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La Mobile Economy in Italia vale 25,7 miliardi di euro

L’Osservatorio Mobile Economy del Politecnico di Milano rileva che in Italia la Mobile Economy vale 25,7 miliardi di euro, in crescita del 16%. A fare da traino è il Mobile Commerce. Inoltre, entro la fine dell’anno si prevedono 40 milioni di smartphone e 10 milioni di tablet.

La fotografia che scatta l’indagine a cura dell’Osservatorio Mobile Economy del Politecnico di Milano ci illustra l’Italia sempre più orientata verso il Mobile, in forte crescita. Una crescita che ha fatto emergere un ecosistema, “Mobile Economy“, di servizi rivolti alle aziende e agli utenti che oggi vale 25,7 miliardi di euro.

E tutto questo è possibile, e diventa realtà, in un paese in cui entro la fine di quest’anno gli smartphone saranno 40 milioni e i tablet saranno 10 milioni, a conferma che il nostro paese continua ad apprezzare particolarmente i dispositivi mobili. Recentemente ne abbiamo avuto una nuova conferma rispetto alle attività che gli italiani fanno da mobile, dedicando più di 13 ore al mese ai social network proprio dai loro dispositivi mobili. Ogni giorno 18 milioni di italiani navigano internet da mobile, sono invece 13 milioni coloro che lo fanno da pc.

L’analisi dell’Osservatorio Mobile Economy del PoliMi ci dà quindi la dimensione reale, nel nostro paese, di quale sia la forza economica della Mobile Economy che vale quasi l’1,65% del PIL italiano. In uno scenario economico ancora negativo (anche se da più parti cominciano ad intravedersi segnali positivi), la Mobile Economy è quell’insieme di attività che genera valori economici in positivo e genera anche posti di lavoro.

Conseguenze di questo andamento sono il calo del 16% dei servizi tradizionali erogati dalle telco, mentre invece aumenta la spesa dei consumatori verso la connettività da Mobile: +14%.

E ancora, un quinto del mercato è costituito dalla vendita di dispositivi mobili, smartphone e tablet, che cresce però “solo” del 3% per il fatto che si è registrato un calo delle vendite di tablet.

Come dicevamo in apertura, il vero traino della Mobile Economy è il Mobile Commerce, tutte le attività di vendita di beni e servizi da dispositivi mobili, che nel nostro paese fa registrare una forte crescita: +55%. Il Mobile Commerce arriva a pesare il 10% dei consumi della Mobile Economy e il 18% del totale ecommerce italiano. L’acquisto di contenuti Mobile, come giochi, video, news, musica, si avvicina ormai al miliardo alla cifra di 1 miliardo di euro facendo registrare una crescita del 18%. Gli acquisti dagli app store pesano per il 40% di questo segmento.

Da notare l’effetto che ha l’Internet of Things (IoT) all’interno della Mobile Economy. L’analisi rileva che gli investimenti legati all’IoT valgono oltre un quinto degli investimenti complessivi della Mobile Economy e crescono del 28%. I principali ambiti di sviluppo riguardano il mondo dell’auto, “smart car”, e quello domestico, “smart home” e “smart buildings”. Ricordiamo che in Italia l’IoT vale 1,55 miliardi di euro e che da oggi sono 8 milioni gli oggetti connessi.

E crescono del 24% gli investimenti per lo sviluppo di App e soluzioni Mobile a supporto sia dei processi interni all’azienda, sia della relazione con il cliente finale. Una componente che pesa il 14% sul totale degli investimenti. Anche la spesa in Comunicazione e Marketing Mobile fa un balzo in avanti, cresce infatti del 41% e conquista l’8% del mercato grazie ad un incremento significativo degli investimenti pubblicitari su smartphone e tablet, che arrivano a valere poco meno del 20% degli investimenti in Internet Advertising.

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Franz Russo Blogger, Digital Strategist
Franz Russo, fondatore, nel 2008, del blog InTime, ho collaborato con grandi aziende nazionali e internazionali, come consulente per strategie di comunicazione e come divulgatore. Da sempre impegnato nella comunicazione digitale, cerco di unire sempre una profonda passione per l’innovazione tecnologica a una visione olistica dell’evoluzione dei social media e degli strumenti digitali. Il mio percorso professionale in questo campo, iniziato nel 2007, è stato caratterizzato da un costante impegno nel raccontare e interpretare i cambiamenti nel panorama digitale. Il mio approccio si basa su un mix di analisi strategica, creatività e un profondo impegno per il racconto e la divulgazione.
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