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LinkedIn: 400 milioni di utenti ma solo un quarto lo usa

LinkedIn ha diffuso i dati relativi al terzo trimestre del 2015, il Q3. I risultati finanziari sono positivi con 780 milioni di dollari di fatturato e una crescita del 37% rispetto allo scorso anno. In settimana la piattaforma di social business network ha raggiunto il traguardo dei 400 milioni di utenti, ma solo 100 milioni sono gli utenti attivi al mese.

Periodo di trimestrali questo e infatti adesso è la volta di LinkedIn nel pubblicare i dati finanziari dell’ultimo trimestre, il Q3 2015. E a vedere i dati LinkedIn fa registrare una performance finanziaria positiva con un fatturato di 780 milioni di dollari (41 milioni arrivano da lynda.com) e un EPS (guadagno per azione) di 78 centesimi di dollaro. Le previsioni degli analisti erano di di 755, 64 milioni di dollari con un EPS di 46 centesimi di dollaro. Di conseguenza dati più che positivi.

linkedin-mobile

E, tra i dati diffusi, ci sono anche quelli che riguardano gli utenti che usano la piattaforma di “social business network”. Ad oggi gli utenti sulla piattaforma sono 400 milioni, cresciuti di 20 milioni, infatti erano 380 milioni lo scorso luglio. Un dato che segna una crescita comunque costante della piattaforma. Nell’aprile del 2014 gli utenti complessivi erano 300 milioni.

linkedin-400-milioni

Badate che sono indicati appunto gli utenti complessivi, infatti il dato preso senza la dovuta precisazione fa sembrare LinkedIn addirittura più grande anche di Twitter. E’ vero che adesso sembra che tutti stiano lasciando Twitter fermo al palo, ma in realtà stiamo parlando di utenti complessivi. Il discorso diventa completamente diverso se guardiamo il dato degli utenti effettivi, ossia quelli che usano la piattaforma attivamente ogni mese, i MAUs (Monthly Active Users).

Ebbene, il dato rilevato è che solo il 25% del totale usa LinkedIn in maniera attiva. E quindi, in numeri, solo 100 milioni usano la piattaforma (erano 97 milioni lo scorso trimestre). Se lo paragoniamo a Twitter infatti il paragone non regge proprio per il fatto che Twitter ha 320 milioni di utenti attivi. Per non parlare poi di Facebook con quasi 1 miliardo e mezzo di utenti attivi.

Ma LinkedIn ha un grosso vantaggio che altri, quindi Facebook e Twitter, non hanno, e cioè che la piattaforma gestisce le sottoscrizioni Premium, quelle che nell’ultimo trimestre sono cresciute del 21%, rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, con un ricavo di 138 milioni di dollari. E il dato è in crescita anche rispetto al Q2 2015, quando i ricavi erano 128 milioni di dollari.

La società fa anche sapere che 1 milione di utenti ha pubblicato “contenuti lunghi” e sono quasi 20 milioni gli slideshare caricati. Inoltre, il 40% degli utenti consulta la piattaforma da mobile.

Allora, che ne pensate di questi dati? Raccontateci la vostra esperienza con LinkedIn.

Franz Russo
Franz Russo
Franz Russo, fondatore, nel 2008, del blog InTime, ho collaborato con grandi aziende nazionali e internazionali, come consulente per strategie di comunicazione e come divulgatore. Da sempre impegnato nella comunicazione digitale, cerco di unire sempre una profonda passione per l’innovazione tecnologica a una visione olistica dell’evoluzione dei social media e degli strumenti digitali. Il mio percorso professionale in questo campo, iniziato nel 2007, è stato caratterizzato da un costante impegno nel raccontare e interpretare i cambiamenti nel panorama digitale. Il mio approccio si basa su un mix di analisi strategica, creatività e un profondo impegno per il racconto e la divulgazione.
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3 Commenti

  1. Effettivamente da semplice utilizzatore, anche a me LinkedIn sembra più che altro un social di “rappresentanza”, conosco tanti iscritti ma pochissimi che lo usano per creare o cercare contenuti…

  2. […] I dati finanziari superano ogni più rosea aspettativa, complice anche l’acquisizione di Lynda.com che ha portato oltre 40 milioni di fatturato. Colpiscono anche i dati sugli iscritti, ma occorre andare un po’ più in profondità, come ha fatto Franz Russo nel suo eccellente post. […]

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