Dal momento in cui Elon Musk ha suggerito di usare Signal, sono tantissimi gli utenti che stanno scaricando questa app di messaggistica, anche in Italia. Ecco le principali differenze rispetto a WhatsApp.
Dal giorno in cui WhatsApp ha annunciato la modifica alle condizioni d’uso, che entreranno in vigore il prossimo 8 febbraio, è successo quello che molti prevedevano. Anzi, diciamo che se non fosse stato per l’invito, esplicito, di Elon Musk a scaricare Signal, forse il fenomeno di abbandonare WhatsApp sarebbe stato più velato. Già successo in altre occasioni, ma stavolta la situazione si fa più seria.
Va detto subito, come del resto abbiamo scritto qui sul nostro blog, che le modifiche, ossia il passaggio dei dati degli utenti all’azienda madre (Facebook) in modo tale che le aziende abbiano l’opportunità di affinare sempre di più i propri annunci pubblicitari, non dovrebbe valere per noi europei. Ma intanto, val la pensa di sottolinearlo, Facebook già da tempo ha avviato questa fase di passaggio di dati da una piattaforma all’altra, sempre della famiglia di Menlo Park. Quello che ha, però, scontentato tutti, in aggiunta a tutto il resto, è che non vi era scelta.
Malcontento negli USA
Negli Usa, dove non vigono le stesse regole europee, il malcontento è altissimo e si sta verificando quello che già sappiamo. E cioè che molti utenti stanno cominciando ad usare anche altre app di messaggistica, come Signal appunto. Ma anche Telegram che proprio ieri ha annunciato una crescita di 25 milioni di utenti in sole 72 ore.
Non siamo in grado ancora di poter parlare di “fuga”, al momento è improprio usare questo termine, lo useremo qualora verrà certificato il calo degli utenti di WhatsApp nello stesso periodo in cui le altre app concorrenti sono invece cresciute. Quindi ci vorrò qualche mese prima di averne eventuale notizia.
Chiaro che utenti che in questo momento stanno usando WhatsApp, stanno anche cominciando ad usare anche Signal o Telegram, per verificare se queste app sono altrettanto valide. E, ovviamente, lo sono.
Il nostro intento, in questa occasione, è quello di fare un piccolo raffronto tra Signal, l’app che proprio Elon Musk ha suggerito di usare, e WhatsApp, subito dopo l’annuncio delle modifiche da parte dell’app di messaggistica più usata al mondo. Un tweet, quello del fondatore di Tesla e SpaceX che ha dato una spinta notevole a Signal che, fino a qualche giorno fa, non era molto conosciuta nel nostro paese.
WhatsApp è la più scaricata in Italia
E invece, da Google Play, l’app store del colosso di Mountain View, notiamo che nella categoria “Comunicazione”, l’app è la più scaricata in Italia. Tanto per fare un esempio. Evidentemente l’influenza di Elon Musk ha fatto centro anche nel nostro paese. Ma lo stesso fenomeno si è registrato anche in altri paesi come Germania, Francia, Austria, Finlandia, Hong Kong, Svizzera.
Ma perché, così come fece Edward Snowden, il fondatore di Tesla ha suggerito proprio Signal? I due hanno sicuramente motivazioni diverse. Musk lo ha fatto d’impulso, semplicemente perché non ama Facebook e tutte le app della famiglia che fa capo a Mark Zuckerberg. Snowden fece il suo “invito” quando ancora non era molto conosciuta, lodando la protezione della privacy che questa app riesce a garantire.
WhatsApp aggiorna i termini d’uso e condivide i dati con Facebook
Diciamo subito che anche WhatsApp garantisce una crittografia end-to-end (E2E), vale a dire che i server non potrebbero essere visualizzati neanche da Facebook stessa, quindi la garanzia della privacy sui messaggi è garantita. I messaggi vengono letti solo dai due utenti che prendono parte ad una conversazione. Proprio come fa Signal, o anche Telegram.
E allora perché consigliare Signal? Che differenza c’è con WhatsApp?
Ecco, se cercate le differenze più evidenti sono quelle che andiamo ad elencare di seguito.
Signal batte WhatsApp sulla sicurezza
WhatsApp garantisce la crittografica E2E, quindi i messaggi sono impenetrabili, come già detto. Il protocollo in uso è Open Whisper Systems, “un gruppo software no profit che sviluppa progetti open source collaborativi”, e uno dei progetti sviluppati da questo gruppo è proprio Signal. Ora il fatto che WhatsApp utilizzi lo stesso protocollo è sicuramente un punto a favore dell’app di Facebook.
Vero che questa crittografia non permette a WhatsApp nemmeno di fare dei backup delle conversazioni, nè in locale e nè sul cloud, ma è anche vero che, e qui veniamo ad una grande differenza con Signal, comunque non sono crittografati i metadati delle conversazioni. E che significa? Significa che le autorità, nel caso in cui ce ne fosse bisogno, possono venire a conoscenza di chi ha scritto quel messaggio e a che ora. Informazioni comunque importanti.
Signal, invece, ha nella sicurezza il suo vero punto di forza, uno dei principali, che l’hanno portata ad essere così scaricata in questi ultimi giorni. Come anticipato, Signal utilizza il protocollo Open Whisper Systems per la crittografia E2E e, a differenza di WhatsApp, questa copre, oltre che qualsiasi tipo di contenuto sviluppato all’interno dell’app, anche i metadati delle conversazioni. Va detto che Signal non memorizza alcuna informazione dell’utente, riducendo davvero al minimo le informazioni degli utenti. Infatti, l’app non memorizza “non memorizza un record dei vostri contatti, il grafico sociale, la lista di conversazione, la posizione, l’avatar dell’utente, il nome del profilo dell’utente, le appartenenze al gruppo, i titoli del gruppo o gli avatar del gruppo”.
