social media per il 2022, grazie ad una preziosa infografica di Visual Capitalist che, come ormai ci ha abituato da diversi anni, ci mostra un dato ormai chiaro a tutti: le piattaforme più usate, quelle con più iscritti in assoluto, sono in mano a sole tre aziende. E parliamo di Meta (Facebook, Instagram, Messenger e WhatsApp), Tencent (WeChat, QZone e QQ) e Alphabet (YouTube).
Subito dietro troviamo ByteDance (TikTok e Douyin), Kuaishou e Microsoft (LinkedIn, Teams e Skype).
I social media nelle mani di 3 aziende
Nelle classifica delle prime 10 piattaforme social media più usate, notiamo che 6 sono concentrate nelle mani di 3 aziende. Con Meta che vede tutte le sue app praticamente ai vertici.
Oggi i social media sono utilizzati da 4,5 miliardi di persone, vale a dire il 57% della popolazione mondiale. E, pensate, solo Facebook conta 2,9 miliardi di utenti, risultando molto forte, in termini di base utenti, in India (350 milioni), Usa (193 milioni) e Indonesia (142,5 milioni).
Anche WhatsApp ormai è diventata ben più di una semplice app di messaggistica, contando più di 2 miliardi di utenti e, come Facebook, ha la sua roccaforte in India (390 milioni di utenti) e in Brasile (108 milioni).
Restando nella famiglia Meta, sappiamo che anche Instagram ha di recente superato i 2 miliardi di utenti, ma, trattandosi di uno scoop, la notizia non troverà, ancora, conferme da parte della società di Zuckerberg. Ecco perché all’interno di questa classifica la piattaforma viene ancora considerata con poco più di 1,28 miliardi di utenti.
Le piattaforma con oltre 2 miliardi di utenti arrivano dagli Usa
Le piattaforme social media che hanno superato i 2 miliardi di utenti provengono tutte dagli Usa, come appunto Facebook e WhatsApp, insieme a YouTube che si piazza in seconda posizione tra le piattaforme social media più usate, con 500 ore di video caricate ogni minuti. Ed è l’unica di Alphabet.
E poi ci sono quelle piattaforme che hanno superato il miliardo di utenti, come Messenger (1,3 miliardi di utenti), Instagram, WeChat (1,2 miliardi di utenti). Più avanti due app molto simili tra loro come Kuaishou, che sta per “mano veloce”, e TikTok, di ByteDance, che nel 2021 ha superato il traguardo di 1 miliardo di utenti. L’altra piattaforma di ByteDance, gemella di TikTok, Douyin, invece conta oltre 600 milioni di utenti.
Ora, questa grafica e questi dati mostrano come ormai le piattaforme social media, in mano a poche aziende, hanno di gran lunga superato i confini territoriali e sono sempre più parte delle nostre vite. Parole quest’ultime che suonano come banali nel 2022, ma che è importante ribadire, specie alla luce di quanto successo negli ultimi due anni.
Esiste un problema di regolamentazione, ormai fin troppo evidente, delicato e di non facile soluzione. Così come esiste un problema di gestione. Lo scorso anno abbiamo visto cosa è successo dopo i fatti di Capitol Hill, ma sarebbe anche giusto ricordare che ormai dal 2009 Facebook è messo al bando in Cina, così come Twitter. La lista poi sarebbe lunghissima.
Così come non si deve dimenticare il tentativo di Donald Trump di passare alla scomposizione di TikTok negli Usa. Situazione che portò Oracle ad un passo dall’acquisizione e poi non se ne fece più nulla.
La disinformazione non nasce con i social media
C’è da considerare che il fenomeno della disinformazione non nasce con i social media, come alcuni ritengono. Già del 1814 si usava la disinformazione per depistare le opinioni, quando appunto in quell’anno si fece credere, ad opera del “Colonnello Du Bourg”, che Napoleone fosse morto, provocando il crollo della borsa di Londra, senza che nessuno verificasse la notizia. E allora non c’era Twitter.
I social media, vista la loro natura, hanno solo moltiplicato il fenomeno, vista la rapidità con cui si diffondono le informazioni che spesso vengono presentate come veritiere al punto che lo stesso utente non riesce a distinguere ciò che è vero da ciò che è palesemente falso.
Il tema, come si può facilmente intuire, è di enorme complessità che merita un approfondimento a parte. L’intento era quello di dare una dimensione numerica dei social media che cresceranno man mano che vi accederanno sempre più persone.
E questo non è affatto escluso che possa accadere, anche a breve, visto che nel 2021 ben il 37% della popolazione mondiale non aveva accesso a internet.