Al SXSW 2025 Jay Graber, CEO di Bluesky, si è presentata con una maglietta “Mundus sine caesaribus”. Chiaro riferimento a Zuckerberg e alle sue magliette “Aut Zuck aut nihil”. Il fatto è che Zuckerberg e Musk si rifanno al mito dell’Antica Roma e si immaginano nuovi Cesari.
Al SXSW 2025, Jay Graber, CEO di Bluesky, ha indossato una maglietta con la scritta “Mundus sine caesaribus”, un mondo senza Cesari.
Una risposta diretta a Mark Zuckerberg, che è solito mostrare la sua t-shirt con la frase “Aut Zuck aut nihil”, ovvero “O Zuck o niente”.
Questo botta-e-risposta in latino rivela qualcosa di più, in realtà. E cioè, l’interesse di Zuckerberg (e non solo lui) per l’antica Roma, come modello per il mondo digitale.
Zuckerberg e la passione per Roma
Mark Zuckerberg non hai fatto mistero della sua passione per l’antica Roma.
Come forse molti di voi già sapranno, ha studiato latino al liceo; ha scelto Roma per la sua luna di miele e ha dato alle sue figlie nomi come Maxima, August e Aurelia, ispirati chiaramente alla tradizione di Roma.
Attraverso Meta, che comprende piattaforme come Facebook, Instagram e WhatsApp, gestisce un ecosistema digitale che raggiunge miliardi di utenti. La frase “Aut Zuck aut nihil” non è solo un dettaglio. Riflette il suo desiderio di lasciare un segno duraturo, simile a quello degli imperatori romani.

E soprattutto di immaginarsi moderno Cesare alla guida di un impero digitale.
Da questo punto di vista, si può spiegare il perché di tante sue azioni che sono in netto contrasto con il Zuckerberg che tutti hanno imparato a conoscere.

Di recente ha abbracciato le politiche di Trump; ha deciso di abbandonare il fact-checking su Facebook e Instagram introducendo le Community Notes; la sua visione è sempre più simile ad un altro personaggio che agisce come moderno Cesare.

Elon Musk e la visione di un nuovo impero
E il riferimento è proprio a lui: a Elon Musk.
Anche Musk guarda a Roma come fonte di ispirazione e come modello per gestire il suo impero.
Nel 2023, lo ricorderete certamente, aveva proposto a Zuckerberg un duello al Colosseo, un’idea che richiama l’immaginario romano. E si era andati vicinissimi a questa follia.

Musk vede nei suoi progetti – come la colonizzazione di Marte o la stessa gestione di X – un’espansione simile a quella di un impero.
X, in particolare, è diventato uno spazio in cui influenza il discorso pubblico globale, un ruolo che richiama il controllo esercitato dagli imperatori sulle piazze romane.
Musk si immagina come un Cesare da cui dipende la stessa libertà di parola, il free speech, che non deve mai contraddirlo.
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Meta e X come strumenti di influenza
Meta e X non sono più semplici piattaforme social. Sono infrastrutture fondamentali per il flusso di informazioni. Lo vediamo tutti i giorni.
Attraverso le loro piattaforme, Zuckerberg e Musk esercitano un’influenza evidente su notizie, opinioni e dinamiche culturali.
Negli ultimi anni, entrambi hanno assunto posizioni più nette: Musk ha orientato X verso un approccio che amplifica certe narrazioni, esempio di algoritmo del proprietario; mentre Zuckerberg è passato da una apparente neutralità ad una figura sempre più schierata, mantenendo il controllo sugli algoritmi.
Questo potere, se ci pensiamo, richiama il modo in cui gli imperatori romani governavano le loro province.

Il mondo digitale come un nuovo impero
L’interesse per Roma non è casuale.
Zuckerberg e Musk sembrano voler modellare il mondo digitale seguendo un’idea di ordine e dominio. Musk utilizza X per orientare il dibattito pubblico, mentre Zuckerberg, attraverso Meta, influenza ciò che miliardi di utenti vedono ogni giorno.
Entrambi aspirano a creare un sistema in cui le loro piattaforme dettano regole e priorità, un’eco moderna della Pax Romana, l’ordine imposto dall’Impero.
Un fenomeno comune nelle Big Tech
Questo legame con Roma non è esclusivo di Zuckerberg e Musk.
Jeff Bezos, con Amazon, ha costruito un sistema logistico che richiama l’efficienza delle infrastrutture romane.
Peter Thiel, fondatore di Palantir, paragona spesso il declino dell’Occidente a quello dell’Impero Romano, proponendo soluzioni tecnologiche per ristabilire l’ordine.
È del tutto evidente che le Big Tech guardano a Roma come a un modello di potere e innovazione.
Una situazione che è un monito per il futuro
Per concludere, la maglietta di Jay Graber al SXSW 2025 porta con sé una riflessione: un mondo con troppi Cesari rischia di diventare insostenibile.
Zuckerberg e Musk, con le loro piattaforme, non vogliono solo influenzare il presente, ma puntano a ridisegnare il futuro.
Ma chi ne paga il prezzo? La risposta sarebbe “quasi sempre noi”.