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Meta AI arriva anche in Italia, la IA cambia i social media

Meta AI debutta in Europa e Italia, precisamente in 41 paesi. Integra le piattaforme Meta senza usare dati utenti, rispettando GDPR. Segna l’evoluzione dei social media verso ecosistemi più intelligenti. Le piattaforme digitali si evolvono.

Meta AI arriva in Unione Europea, e quindi anche in Italia. L’annuncio, del 19 marzo 2025, segna l’ingresso ufficiale dell’intelligenza artificiale di Meta in UE, dopo oltre un anno di disponibilità negli Stati Uniti.

Al momento, sarà attivo in 41 paesi, risponderà in italiano e si integrerà nelle piattaforme di Meta: Facebook, Instagram, WhatsApp e Messenger.

Un lancio atteso, ma non privo di limitazioni, che riflette il rispetto delle norme europee sulla privacy e offre uno spunto per riflettere sulla trasformazione dei social media.

Il modello di Meta AI distribuito in Europa non utilizza i dati degli utenti di Facebook e Instagram, una scelta obbligata per conformarsi al GDPR e all’AI Act, entrato di recente in vigore. Non permetterà la generazione di immagini né sfrutterà le conversazioni degli utenti per generare contenuti in risposta alle loro richieste.

Meta AI arriva anche in Italia, la IA cambia i social media
Meta AI arriva anche in Italia, la IA cambia i social media

Si tratta di restrizioni che spiegano il ritardo nell’espansione europea. A giugno 2024, Meta aveva già pianificato il debutto di Meta AI in Unione Europea, ma le istituzioni, in particolare l’Autorità irlandese per la protezione dei dati, avevano imposto un fermo, richiedendo il rispetto di una serie di regole. Ora, dopo mesi di adeguamenti, l’assistente è pronto a operare.


Come si usa Meta AI?

Meta AI sarà accessibile in diversi modi all’interno delle piattaforme Meta:

  • Su Instagram e Messenger, l’AI potrà essere attivata nei messaggi diretti.
  • Nei gruppi WhatsApp, gli utenti potranno menzionare @MetaAI per porre domande e ricevere risposte contestualizzate.
  • Nei commenti su Facebook, Meta AI potrà essere interpellata per fornire approfondimenti.
  • Sul sito meta.ai, l’assistente sarà disponibile come chatbot.

L’icona blu di Meta AI segnalerà chiaramente la sua presenza, e per attivarlo basterà digitare @MetaAI seguito da una richiesta.

Gli esempi di utilizzo più comuni? Si potrà chiedere all’AI di fornire informazioni in tempo reale all’interno di conversazioni su WhatsApp o di intervenire in discussioni su Instagram e Facebook.


Per attivarlo, comparirà un’icona blu nei messaggi di Instagram e nei gruppi WhatsApp, oppure basterà scrivere “@MetaAI” seguito da un prompt, una richiesta esplicita. L’intelligenza artificiale risponderà a domande o interverrà nelle conversazioni, come chiedere suggerimenti in un gruppo WhatsApp o fornire informazioni rapide su Instagram. Ogni contenuto generato da Meta AI sarà chiaramente identificato, in linea con le disposizioni dell’AI Act.

Le piattaforme digitali cambiano con la IA

Questa novità non è solo un aggiornamento tecnologico, ma la dimostrazione di un cambiamento profondo nelle piattaforme digitali. L’intelligenza artificiale non è più confinata a un algoritmo che decide cosa mostrare, il cosiddetto “algoritmo del proprietario”, che sempre più spesso privilegia i contenuti graditi alla piattaforma stessa, trascurando gli interessi reali degli utenti.

Ora, l’AI diventa un elemento attivo nella generazione di contenuti all’interno delle conversazioni tra utenti. Meta AI alimenterà un’ulteriore chiusura degli spazi digitali, trattenendo gli utenti all’interno delle piattaforme con risposte immediate e personalizzate, rafforzando il fenomeno delle bolle informative.

MetaAI e l’addio al fact-checking

Il lancio di Meta AI coincide con un altro sviluppo significativo: Meta ha abbandonato il fact-checking tradizionale e sta testando, negli Stati Uniti, le Community Notes, un sistema che affida agli utenti la validazione delle informazioni nei post. Questo approccio arriverà anche in Italia e vedrà probabilmente un ruolo per l’intelligenza artificiale.

In Europa, va precisato, le regole sulla privacy limiteranno l’impatto di queste innovazioni, mantenendo un equilibrio tra tecnologia e protezione dei dati.

Le piattaforme digitali, con Meta AI, si trasformano in assistenti in tempo reale e motori di ricerca integrati. Gli utenti potranno interrogare l’AI senza uscire dalle app, un modello che espanderà il loro ruolo oltre la semplice comunicazione.


Guarda il video


In futuro, Meta AI potrebbe generare contenuti automatici, incluse immagini, come già accade fuori dall’Unione Europea.

L’esempio di Grok su X

Un esempio parallelo è X, dove Grok, l’AI di Elon Musk, interviene direttamente nelle conversazioni quando richiamato con “@Grok”, rispondendo su argomenti specifici. A differenza di Grok, che opera come un bot con una sezione dedicata e un’app stand-alone negli Stati Uniti, Meta AI si integra nativamente nelle conversazioni, un aspetto che sottolinea la direzione verso una presenza sempre più pervasiva dell’AI.

Le piattaforme social media, con la IA da strumenti ad assistenti

Questo cambiamento ridefinisce le piattaforme digitali, nate come strumenti per connettere gli utenti, ma ora sempre più orientate a diventare ecosistemi autonomi.

Lo sviluppo di Meta AI in Italia dipenderà da come gli utenti lo accoglieranno: sarà un intervento minimo, senza impatto sulle conversazioni, o un elemento centrale nella loro evoluzione?

Nei prossimi mesi, osserveremo come tutto questo si inserirà nel nostro contesto e quale percorso prenderà.

 

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