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Anche LinkedIn e Spotify pronti a sfidare Clubhouse sulle chat audio

Anche LinkedIn e Spotify si apprestano a sfidare Clubhouse sulle chat audio. Due nuove occasioni per gli utenti di creare contenuto audio coinvolgente.

Da quando Clubhouse è approdato nel mondo dei social media, mettendo la voce al centro della propria piattaforma, diversamente da quanto fatto dalle altre piattaforme in precedenza, non passa giorno che l’elenco dei potenziali competitor si aggiorni. Stavolta è il turno di LinkedIn, l’ultima grande piattaforma social media ad approdare alla forma di contenuto vocale, e di Spotify che, con l’acquisizione di Betty Labs, si appresta ad ospitare anche le conversazioni dal vivo, dopo aver molto investito sui podcast.

Allora, andiamo con ordine e cerchiamo di capire come le due piattaforme si stanno attrezzando ad entrare nel grande mondo delle chat audio. Prima però è necessario ribadire che ci troviamo di fronte ad un fenomeno, per certi versi, inarrestabile e inevitabile. Certo, siamo ancora qui a raccontare dell’ennesimo esempio di “copia-incolla”, ma non poteva essere che così. I social media costituiscono l’unica, vera e grande, rivoluzione all’interno della comunicazione digitale ed è, appunto, inevitabile che questo fenomeno “copy-pasta” (da copy and paste) continui. D’altronde, tutti copiano la Coca-Cola, ma solo la Coca-cola è unica. Arriveremo, ad un certo punto, che sapremo riconoscere l’unicità come un valore per il fatto che una piattaforma riesce ad interpretare quella novità meglio di chiunque altra. Ed è quello che è successo per le Instagram Stories, meglio riuscite che su Snapchat e che tutti, più o meno, oggi associamo all’idea “contenuto effimero”.

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Bene, detto questo, passiamo a conoscere le idee di LinkedIn e Spotify rispetto alle chat audio.

Anche LinkedIn avrà le sue chat audio

Come anticipato da Alessandro Paluzzi, il nostro revers engineering a cui nulla sfugge, anche LinkedIn sta sviluppando la sua versione di chat audio. Nell’ottica di offrire sempre nuove modalità di creazione del contenuto, LinkedIn ha poi confermato quello che Paluzzi aveva scoperto dall’app LinkedIn su Android. L’idea della piattaforma di proprietà di Microsoft è quella di offrire la possibilità di creare contenuti audio dall’identità professionale degli utenti. Si tratta quindi di un passo avanti ulteriore, rispetto alle altre piattaforme che si stanno cimentando sulla forma di contenuto vocale, come Twitter con Twitter Spaces (che dovrebbe essere presto disponibile per tutti gli utenti) o Facebook, di cui ancor non si conosce nulla.

LinkedIn quindi, dopo i video e i video live, la newsletter, le stories, si lancia anche nelle chat audio e conferma di stare lavorando ad un format audio a TechCrunch, offrendo anche un’immagine di come sarà la chat audio sulla piattaforma. Come si vede dall’immagine, a differenza delle altre versioni, qui si differenziano visivamente gli speaker dagli ascoltatori, mettendoli ben in evidenza insieme all’host.

Cosa offre di più LinkedIn? Di certo la possibilità di estendere la modalità di contenuto in chiave di networking, il vero core della piattaforma. E il contenuto audio può essere poi impiegato anche negli eventi. Come confermato dalla stessa società, il 2020 per LinkedIn è stato l’anno in cui gli utenti hanno usato di più la piattaforma per connettersi con gli altri (+30%), totalizzando 4,8 miliardi di connessioni, considerando che il 60% degli utenti si è spostato verso lo smart working, rispetto all’8% pre pandemia.

Spotify pronta a lanciarsi negli audio live

E anche Spotify, piattaforma audio musicale per eccellenza, dopo aver investito molto sui podcast, decide di lanciarsi nella sfida a Clubhouse puntando sugli audio live, andando a completare l’offerta di contenuto che viene messa a disposizione degli utenti. E questo perché la società guidata da Daniel Ek, CEO e co-founder, ha deciso di acquisire Betty Labs, la società che sviluppa Locker Room, l’app audio dal vivo dedicata allo sport. L’app è stata finora disponibile solo all’interno dell’Apple Store per iOS, probabile pensare, a questo punto, che l’app verrà sviluppata anche per Android aprendosi anche ad altri generi (con un altro nome), in modo da permettere agli utenti di creare contenuti audio anche su altri generi, oltre allo sport.

Sebbene le due app rimarranno separate nella fase iniziale, non è escluso che poi, anche sulla base di come gli utenti useranno l’app per conversare dal vivo, le due possano fondersi un qualche modo. Di certo, lo sviluppo di Spotify verso i contenuti audio dal vivo è molto interessante.

Come abbiamo visto, da qui in avanti la possibilità di usufruire e creare, soprattutto, contenuti audio sarà alla portata di tutti. Sarà poi l’utente, in base all’argomento, al pubblico a cui vuole parlare, a decidere dove realizzare la sua chat audio.

A differenza di Clubhouse e di Twitter, LinkedIn e Spotify non hanno specificato se verrà sviluppata una modalità tale da permettere ai creator la possibilità di guadagnare creando degli eventi. Ma siamo certi che anche questa possibilità verrà replicata.

E voi che ne pensate?

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Franz Russo Blogger, Digital Strategist
Franz Russo, fondatore, nel 2008, del blog InTime, ho collaborato con grandi aziende nazionali e internazionali, come consulente per strategie di comunicazione e come divulgatore. Da sempre impegnato nella comunicazione digitale, cerco di unire sempre una profonda passione per l’innovazione tecnologica a una visione olistica dell’evoluzione dei social media e degli strumenti digitali. Il mio percorso professionale in questo campo, iniziato nel 2007, è stato caratterizzato da un costante impegno nel raccontare e interpretare i cambiamenti nel panorama digitale. Il mio approccio si basa su un mix di analisi strategica, creatività e un profondo impegno per il racconto e la divulgazione.
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