Recentemente si è svolto un interessante convegno a cura dell’Osservatorio sulla Multicanalità, presentando i risultati della ricerca del 2009, dal titolo “Multicanalità: Orgoglio o Pregiudizio?”
Giovedì scorso, 4 febbraio a Milano, si è tenuta la terza edizione dell’Osservatorio sulla Multicanalità, condotto da Nielsen, Nielsen online, Connexia e la School of Management del Politecnico di Milano. L’indagine, Multicanalità: Orgoglio o Pregiudizio?, relativa al 2009 si era prefissa di continuare a monitorare la propensione del consumatore alla multicanalità lungo il processo di relazione con le imprese, il consumo dei media, il ruolo del Mobile e non solo di Internet lungo tutto il processo, la risposta delle imprese ai cambiamenti in corso. E questi sono i risultati.
In Italia i consumatori Multicanale aumentano ancora e raggiungono quota 20,4 milioni, pari al 40% della popolazione. Tra i motori della crescita dei consumatori in questo senso c’è da registrare la diffusione e la evoluzione della tecnologia, mentre Mobile e nuovi media per gli italiani sono fenomeni che appassionano e prendono piede molto rapidamente. Il passaparola è sempre più una leva aggiuntiva di marketing e il web è sempre più il luogo dove si prendono le informazioni prima di decidere un acquisto. Le aziende intanto cercano di stare al passo, ma la strada da fare è ancora lunga: sono target che vanno mirati con messaggi specifici e con un linguaggio diverso.
Per quanto riguarda il fenomeno dei “nuovi media” in Italia, bisogna ricordare che
· Internet nel 2009 in Italia è cresciuto in termini di numero di utenti unici attivi, a quota 23,6 milioni a dicembre 2009, ma soprattutto in termini di tempo speso per persona (+11%).
· maggiore uso di Internet come fonte di informazione prima di procedere all’acquisto (gli utenti unici dei siti di informazione sono cresciuti del +20%), sia per soddisfare vecchi e nuovi bisogni di socialità: aumentano, infatti, del +13% rispetto a dicembre 2008 gli utenti dei social media e proliferano i contenuti generati dagli utenti in termini di numero di blog attivi (oltre 127 milioni al mondo) e di contribuzione attiva da parte degli utenti;
· la multicanalità passa sempre più anche dal telefonino: il Mobile continua a essere il device più diffuso nella popolazione italiana con oltre 50 milioni di utenze attive e con un elevato tasso di diffusione di device “intelligenti” (gli
smartphone) che, nella fascia d’età tra i 25 e i 34 anni, raggiunge la penetrazione del 35% della popolazione;
· grazie anche all’introduzione di tariffe flat di connettività, nel 3° trimestre 2009 il numero di utenti unici che fruiscono Internet dal Mobile ha raggiunto quota 8,5 milioni, considerando i navigatori in Internet, i fruitori di email e dei servizi di instant messaging da Mobile;
· l’accesso in mobilità consente agli utenti una connessione real time con il proprio network di relazioni: il 13% degli utenti di Mobile Internet accede a Facebook dal telefonino.
Multicanalità significa anche contaminazione e ibridazione dei media tradizionali: Tv, radio e giornali sono sempre più fruiti via Internet e via Mobile
· il consumo mediatico si fa sempre più articolato con evidenze chiare di ibridazione fra i
mezzi:
- l’11% degli italiani guarda almeno una volta al mese un programma Tv su Internet;
- il 14% ascolta almeno una volta al mese la radio su Internet;
- il 27% legge un giornale su Internet almeno una volta al mese;
- nei segmenti di consumatori più multicanale l’ibridazione tra i mezzi è maggiore:picchi sulla lettura di giornali su Internet del 58% nei clienti Reloaded e del 44%negli Open Minded.
L’ultima fase dell’indagine riguarda le aziende. Le imprese italiane spesso approcciano la multicanalità con “strategie del gregge”, anche se sussistono tentativi di ridisegno dei modelli di business verso la segmentazione e la comunicazione differenziata. Le aziende percepiscono l’importanza della multicanalità, ma è necessario che ci sia un legame più forte e tra le unità organizzative, e in particolar modo tra Marketing e IT, vista la rilevanza della componente tecnologica ed è questa la strada da perseguire.