La crisi provocata dalla pandemia da Covid-19 ha danneggiato anche i freelance. Secondo un’indagine di AddLance, il 59,9% dichiara di aver subito effetti negativi.
A distanza di un anno dall’inizio della pandemia da Covid-19, si fa ancora difficoltà a calcolare i danni provocati dalla crisi conseguente. Soprattutto perché, ancora oggi, permane lo stato di crisi. Al di là di qualsiasi generalizzazione, tutti sono stati colpiti dalla crisi, ci sono delle categorie che più di altre hanno subito conseguenze negative. E tra queste ci sono, senza dubbio, i freelance, quei liberi professionisti che spesso erogano servizi a distanza.
Arriviamo a questa conclusione, non solo per quella che è una percezione reale, ma grazie alla recente ricerca di AddLance, il più grande marketplace del lavoro freelance in Italia con oltre 50 mila iscritti.
Il 59,9% dei freelance ha subito danni dalla pandemia
Dalla ricerca, sulla base delle risposte date da 500 iscritti alla piattaforma, emerge che quasi un terzo dei freelance, il 28,4%, ha affermato che il lockdown ha danneggiato la propria attività. Vi è poi il 31,1% che parla ancora di danni, anche se in modo più moderato. Sommando i due valori, notiamo che il 59,9% del campione dichiara di aver subito effetti negativi dovuti alla pandemia. Interessante notare poi che il 23,3% dichiara di non aver subito danni dalla crisi pandemica e vi è anche il 17,2% che dichiara che il lockdown ha addirittura sortito effetti positivi.
Andrea Cossovel, direttore Marketing di AddLance, spiega: “Ci aspettavamo che, in una situazione di mobilità limitata, il lavoro da remoto aumentasse e che questo potesse accrescere le opportunità di business per i freelance. Il sondaggio mostra, invece, che il blocco delle attività da marzo aprile e le altre limitazioni che si sono succedute nel 2020 hanno ridotto le opportunità, anche per una categoria professionale potenzialmente più fortunata”.
Secondo il 60,9% dei freelance aiuti inadeguati
A proposito degli aiuti stanziati dal governo per i lavoratori autonomi, il 60,9% del campione ha risposto in modo netto, dichiarandoli inadeguati, mentre il 22,1 % li definisce adeguati ma erogati in modo inefficiente. Mentre per l’11,8 % gli aiuti sono stati adeguati ed erogati in modo efficiente.
Skype e Zoom i mezzi più usati da freelance, dopo il telefono
Ma come hanno comunicato i freelance cono i propri clienti durante la pandemia? Dalla ricerca viene fuori che il telefono è usato dal 34,2% dei freelance, seguito da Skype con il 27,9%. Ma essendo stato il 2020 l’anno delle videoconferenze, dalla ricerca emerge che mettendo insieme le preferenze espresse per Skype, Zoom (17,1%), Webex e Google Meet si arriva al 55%.
Crescita lavori a distanza e collaborazioni nel futuro dei freelance
Ma, a fronte di un anno difficile e di una situazione ancora non superata del tutto, quale futuro vedono per loro i freelance?
“Abbiamo chiesto ai freelance le loro previsioni in merito al futuro. È emerso – spiega ancora Andrea Cossovel – che si aspettano una maggiore propensione ai rapporti di lavoro a distanza e una crescita delle collaborazioni per i freelance da remoto”.
Dello stesso parere anche Alessandra Farabegoli, cofounder e organizzatrice del Freelancecamp:
“Per chi lavora da freelance, lo smart working e il remote working non sono certo una novità, e finalmente anche i committenti, spesso in passato ostili a forme di organizzazione agile, hanno scoperto che “si può fare” e che “abbiamo sempre fatto così” non regge, come scusa.
Questo naturalmente non risolve magicamente i problemi che abbiamo dovuto affrontare – conciliare l’organizzazione familiare con i tempi di lavoro, riuscire a trovare lo spazio fisico e mentale per lavorare bene anche da casa, gestire la cura e gli imprevisti quando si hanno poche tutele – ma almeno li ha portati alla luce come emergenze che riguardano tutti: è come se tutti fossero diventati un po’ più freelance, e quindi i problemi dei freelance hanno assunto una visibilità che prima faticavano ad avere”.
Ecco, questi i risultati di questa interessante ricerca di AddLance che ci piaceva condividere anche con voi. E ci piacerebbe sapere, a questo punto, come voi avete vissuto l’ultimo anno, nella vostra condizione di freelance, e cosa vi aspettate in futuro.
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