Dal giorno dell’uccisione di George Floyd negli Usa continuano le proteste nelle principali città. E Apptopia mostra come dal 25 maggio scorso Signal sia stata l’app di messaggistica più scaricata. Insieme a Citizen, l’app che manda alert sugli spostamenti della polizia.
Dal giorno in cui George Floyd è stato ucciso, negli Usa in quasi tutte le principali città, e non solo, impazzano le proteste, contro la brutalità della polizia. Da giorni, ormai, gli Usa sono diventati di nuovo teatro di proteste, come non accadeva ormai da anni. In questi giorni abbiamo visto come anche le aziende tech e le piattaforme social non hanno voluto far mancare il loro appoggio, manifestando chiaramente il loro pensiero per dire non al razzismo e alla violenza, Twitter su tutte.
Ma c’è ancora un aspetto che ci aiuta a capire quale sia davvero la situazione che viene vissuta negli Usa. Ed è quello che ci offre Apptopia, mostrandoci le app più scaricate dal 25 maggio al 3 giugno, quindi un periodo di tempo che ricade nel pieno delle proteste.
Come abbiamo imparato ad osservare in quest anni, in situazioni di grandi rivolte, i cittadini sono alla ricerca di modalità che possono essere di aiuto per poter comunicare in modo sicuro, al riparo da qualsiasi controllo esterno. Proprio per evitare che altri, in questo caso la polizia, possa interferire nelle comunicazioni.
Guardandola da questo punto di vista si spiega come Signal e Citizen siano le due app più scaricare negli Usa nell’ultima settimana.
Molti di voi sicuramente già conoscono Signal, applicazione di messaggistica istantanea che fa della crittografia delle comunicazioni il suo punto di forza, attraverso la comunicazione cifrata E2E (end-to-end). Quindi, solo gli utenti coinvolti nella conversazione sono in possesso delle chiavi di crittografia necessarie per accedere e leggere i messaggi condivisi. L’app è progettata per prevenire le intercettazioni da parte di terzi, come possono essere i fornitori di servizi di telecomunicazione e Internet, o le autorità governative, come la polizia.
Signal per la prima volta in questi giorni è tra le prime 10 applicazioni più scaricate negli Usa, con oltre 121 mila download. L’app negli Usa, dai dati diffusi da App Annie, mostra solitamente picchi di download in presenza di proteste sociali e politiche, l’ultimo picco è stato durante l’insediamento di Donald Trump come 45° presidente degli Stati Uniti d’America.
Tra l’altro, proprio oggi Signal lancia un nuovo strumento per oscurare i volti delle persone che compaiono all’interno d una foto. Lo strumento aggiunge l’effetto blur in modo automatico. Signal dichiara in un post sul blog ufficiale che il lancio di questo strumento è proprio in relazione a fatti di Minneapolis.
Più scaricata di Signal è stata Citizen, un’app nata per dare una mano al servizio 911, il numero per chiamare l’ambulanza negli Usa, in modo tale che qualsiasi cittadino potesse fare la sua parte nelle emergenze. In questi giorni invece è stata scaricata dai protestanti per via degli alert che l’app rilascia sugli spostamenti della polizia. In questi modo i gruppi di protestanti hanno potuto organizzarsi meglio grazie proprio a quest’app.
Dal 25 maggio Citizen è stata scaricata 234 mila volte, diventando nella settimana la quarta app più scaricata (adesso in nona posizione).
E tra le app più scaricate troviamo anche quella di Twitter, più scaricata nella settimana di Facebook.
L’app ha superato mercoledi scorso il record con 677 mila download a livello globale, di cui 140 mila negli Usa, un altro record.
La piattaforma di Jack Dorsey in questi giorni ha assunto un ruolo primario per essere stata la prima piattaforma a segnalare come infondate le informazioni condivise da Donald Trump. La piattaforma ha mantenuto il suo impegno nella condivisione di messaggi contro il razzismo.
Altra app molto scaricata n questo periodo è stata Instagram, molto usata per condividere storie usando l’hashta #BlackLivesMatter. Qualcosa però non è andato per il verso giusto lo scorso martedì, quando gli utenti usando #BlackOutTuesday e condividendo immagini del tutto nere, hanno anche usato #BlackLivesMatter. In questo modo tutte le informazioni importanti veicolate attraverso l’hashtag principale venivano offuscate da un fiume di immagini nere. A poco sono poi serviti gli appelli a non usare l’hashtag principale per quella condivisione.
Ecco, come dicevamo all’inizio, per comprendere cosa succede nella società e come la gente reagisce a situazioni che la vedono coinvolta direttamente, bisogna guardare anche a questi dati, perché ci dicono molto rispetto a quello che le persone vogliono e rispetto ai tempi che viviamo.
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