Instagram, il servizio di photo sharing di proprietà di Facebook, ha dichiarato ufficialmente di aver raggiunto la quota di 300 milioni di utenti attivi al mese. E con questo dato supera anche Twitter che di utenti attivi al mese ne conta 284 milioni. E se fosse stato un servizio indipendente, oggi Instagram varrebbe circa 20 miliardi di dollari
La notizia che Instagram ha raggiunto i 300 milioni di utenti al mese fa felice certamente Mark Zuckerberg che l’ha acquisita nel 2012 per la cifra di 1 miliardo di dollari e fa felice anche il suo fondatore, Kevin Systrom, che si compiace certamente di questo nuovo grande risultato raggiungo in soli 4 anni. Instagram sin dalla sua prima apparizione su iPhone nell’ottobre del 2010 ha catturato l’attenzione degli utenti che attraverso un’app possono condividere immagini (e in seguito anche video) dando vita ad un modo di comunicare proprio basato sulle emozioni che le immagini riescono a trasmettere. L’applicazione già dopo due mesi dal lancio contava 1 milione di utenti. Nel 2012, l’anno in cui Facebook riuscì ad acquisirla, l’applicazione contava 30 milioni di utenti. Da quel momento, e con in contemporaneo rilascio dell’applicazione anche per Android, Instagram è cresciuta molto, fino al traguardo di oggi. Solo nove mesi fa aveva 200 milioni di utenti attivi.
Se fosse stata oggi un’applicazione ancora indipendente, il suo valore si aggirerebbe introno ai 20 miliardi di dollari. E qualcuno dice che sarebbe stato almeno quanto quello di Uber che oggi vale 40 miliardi di dollari.
E con questi numeri, con 70 milioni di immagini condivise al giorno, Instagram è più grande di Twitter che conta, secondo gli ultimi dati relativi al terzo trimestre di quest’anno, 284 milioni di utenti attivi. E questa invece non è affatto una bella notizia anche considerato il fatto che rispetto al 2013 la piattaforma a 140 caratteri guidata dal CEO Dick Costolo ha visto diminuire la propria base di utenti attivi mensili crescere di appena il 5%. Una crescita quasi piatta che ha costretto Costolo ad adottare nuove strategie improntate ad aumentare la reach totale che era calata notevolmente, soprattutto nel primo trimestre del 2014. Il rinvigorimento apportato dai Mondiali di Calcio in Brasile infatti si è verificato solo un episodio che non ha apportato benefici duraturi. E questo lo si spiega anche per la natura stessa di Twitter, molto legato agli eventi, alle notizie, quindi ad eventi che accadono in questo momento, piuttosto che sul contenuto delle condivisioni.
E la strategia nuova messa in atto è stata ormai ribattezzata “facebookizzazione” della piattaforma che ha adottato una serie di misure già viste altrove, ma che chiariscono l’obiettivo stesso della strategia, cioè fare in modo che più utenti utilizzino la piattaforma per più tempo. Facile a dirsi ma difficile da applicarsi. Certo è che ora Twitter ha un problema in più in questa fine d’anno che si ritroverà anche con l’inizio del 2015.
Instagram ha ancora molte carte da giocare e Costolo è costretto a rincorrere di nuovo.