OpenAI presenta SearchGPT, un nuovo motore di ricerca basato su intelligenza artificiale. L’annuncio sfida Google e prevede un futuro in cui la ricerca online sarà più contestualizzata e interattiva.
Si sapeva che questo mese di luglio per OpenAI sarebbe stato un mese di annunci. In effetti, c’era attesa per ChatGPT 5, ma l’azienda di Sam Altman ha preferito fare un altro annuncio. E che annuncio.
Anche in questo caso, l’annuncio lo si attendeva da maggio, quando se ne era iniziato a parlare.
In pratica, OpenAI ha ufficializzato la sua sfida a Google lanciando il suo motore di ricerca basato sull’intelligenza artificiale: SearchGPT. Un passaggio obbligato che definisce un cambiamento radicale nel modo in cui ci interfacciamo con la ricerca online.
Beninteso, non si tratta ancora di un annuncio su larga scala, infatti è limitato a pochi utenti. Ma resta comunque un momento importante e da conoscere per comprendere come OpenAI intende competere con Google.
Ecco SearchGPT, il motore di ricerca di OpenAI
Il motore di OpenAI accoglie l’utente con la domanda classica “Che cosa stai cercando?”, ed è da qui che cambia l’esperienza con la ricerca.
Sì perché questo motore di ricerca non rilascia più come risultato il classico elenco di link all’interno del quale l’utente va a cercare il risultato.
La differenza sostanziale è che il motore di ricerca IA fornisce un risultato offrendo già una risposta contestuale a ciò che l’utente chiede. E poi offre una serie di link accompagnate da breve descrizioni.
In aggiunta, SearchGPT consentirà agli utenti di fare domande di follow-up, proprio come si fa di solito con il chatbot ChatGPT. Possiamo dire che è un follow-up dell’esperienza.
Il motore di OpenAI presenta anche una barra laterale in cui, secondo ciò che afferma l’azienda, gli utenti possono visualizzare più risultati e fonti, sempre con informazioni pertinenti.
SearchGPT è in fase di test
Come si diceva prima, per ora SearchGPT è un test ed è rilasciato per 10 mila utenti. Ed è alimentato dai modelli ChatGPT 4.
L’intento dell’azienda, anche se non si conoscono le tempistiche, è quello di integrare SearchGPT all’interno di ChatGPT.
OpenAI ha affermato che la realizzazione di SearchGPT è stata portata avanti in collaborazione con alcuni editori. Come The Wall Street Journal, Associated Press e Vox Media, ossia la società madre di The Verge.
È evidente che sono proprio gli editori i primi ad essere preoccupati rispetto a come cambierà l’esperienza di ricerca online.

Motori di ricerca con IA e risposte contestualizzate
I motori di ricerca online tenderanno ad offrire risposte sempre più complete e contestualizzate. E questo porterà, forse, ad eliminare la necessità di cliccare sul link di un articolo. Un gesto che si traduce in minore traffico online per gli editori e calo di entrate pubblicitarie.
Questo è un grande tema da tenere in considerazione. Perché è questo che, molto probabilmente, accadrà.
Si tratta di un cambio epocale del modo in cui abbia intesto i motori di ricerca fino ad oggi. E come questi evolveranno nel futuro, ormai non tanto lontano.
Fino ad ora gli editori, quelli grandi, hanno potuto trovare forme di collaborazione con OpenAI stringendo accordi per l’utilizzo dei propri contenuti all’interno dei propri modelli. È successo con Politico e la casa madre di Business Insider, Axel Springer; Associated Press; Le Monde; Financial Times; Dotdash Meredith dell’IAC , sede di pubblicazioni come People e Better Homes & Gardens. Di recente OpenAI ha stretto un accordo anche con RCS, editore del Corriere della Sera.
Altri esempi di motori con IA
OpenAI è ben consapevole che SearchGPT non è il solo motore di ricerca basato su IA. Proprio 24 ore prima Microsoft ha presentato il suo motore di ricerca, Bing, proprio con la IA applicata. Esiste anche Perplexity, il più conosciuto di questa categoria di motori di ricerca.
E c’è attesa di vedere come risponderà Google. Nel frattempo il colosso di Mountain View sta affinando Gemini, il proprio chatbot su IA, rendendolo sempre più smart. Ma l’obiettivo, a questo punto, è osservare come Gemini verrà integrato all’interno di quelli che tutti conosciamo come il più grande motore di ricerca online.
Un cambio epocale per i motori di ricerca online
Insomma, il fatto che la IA arrivi a fondersi con il mondo dei motori di ricerca non è la vera novità. Diciamo che rappresenta una evoluzione attesa.
Quello che interessa di più è come questa evoluzione finirà per ridisegnare il panorama della ricerca online. E quindi come reagiranno gli attori principali attuali e come reagiranno gli utenti.
Si tratta di uno scenario che va definendo nuove abitudini e una nuova esperienza. La quale produrrà nuovi parametri su cui bisognerà ragionare in futuro.