Ma poi con l’app si può bloccare lo schermo con la biometria e con un codice; ma c’è anche l’autenticazione a 2 fattori (2FA), l’opzione per bloccare gli screenshot all’interno dell’app e della schermata recente. Si possono anche sfumare i volti prima di inviare un’immagine (funzionalità che si trova anche su Telegram). Sono criptate anche le chiamate di gruppo, aggiunte di recente. Insomma, da questo punto di vista, Signal è superiore a WhatsApp, senza dubbio.
WhatsApp offre più funzionalità di Signal
L’anello debole, se vogliamo definirlo tale, di Signal è nelle funzionalità, nel senso che paragonata a WhatsApp ne offre di meno. Anche se, di default, offre messaggi, audio e video chiamate, anche di gruppo, tutte crittografate. E non è poco. Ma certo, WhatsApp permette l’invio di file anche con il desktop mirroring, cosa che è comunque possibile anche con Signal, si trasforma in uno strumento alternativo anche alle mail. Su Signal, ad esempio, si possono creare gruppi ma non si possono mandare messaggi a più contatti contemporaneamente, e non è un male.
Su Signal, come da poco su WhatsApp, ci sono i messaggi a scomparsa e anche la possibilità di inviare un’immagine una sola volta.
E poi, funzionalità che può tornare davvero utile, c’è “Note Personali“, uno spazio dove ognuno può annotare pensieri, scrivere qualcosa da ricordare, qualcosa che si è visto online e riportarla lì per averla a portata di mano. Insomma, una funzionalità davvero utile.
Con Signal è possibile anche inoltrare le chiamate vocali ai suoi server in modo che l’identità dell’utente rimanga nascosta ai contatti. L’app offre anche un’opzione integrata per nascondere l’indirizzo IP. Inoltre, è possibile abilitare la tastiera in incognito mentre si digita su Signal, applicare la modalità oscura, cancellare i vecchi messaggi in un colpo solo, e, come già accennato prima, sfumare i volti e le informazioni private dalle immagini utilizzando l’editor interno dell’app.
Signal e WhatsApp, come sono gestite?
Come sappiamo bene, WhatsApp è di proprietà di Facebook e la società di Zuckerberg ha scopo di lucro attraverso la vendita di pubblicità. L’origine dell’app era però diversa, i fondatori Jan Koum e Brian Acton, che oggi non fanno più parte della società, era quello di realizzare un’app che avesse rispetto della privacy degli utenti, senza vendere pubblicità. Ed è questo il nodo che ha portato Koum e Acton poi ad uscire dalla società. Acton è sempre stato inflessibile verso Facebook, qualche anno fa, nel pieno dello scandalo Cambridge Analytica, lanciò #deleteFacebook, riscuotendo grande consenso.
Ebbene, proprio Brian Acton gestisce la Fondazione, senza scopo di lucro, che è a capo di Signal, insieme a Moxie Marlinspike. L’app vive attraverso donazioni e sovvenzioni, queste sono le uniche forme di entrata.
Dicevamo prima di Snowden e Elon Musk, tra i grandi personaggi che “sponsorizzano” Signal, ma c’è anche l’attuale CEO di Twitter, Jack Dorsey, l’apprezza molto.
Signal vs WhatsApp: verdetto
Insomma, le differenze tra le due app sono evidenti e Signal è certamente quella che assicura una migliore gestione della privacy per gli utenti. Quindi il suggerimento è che se avete a cuore questo aspetto, allora Signal è l’app di messaggistica che fa al caso vostro. Se, invece, siete alla ricerca di più funzionalità, allora WhatsApp può essere una alternativa valida, grazie alla crittografia E2E, ma resta il nodo del passaggio dei dati, l’aggiornamento delle nuove condizioni d’uso potrebbe poi costituire un problema.
Perché non viene menzionata in maniera più dettagliata l’app Telegram?
Non esiste nessun app di messaggistica con tutte le funzionalità del progetto di Durov.
Canali, Bot, Multiutenza, Impostazioni Proxy, Spazio Cloud illimitato, Editor video/immagini avanzato e potrei continuare per ore..
La crittografia di WhatsApp non può essere verificata perché i non è open-source.
Un protocollo end2end che prevede il passaggio dei dati tramite un server (facebook) non è un vero E2E!
Grazie del tuo commento Enzo. Nessuna pregiudiziale nei confronti di Telegram, e quindi colgo l’occasione di invitarti a seguire il nostro canale qui: https://t.me/InTimeBlog. L’articolo in questione è stato centrato solo per mettere in evidenza le differenza, sostanziali, tra Signal e WhatsApp. Su Telegram abbiamo in programma a parte.
Grazie ancora e continua a seguirci :)
Io ho scaricato Signal, l’ho avviato e la prima cosa che mi è stato chiesto di fornire e il mio numero di cellulare (privato). Anonimato, sicurezza, privacy e poi mi viene chiesto il numero di cellulare?
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[…] Franz Russo, InTime blog – Signal, ecco le principali differenze rispetto a WhatsApp […]
Nell’articolo “Edward Snowden, il fondatore di Tesla..” è errato!
Elon Musk è il fondatore della Tesla.
[…] accade per tutte le conversazioni su WhatsApp coperte da crittografica E2E (qui potete leggere un approfondimento sul tema crittografia), anche i contenuti multimediali sono garantiti dalla possibilità di non poter essere visualizzati […]
[…] caso trarne vantaggio, con gli endorsement di Snowden e di Elon Musk, furono, nell’ordine, Signal e […]
2converge
[…] app che merita una menzione particolare è Signal. L’app di cui molto si è parlato e che sembrava dovesse decollare anche nel nostro paese invece […]