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Mark Zuckerberg: ‘No, non vendo Instagram e WhatsApp’

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Mark Zuckerberg, CEO e fondatore di Facebook, è stato ricevuto alla Casa Bianca dal presidente Donald Trump e ha anche incontrato alcuni deputati del Congresso. Ma, alla richiesta del  senatore repubblicano Josh Hawley di vendere Instagram e WhatsApp, Zuckerberg ha risposto fermamente di no.

No, Mark Zuckerberg non venderà Instagram e WhatsApp e, forse, non lo farà mai. Circola con insistenza questa notizia, a ragione, per il fatto che per la prima volta al Congresso americano qualche deputato stia pensando in maniera seria di sciogliere Facebook. Fino ad ora era stato solo un pensiero in reazione a quanto successo negli ultimi mesi, soprattutto in relazione allo scandalo Cambridge Analytica, per cui Facebook è stata multata per 5 miliardi di dollari. Ma ora c’è qualcuno, qualche deputato del Congresso, che prende in considerazione questa idea, del tutto lontana dalla realtà, almeno per ora.

Tutto ha inizio con la visita di Mark Zuckerberg alla Casa Bianca, dove ha incontrato il presidente Donald Trump, incontro definito da Trump “nice meeting, come ha scritto su Twitter e su Facebook, senza dare ulteriori dettagli su quello che si sono detti. Molto probabilmente hanno parlato anche di Libra, la valuta digitale di Facebook. E su questo punto, incontrando diversi deputati in forma privata a Capitol Hill (il Campidoglio, sede dei due rami del Congresso americano), Zuckerberg ha voluto tranquillizzare tutti sostenendo che Libra non verrà lanciata senza il placet delle autorità. Un elemento che ha sicuramente remato a favore del fondatore di Facebook.

Fino a quando, proseguendo i suoi incontri privati, Mark Zuckerberg non si è imbattuto con il senatore repubblicano Josh Hawley, uno dei deputati più critici verso Facebook, e nel suo incontro privato ha avuto modo di dimostrarlo. Infatti, senza tanti giri di parole, Hawley ha chiesto a Zuckerberg due cose, in particolare: “L’ho sfidato a fare due cose per dimostrare che Facebook è serio sull’imparzialità, la privacy e la concorrenza: (1) Vendere Whatsapp e Instagram; (2) Sottoporre Facebook ad un audit esterno, indipendente, per quanto riguarda il tema della censura. Ha detto di no a entrambi“.

L’idea del senatore Hawley è quella di costringere Facebook ad evitare che i dati degli utenti passino da Instagram e WhatsApp alla piattaforma madre, per impedire una sempre più estesa concentrazione di interessi.

Una impostazione di pensiero che trova spazio in quella parte di deputati che vogliono “costringere” Facebook a gestire meglio i dati degli utenti, per impedire un nuovo scandalo Cambridge. Oltre a questo, poi, c’è da considerare che al Congresso si sta lavorando su una legge sulla privacy che potrebbe limitare drasticamente la capacità di aziende come Facebook, Google, Amazon e Apple di raccogliere e fare business con i dati personali degli utenti. Si tratta di una legge che potrebbe consentire agli utenti di vedere o vietare l’uso dei loro dati.

Insomma, la situazione per Facebook, e non solo, da questo punto di vista, si fa sempre più difficile.

Franz Russo
Franz Russo
Franz Russo, fondatore, nel 2008, del blog InTime, ho collaborato con grandi aziende nazionali e internazionali, come consulente per strategie di comunicazione e come divulgatore. Da sempre impegnato nella comunicazione digitale, cerco di unire sempre una profonda passione per l’innovazione tecnologica a una visione olistica dell’evoluzione dei social media e degli strumenti digitali. Il mio percorso professionale in questo campo, iniziato nel 2007, è stato caratterizzato da un costante impegno nel raccontare e interpretare i cambiamenti nel panorama digitale. Il mio approccio si basa su un mix di analisi strategica, creatività e un profondo impegno per il racconto e la divulgazione.
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