Il nostro è un paese di eccellenze, sembra una frase fatta ma non lo è. E tra queste ci sono eccellenze in settori economici fondamentali per il nostro Paese che meritano di essere conosciute meglio. Come SolidWorld, raccontata in questa intervista a Roberto Rizzo, presidente di SolidWorld Group.
L’Italia è un paese di eccellenze, lo sappiamo bene. Sembra una frase fatta, di quelle che si sentono spesso; invece, esistono aziende che sono eccellenze in settori economici fondamentali per il nostro Paese che meritano di essere raccontate e fatte conoscere.
Uno dei settori in cui l’Italia eccelle è quello della Meccatronica (nome che nasce dalla fusione tra meccanica ed elettronica, non il massimo diciamolo), settore che studia il modo di far interagire tre sottosettori, come la meccanica, l’elettronica e l’informatica, allo scopo di automatizzare i sistemi di produzione, semplificando e sostituendo il lavoro umano.
L’Italia, come dicevamo, dal punto di vista della Meccatronica è un paese di eccellenze, tanto per dare qualche numero, stiamo parlando di un settore che genera un giro di affari da oltre 430 miliardi di euro in un anno, nel 2021, e che si è dimostrato uno dei settori più vivaci tali da guidare l’economia italiana nella fase post-pandemia. Tutto il settore rappresenta un terzo dell’export italiano, vale a dire oltre il 34%.
All’interno di questo settore esiste ormai dal 2000 una vera eccellenza italiana come SolidWorld, fondata dall’ingegner Roberto Rizzo. L’azienda di Treviso è oggi quotata nel segmento Euronext Growth Milan, il Gruppo, composto oggi da 11 aziende è leader nello sviluppo e integrazione delle più moderne e complete tecnologie digitali 3D, in ambito software e hardware, all’interno delle aziende manifatturiere per supportare e accelerare la loro trasformazione verso la Fabbrica 4.0.
SolidWorld è una realtà ormai consolidata con 14 sedi operative, 3 poli tecnologici, più 150 dipendenti e un fatturato di 55 milioni di euro a fine 2021.
“Se c’è una cosa che ho imparato in questi anni è che nonostante le difficoltà, di un settore come il nostro, non bisogna mai smettere di investire” – ci dice Roberto Rizzo. “Nonostante un periodo difficile che ha toccato tutti, e in particolare il settore in cui operiamo, abbiamo continuato a credere nei nostri progetti e continuiamo il nostro percorso in Ricerca e Sviluppo, perché è solo in questo modo che si costruisce il futuro, puntando sulle competenze delle persone“.
Roberto Rizzo è tra i primi ingegneri aeronautici a laurearsi alla facoltà di Ingegneria Aeronautica dell’Università La Sapienza, sotto la guida del Prof. Luigi Broglio, considerato il padre dell’astronautica italiana. Dopo aver fondato la CadCam Studio, specializzata nella progettazione di stampi complessi per il settore automotive, attraverso un software CAD 3D israeliano di derivazione aeronautica, nel 2003 fonda SolidWorld, con l’obiettivo di applicare il know how relativo alla progettazione virtuale tridimensionale a nuovi settori.
“SolidWorld utilizza tecnologie proprietarie, integrando software importati dall’estero. Il percorso fatto in questi anni ci ha permesso di allargare l’azienda acquisendone altre per completare l’offerta affiancando al software la parte hardware. Pensi che siamo stati tra i primi a fornire stampanti 3D per l’industria, integrandole con la progettazione.
SolidWorld Group oggi – continua Rizzo – conta 12 aziende distribuite in tutta Italia, di cui tre sono poli tecnologici, cioè vere e proprie fabbriche digitali che producono per i nostri clienti. Ci teniamo a curare direttamente tutta la filiera dalla progettazione di un nuovo prodotto alla realizzazione degli esecutivi, fino al collegamento con i software.”
Ma quando parla di Fabbrica 4.0 cosa intende?
“Guardi, oggi viviamo in un contesto che possiamo tranquillamente definire di iper-connessione. Siamo tutti perennemente connessi e questo deve riguardare anche le imprese per migliorare la vita dell’azienda. Questa condizione di iper-connessione oggi coinvolge tutti gli ambienti dell’azienda, dalla produzione alla progettazione, dalla logistica alla delivery. Industry 4.0 non è altro che connettività: software connessi per controllare tutto il processo, facendo comunicare tra loro tutte le fasi produttive. Come sappiamo, ’Italia è la seconda manifattura d’Europa, ma, a differenza della Germania, facciamo ancora fatica a lavorare sui grandi volumi.
