Dopo l’intervento su TikTok, imponendo il blocco alla piattaforma a seguito della triste vicenda della bambina di Palermo, il Garante della Privacy interviene nuovamente sul tema social media e minori, aprendo un fascicolo su Facebook e Instagram.
Dopo l’intervento su TikTok, imponendo il blocco alla piattaforma a seguito della triste vicenda della bambina di Palermo, il Garante della Privacy interviene nuovamente sul tema social media e minori.
Il Garante ha infatti provveduto ad aprire un fascicolo su Facebook e su Instagram, sempre in relazione alla vicenda della bimba di Palermo che, secondo quanto riportato da diversi quotidiani italiani, pare avesse diversi profili attivi proprio sulle due piattaforme.
Le parole del Garante
In relazione a questo, il Garante si è rivoto alla società di Mark Zuckerberg, che controlla anche Instagram, al fine di “fornire una serie di informazioni, a partire da quanti e quali profili avesse la minore e, qualora questa circostanza venisse confermata, su come sia stato possibile, per una minore di 10 anni, iscriversi alle due piattaforme“. E anche di fornire “indicazioni sulle modalità di iscrizione ai due social e sulle verifiche dell’età dell’utente adottate per controllare il rispetto dell’età minima di iscrizione“.
Il Garante ha dato tempo 15 giorni a Facebook per fornire una risposta in merito alle questioni sollevate.
E, da quanto si legge nel comunicato, la verifica del garante proseguirà anche sulle altre piattaforme social media.
La notizia fa il giro del mondo
La notizia del blocco di TikTok da parte del garante italiano ha fatto il giro del mondo e ha ottenuto una eco enorme sul tema social e minori. Si è trattata, infatti, della prima volta che un organo preposto a garanzia della Privacy dei cittadini prendesse un provvedimento così duro nei confronti di una piattaforma social.
E la notizia è stata molto discussa anche in Italia e molto di è discusso se effettivamente la piattaforma fosse o meno usabile. TikTok fino al 15 febbraio non potrà permettere nuove iscrizioni e intanto la piattaforma dovrà verificare l’età degli utenti, disattivando quelle che fanno riferimento a minori. Un tema che ha portato al centro del dibattito, ancora una volta, il tema della verifica dell’età degli utenti, “age verification“, operazione complessa, se non impossibile, che al momento è poco praticabile.
A questo punto non resta che aspettare la risposta di Facebook al Garante entro l’11 febbraio e di vedere cosa succederà sul fronte TikTok dopo il 15 febbraio.