Dalla Ricerca Internazionale del Gruppo ING, commissionata all’istituto di ricerca TNS in 19 Paesi su 18 mila risparmiatori emerge che risparmiare oggi è un’impresa sempre più difficile. In Italia si risparmia sempre meno per gli effetti della crisi finanziaria
Certo, qualcuno starà già pensando che questa difficoltà è talmente evidente che non ci vuole una ricerca per capirlo. Forse, ma la ricerca di ING che vi proponiamo oggi ci da una visione globale della difficoltà al risparmio nel mondo e in Italia. Ed è interessante vedere attraverso questa ricerca che ci sono paesi le cui condizioni al risparmio sono migliori oggi che in passato. A livello globale il 51% del campione dichiara di risparmiare meno rispetto al passato e nelle potenze emergenti dell’Asia, ovvero Cina, India e Tailandia, la situazione finanziaria personale risulta in molti casi migliore rispetto al passato, sebbene questo non coincida con una grande disponibilità di denaro.
La situazione in Italia
Guardando più da vicino alla situazione italiana, notiamo che il nostro Paese ha la percentuale più bassa di persone soddisfatte della propria capacità di accantonamento (12%) ma, fortunatamente, resta relativamente limitata anche la percezione di reale disagio (19% del campione e solo il 6% parla di molto disagio). Elevata, invece, è la percentuale dei risparmiatori italiani intervistati che vivono in una sorta di limbo: il 63% del campione si dichiara, infatti, né a proprio agio né a disagio, con il livello intermedio più elevato in Europa (segue la Francia con il 52%).
In linea con i motivi rilevati a livello europeo, anche il campione italiano (circa 1000 intervistati) percepisce la propria posizione finanziaria indebolita a causa dei prezzi che crescono molto più in fretta del proprio stipendio (55%), mentre il 16% ha perso la propria occupazione o ha subito una riduzione della retribuzione.
Non stupisce, perciò, che il 64% degli italiani, dato sopra la media europea e mondiale (51%),dichiarino di riuscire a risparmiare meno rispetto al passato né, tantomeno, che il nostro Paese mostri la percentuale più bassa di persone che non si sentono toccate dalla crisi(21%, il 71% dichiara al contrario una situazione finanziaria peggiorata).
Il risparmio, tuttavia, rimane un obiettivo importante per gli italiani. Interrogati infatti sui buoni propositi finanziari per il 2012, infatti, il 34% risponde proprio “risparmiare di più”: l’opzione è la più popolare in ben 7 paesi europei sui 13 interpellati, in particolare in Spagna (36%), Turchia (42%) e Romania (44%), su una media del 30%.
La capacità poi di far fronte a spese improvvise e speciali è poi un altro grande problema. In Italia il 29% degli intervistati dice che ha accesso facilmente a somme superiori a 1.500 euro. La percentuale più bassa si rileva, invece, in India, in Tailandia e nei Paesi dell’Est Europa, in contrasto con l’alto livello di comfort sulla capacità di risparmio dichiarato in Polonia (50%) e Romania (43%).
A proposito delle banche, interessanti sono i dati italiani che mostrano un aumento della fiducia e della propensione verso le banche dirette e il canale web. Il 42% degli intervistati è già cliente di una banca diretta. Tra questi, il 79% dichiara di preferire il contatto via internet, mentre tra i non clienti (58%) il 35% prenderebbe in considerazione la possibilità di diventare cliente di una banca diretta nei prossimi sei mesi. Anche in questo caso, il canale preferito per il contatto sarebbe internet (83%), seguito dalla filiale (26%). In calo, invece, coloro che dichiarano che non diventerebbero clienti motivando la propria scelta con la mancanza di fiducia (28%), la paura di frodi online (23%) e l’idea che le banche online offrano meno garanzie (15%).
La situazione nel resto del mondo
In Cina circa il 50% degli intervistati è contento del livello dei propri risparmi e la percentuale dei soddisfatti si avvicina addirittura all’80% in India e Tailandia. Stesso discorso vale per la capacità di spesa: mediamente in questi tre Paesi il 61% dei risparmiatori rientra con facilità o senza troppa fatica nelle spese, contro il 47% rilevato come media mondiale.
I dati sono quindi diversi da quelli dell’Europa, dove il 58% dei risparmatori percepisce come peggiorata la propria situazione economica (contro il 29% in media nei Paesi asiatici considerati), principalmente a causa dell’inflazione e della disoccupazione. Nel Vecchio Continente un terzo del campione (35%) dichiara una capacità di risparmio soddisfacente, mentre il 25% – una persona su quattro – si trova fuori dalla zona di comfort. Ampia anche la percentuale di chi, pur non riconoscendosi in una situazione di disagio, non si colloca neanche tra i soddisfatti (40%). All’interno della stessa Europa, comunque, esistono differenze sostanziali. I Paesi dell’Est mostrano in assoluto minore disponibilità immediata di denaro, ma sono Italia e Spagna a subire maggiormente l’impatto della crisi sulle condizioni finanziarie dei risparmiatori. Lussemburgo, Olanda e Germania, al contrario, mostrano ancora livelli di soddisfazione attorno al 50%, come la Cina.
Usa, Canada e Australia, infine, hanno valori intermedi di soddisfazione sui risparmi accumulati, tra il 39% e il 37%, in linea con i dati medi europei, ma mostrano una quota di risparmiatori molto insoddisfatti più elevata rispetto alla media del Vecchio Continente (che è attorno al 9,5%): in Australia, infatti, la quota di chi dichiara disagio è pari al 12%, in Canada è 15% e negli Usa tocca il picco del 18%. L’unico Paese che batte questo dato è la Spagna, dove i fortemente insoddisfatti sono il 26%.
Interrogati sul livello di comfort relativo ai consumi, il 31% dei risparmiatori nel mondo ha dichiarato di disporre di entrate sufficienti per pagare le bollette e mettere da parte qualche risparmio per le spese speciali. I livelli più bassi nella capacità di spesa sono rilevati in Italia, nell’Est Europa, in Spagna e in Turchia. Più tranquilli nell’affrontare le spese quotidiane sono i cittadini lussemburghesi, gli olandesi, i tedeschi e gli austriaci, così come i cinesi, gli indiani e tailandesi.