Ecco, grazie a tutto questo le nostre fabbriche oggi sono molto flessibili, il design e il concetto di funzionalità sono la forza dei loro prodotti. Con tutte le tecnologie avanzate di oggi le aziende hanno la possibilità di riprogrammare velocemente l’attività in funzione delle esigenze del cliente“.
Come è riuscita SolidWorld a superare le grandi difficoltà degli ultimi due anni?
“Come dicevo prima, abbiamo puntato molto su noi stessi e sulla nostra capacità di resistere alle difficoltà. Basti pensare anche all’elevato costo dell’energia e alle congiunture internazionali che hanno dei riflessi sulla nostra economia e sulla vita delle aziende, come quelle dei cittadini. Puntare su noi stessi significa essere in grado anche di affrontare un processo di reshoring che si sta verificando, e noi siamo pronti.
Per farle un esempio, tra i nostri clienti c’è uno storico marchio di biciclette riconosciuto in tutto il mondo, che ha dichiarato che tornerà a produrre tutto in Italia. Un altro cliente realizza vasche da bagno di altissima qualità, e la fabbrica intelligente permette loro di coniugare due esigenze: la perfezione del prodotto e i tempi di consegna molto ridotti. Ma SolidWorld è molto forte sull’automotive e anche nel settore aerospaziale.
La nostra azienda oggi affianca oltre 200 aziende del settore, tra cui Leonardo: la stampa 3D consente di costruire rapidamente piccole tirature di parti finite, componenti custom, attrezzature speciali e prototipi estremamente complessi e accurati, garantendo la massima riservatezza e tempi rapidi. Si tratta di una trasformazione riflette anche un cambiamento sociale del modo di intendere il lavoro“.
Cambia il modo di intendere il lavoro e cambiano anche le competenze?
“In effetti è così. In un contesto come questo, con l’economia che riparte, con questo processo di reshoring ormai avviato, nel nostro Paese facciamo fatica a trovare tecnici specializzati. Come SolidWorld sentiamo molto questa esigenza e facciamo la nostra parte avviano percorsi specifici con gli Istituti Tecnici e le Università italiane per avviare collaborazioni con l’obiettivo si specializzare i ragazzi. Ci teniamo molto e siamo molto attivi su questo.
Per citare due iniziative, SolidWorld insieme a Umana ha dato vita a Insight4Works, una Academy aperta a diplomati e laureati di tutta Italia con un curriculum di tipo tecnico, dedicata allo sviluppo delle competenze digitali necessarie per l’inserimento dei giovani nelle ‘fabbriche digitali’, caratterizzate da interconnessione e un alto tasso di innovazione tecnologica. E poi Imi Academy (Innovation Management Institute), nata in collaborazione con altre aziende e professionisti, un nuovo ente di formazione nell’ambito della cultura digitale, con la mission di formare nuove figure professionali e manager consapevoli e preparati nell’ambito delle nuove tecnologie, ed in particolare della realtà virtuale e aumentata (XR)“.
Di recente avete finalizzato una nuova importante operazione che ha dato vita a SolidFactory. Quale sarà il ruolo di questa nuova azienda?
“Le aziende sono alla ricerca di interlocutori che possiedano il know-how necessario per guidarle nei processi di transizione digitale e di Industry 4.0. Si tratta di un processo fondamentale, in una situazione di costante incertezza delle forniture e di forte instabilità geopolitica globale, in ottica di reshoring, come le dicevo prima. Secondo l’ultima indagine del centro studi di Confindustria, su un campione di più di 700 imprese, quasi la metà, con forti legami con l’estero, hanno già riorientato le loro produzioni verso l’Italia o intende farlo entro pochi anni.
L’obiettivo è che SolidFactory diventi non solo il player di riferimento, in grado di garantire una consulenza sartoriale, per le aziende di tutti i settori industriali che intendono intraprendere un percorso di Digital Automation dei loro processi ma che nell’arco dei prossimi 5 anni, diventi il punto di forza del settore della meccatronica per il Gruppo SolidWorld”.