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Se anche Sheryl Sandberg comincia a vendere le sue azioni Facebook

Un paio di mesi fa, quando il titolo Facebook era in caduta libera a Wall Street, avevamo parlato dei lockup, un periodo di tempo nel quale è proibito al management ed altri di vendere azioni in possesso. Questo vincolo in Facebook è caduto lo scorso 29 ottobre e gli effetti si vedono. Ieri Sheryl Sandberg, Chief Operator di Facebook, ha venduto un pacchetto del valore di 7,4 milioni di dollari

sheryl-sandberg_facebookQuello che molti temevano, nel mondo finanziario, è successo. Infatti con la scadenza del lockup dello scorso 29 ottobre, sbloccando nel 234 milioni di azioni e dando la possibilità stavolta, a differenza dei precedenti, anche ai dipendenti di poter vendere le proprie azioni, è scattata di nuovo la corsa alla vendita del titolo Facebook. E sta facendo il giro del mondo e della rete la notizia, che vi riportiamo, che a vendere è stata anche Sheryl Sandberg, Chief Operator Officer di Facebook, una personalità importante all’interno dell’azienda. Il pacchetto messo in vendita dalla Sandberg consta di 352,904 azioni, appena l’1,92% di quello che possiede, con un valore di 7,4 milioni di dollari. Comunque resta in possesso ancora di 18.100 azioni per un valore combinato 384 milioni di dollari. Ma c’è anche chi ha fatto di più.

Già perchè se la Sandberg si è “liberata” di meno del 2% del suo patrimonio azionario di Facebook, David Spillane, Chief Accounting Officer di Facebook, ha venduto ben oltre il 60% del pacchetto di azioni a sua disposizione, cioè 256000 azioni su 416.000, raccogliendo 5,4 milioni di dollari. E questo movimento in particolare potrebbe preoccupare non poco Wall Street.

Ma si accoda alla vendite di fine lockup anche Ted Ullyot, consulente generale di Facebook, che ha venduto 149 mila azioni del valore di 3,1 milioni di dollari. Michael Schroepfer, Vice Presidente degli Ingegneri di Facebook, invece si è limitato ad una conversione di una parte delle sue azioni, da B ad A, ma non ha fatto seguire nessuna vendita. E certo non aspetterà il prossimo 14 Novembre, quando si sbloccheranno altri 777 milioni di azioni. 

Quindi che cosa sta succedendo? In effetti fa più notizia il fatto che a vendere lo abbia fatto la Sanberg che non il valore effettivamente ceduto, come abbiamo visto meno del 2%. Di fatto possiede ancora una bella fetta di azioni e questo dovrebbe tranquillizzare gli investitori. Ma comunque rimane il fatto che non appena va in scadenza un lockup e si sbloccano un pò di azioni è inevitabile correre a venderne un pò. Preoccupa di più l’atteggiamento di Spillane che al di là delle motivazioni potrebbe davvero incidere negativamente sia sulle intenzioni degli investitori e sia sul titolo stesso. Bisogna anche dire che il titolo da un pò di tempo è in ripresa, lenta, ma c’è e questo ha potuto indurre ancora di più la voglia di liberarsi adesso di azioni ad un prezzo più alto, rispetto a quello che potrebbe essere fra un mese.

Ma allora non ci credono neanche loro? Facebook negli ultimi due mesi ha cercato di lavorare proprio si questo aspetto, cercando di tranquillizzare il mercato e gli investitori e un pò di effetti si stavano cominciando a vedere. Ma se l’andazzo dovesse proseguire allora sarebbe davvero un bel problema. Senza tralasciare un altro fatto rilevante e cioè che Facebook sta cercando di convincere tutti i dipendenti a non vendere, oppure a non vendere in modo massiccio le proprie azioni.

Certo è che il prezzo continuerà la sua volatilità ed è anche certo che il valore iniziale non era assolutamente veritiero.

Franz Russo
Franz Russo
Franz Russo, fondatore, nel 2008, del blog InTime, ho collaborato con grandi aziende nazionali e internazionali, come consulente per strategie di comunicazione e come divulgatore. Da sempre impegnato nella comunicazione digitale, cerco di unire sempre una profonda passione per l’innovazione tecnologica a una visione olistica dell’evoluzione dei social media e degli strumenti digitali. Il mio percorso professionale in questo campo, iniziato nel 2007, è stato caratterizzato da un costante impegno nel raccontare e interpretare i cambiamenti nel panorama digitale. Il mio approccio si basa su un mix di analisi strategica, creatività e un profondo impegno per il racconto e la divulgazione.
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5 Commenti

  1. Vista così mi verrebbe da pensare che stiano cercando di convertire in danaro quello che possono, ora, con un minimo, per assicurarsi una vaga pensione d’oro poi..
    Che non è nemmeno una idea così tapina.
    Si sa benissimo che nulla è eterno, sopratutto nella rete, sopratutto quando è “virtuale”.
    Isn’t It?

  2. Penso anch’io che l’intento sia di vendere per incassare e adesso pare sia un momento buono per farlo, ma comunque la cosa fa pensare. Peró é davvero curioso, appena si presenta la possibilitá di farlo, cioé di vendere un pó, nessuno ci pensa su un attimo! Allora andando avanti di questo passo ci rimarrá solo Mark a reggere, forse. E poi il mese prossimo si libera un’altra bella tranche di azioni, quindi ci si aspetta, a ragione un’altra corsa. E il titolo? In caduta libera di nuovo? E allora la quotazione si é fatta per questo?

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