back to top

People Are Media, viaggio nella consapevolezza digitale nell’era dei selfie

È uscito da poco nelle librerie “People are Media – Il business digitale nell’era dei selfie”, libro scritto da Aldo Agostinelli e Silvio Meazza con la prefazione di Marco Montemagno. È un libro che ci porta a riflettere su quanto il digitale sia oggi sempre più parte delle nostre vite e di quanto sia cambiato il modo di comunicare. Un viaggio di consapevolezza tra social media, IoT, E-commerce, Big Data, Blockchain, tecnologie che servono per migliorarci.

Di libri sul digitale ne esistono a centinaia ormai, ed era inevitabile che fosse così. Spesso però si rischia di cadere nel ripetere alcuni concetti senza mai guardarli nel loro insieme, per comprendere meglio la realtà che stiamo vivendo. Il digitale è ormai entrato a far parte della nostra vita, al punto che oggi suona un po’ stonata perché il confine tra online e offline si è via via sempre più ristretto da diventare, in poco tempo, una cosa sola.

Dei libri che sono usciti in questo periodo, oggi vogliamo segnalarvi “People Are Media – Il business digitale nell’era dei selfie” (edito da Mondadori, 19,90 €), da poco nelle librerie e scritto da Aldo Agostinelli, uomo di esperienza del marketing digitale in molte aziende italiane e internazionali, vicepresidente di IAB Italia, e da Silvio Meazza, esperto di comunicazione, fondatore di M&C SAATCHI Milano, il quale ci offre quella visione di insieme che mancava. È proprio quella panoramica, come sottolineato anche da Marco Montemagno nella sua prefazione al testo, che ci permette di prendere coscienza di quanto l’innovazione tecnologica sia andata ad un ritmo talmente veloce, quasi da non ricordarci più come vivevamo prima di questa rivoluzione. Perché di rivoluzione si tratta, sotto ogni punto di vista.

È  una rivoluzione che tocca oggi i cittadini, sono 39 milioni gli italiani che navigano online oggi, e un numero sempre crescente lo fa da dispositivi mobile. Il libro parte proprio dallo smartphone vero strumento tecnologico che è ormai diventato il prolungamento della nostra esistenza, il gadget che ha dato il via al fenomeno dei selfie grazie proprio alla “fotocamera reverse”. Un fenomeno che, tra milioni di facce, ha contribuito a prendere coscienza di sé e del proprio aspetto.

people are media

Da qui inizia un percorso narrato, senza inutili tecnicismi, in un linguaggio accessibile a tutti, con continui riferimenti alla vita prima del digitale, passando dal ruolo che oggi ha assunto il cittadino, un ruolo sempre più attivo, alle aziende che oggi devono abbandonare la vecchia filosofia del “comprare uno spazio” creando luoghi di incontro e confronto, adoperandosi dello storytelling. Il viaggio continua su come è cambiato oggi il modo di fare acquisti: adesso basta un click per portare l’utente a vivere una esperienza di acquisto nuova, non solo legata all’esigenza dell’acquisto.

people are media desk

Come ben sappiamo, il digitale, il web, sono tracciabili, tutto è conservato e tutto può essere ricostruito. È vera l’affermazione che oggi la vita di una persona è racchiusa in un browser, tutto avviene lì: i contatti, gli amici, lo svago, il lavoro, i viaggi. Tutto è racchiuso all’interno dei dati e siccome i dati aumentano esponenzialmente si parla di Big Data, preziosi per comprendere come ci muoviamo, cosa facciamo, cosa acquistiamo, cosa ci piace mangiare, e così via. Tutte le nostre informazioni sono lì. E ovviamente non può mancare l’aspetto della privacy, sempre più rilevante, un concetto che cambia all’interno di un mondo che va a gran velocità verso l’innovazione.

People Are Media ci permette di riflettere sul fatto che noi stessi oggi siamo dei media, perché tutti abbiamo la possibilità di comunicare, con chiunque, soddisfacendo come mai prima l’esigenza primaria dell’uomo.

Un ulteriore motivo per consigliare e acquistare People Are Media è che i proventi derivanti dalle vendite del libro saranno interamente devoluti in beneficenza a “Libera Associazione, nomi e numeri contro le mafie“.

Franz Russo
Franz Russo
Franz Russo, fondatore, nel 2008, del blog InTime, ho collaborato con grandi aziende nazionali e internazionali, come consulente per strategie di comunicazione e come divulgatore. Da sempre impegnato nella comunicazione digitale, cerco di unire sempre una profonda passione per l’innovazione tecnologica a una visione olistica dell’evoluzione dei social media e degli strumenti digitali. Il mio percorso professionale in questo campo, iniziato nel 2007, è stato caratterizzato da un costante impegno nel raccontare e interpretare i cambiamenti nel panorama digitale. Il mio approccio si basa su un mix di analisi strategica, creatività e un profondo impegno per il racconto e la divulgazione.
La tua iscrizione non può essere convalidata.
La tua iscrizione è avvenuta correttamente.

InTime Blog Newsletter

Abbonati alla newsletter e resta aggiornato su articoli e approfondimenti 

Utilizziamo Brevo come piattaforma di marketing. Inviando questo modulo, accetti che i dati personali da te forniti vengano trasferiti a Brevo per il trattamento in conformità all'Informativa sulla privacy di Brevo.

Scrivimi

Se ti piace quello che scrivo e se vuoi conoscermi meglio, clicca il bottone qui di fianco.

1 commento

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui

Ultimi articoli

InTime Podcast

spot_img

Articoli correlati
Related

Sanzioni UE a X di Elon Musk, scenari e tensioni con gli USA

Secondo il NYT, la UE sarebbe pronta a sanzionare X per violazione del Digital Services Act. Il caso potrebbe trasformarsi in un nuovo conflitto tra UE e USA, e accentuare le tensioni già alle stelle per via dei dazi.

Il mondo del lavoro nell’era della IA, secondo LinkedIn

Come sta cambiando il mondo del lavoro nel 2025 nell'era della IA? I dati diffusi da LinkedIn sulle skill professionali in crescita, ci aiutano a scoprire le competenze necessarie per affrontare questo grande cambiamento.

Ci informiamo sui social media, ma non ci fidiamo

I social media hanno superato la TV come mezzo principale per informarsi, ma la fiducia verso queste piattaforme è molto bassa. Il rapporto AGCOM ci restituisce la fotografia di una informazione debole e la conferma dell'algoritmo del proprietario.

Fiducia digitale degli utenti in calo, fanno peggio i social media

Digital Trust Index 2025 di Thales mostra un calo nella fiducia digitale: se le banche sono al 44%, i social sono al 4%. 82% abbandona brand per dati a rischio.